mercoledì 30 aprile 2008

Motomondiale GP Shanghai (Cina): così in TV







Ritorna lo spettacolo del Motomondiale con la quarta prova del campionato in Cina a Shanghai.

Fuso orario (rispetto all'Italia): +8h

Gli orari in TV (Italia1):

Venerdi' 2
00.40 Sintesi prove

Sabato 3
07.05 Prove 125
07.55 Prove MotoGP
09.10 Prove 250

Domenica 4
05.50 Gara 125
07.15 Gara 250
09.00 Gara MotoGP
14.00 Gara MotoGP (Replica)

SBK - Checa: "Ora voglio la mia prima vittoria!"

Carlos Checa ha archiviato in maniera positiva il week end di Assen.
Due podi importanti nella due gare, conquistati con grinta e determinazione, che lo hanno portato in seconda posizione nella classifica di campionato.
Un risultato che ha reso felice il pilota spagnolo del team Hannspree Ten Kate Honda e che ora punta deciso alla prima vittoria in campionato.

"Sono molto soddisfatto dei due podi che ho conquistato nella gara di Assen. Gara 1 è stata molto particolare perché mi sono trovato a battagliare per il secondo posto con Neukirchner. Quando ho provato a passarlo mi sono subito tornati in mente i fatti di Valencia e ho cercato di stare molto attento. Una volta che ci sono riuscito la mia gara è finita lì perché Bayliss era troppo avanti e oltretutto aveva un ritmo migliore del mio.
In gara 2 ho cambiato gomma anteriore e ci ho messo qualche giro a trovare il mio ritmo. Poi sono risalito bene ma Bayliss e Haga non erano raggiungibili. Ad Assen il mio obiettivo era rimanere insieme a Troy ma domenica lui era troppo forte e non c'era possibilità di batterlo. Comunque sono secondo in campionato, un gran bel risultato per me e per il team Ten Kate, e nella prossima gara di Monza punterò deciso alla mia prima vittoria in Superbike".


Fonte: http://www.sportautomoto.it/

SBK - Inizia il mercato, 2009 Aprilia con DFX e Biaggi ?

La stagione 2008 Superbike,è appena iniziata ma complice l'annuncio di Aprilia e BMW della loro partecipazione al campionato 2009,ad Assen si è gia' scatenato il mercato sia piloti che squadre.
La squadra piu' attiva nelle trattative in ottica 2009,è la compagine veneta DFX,che dopo anni di fedelta' alla Honda si è offerta all'Aprilia.
Daniele Carli propietario della squadra,ha incontrato Gigi dall'Igna responsabile tecnico del gruppo Piaggio,garantendo l'appoggio sia dal punto di vista tecnico che logistico,ancora non si sa se Aprilia si affidera' ad una struttura esterna come gia' fece quando debutto' la prima volta con Peter Goddard e la struttura del team De Cecco,oppure creera' una struttura completamente nuova che segua sia dal punto di vista tecnico e logistica la nuova avventura Aprilia.
La formazione "interna" pare ora avvantaggiata,rispetto alla soluzione di una squadra "esterna",e a tal proposito pare siano iniziati i conttati per avvicinare un ex della casa di Noale,Giacomo Guidotti ora tecnico valente della Suzuki Alstare dove gode della massima fiducia,sarebbe lui il perno sul quale costruire la nuova squadra Aprilia per cominciare a dar battaglia al mondiale Superbike 2009,il pilota ? ovviamente pare ci siano gia' stati conttati con un altro ex di casa Noale,che risponde al nome di Max Biaggi.
Per l'Aprilia riportare Biaggi sarebbe oltre che un grosso colpo d'immagine,sarebbe anche un grande colpo dal punto di vista prestazionale e d'esperienza visto che il campione romano dopo aver corso con Suzuki ora corre con Ducati porterebbe in dote un grande bagaglio d'esperienza,come sempre in queste prime chiacchere trattative,bisogna solo aver la pazienza di aspettare e vedere se daranno frutti o no,noi abbiamo tempo intanto godiamoci questo splendido campionato Superbike 2008.


Fonte: http://www.racergp.com/

Presentazione Moto Guzzi V7 Classic


(Cliccare per ingrandire)

E’ stata presentata ieri alla stampa la nuova Moto Guzzi V7 Classic.
Una motocicletta ricca di fascino e con una storia importante. La Moto Guzzi V7 nacque infatti 1967 dalle mani del genio di Giulio Cesare Carcano che segnò il debutto del bicilindrico trasversale a V di 90° dotato di una cilindrata di ben 703cc, valore record per l’epoca.
La nuova V7, è una motocicletta moderna nella dotazione tecnica, nella ciclistica e nel propulsore Euro3 da 750cc. La V7 Classic ricorda l’antenata nelle linee del serbatoio, che corre stretto ed affusolato lungo i tubi del telaio per congiungersi con la sella, perfettamente piatta e solidale al parafango posteriore. I fianchetti laterali portaoggetti completano stilisticamente, come nella celebre progenitrice, la vista laterale della moto.
Il fascino della V7 Classic si esprime anche dal ritorno di lucenti cromature sull’impianto di scarico, sugli ammortizzatori, fanaleria posteriore, tappo serbatoio, il gruppo ottico anteriore, il confortevole manubrio e che incorniciano i quadranti del tachimetro e contagiri. Le ruote sono a raggi e ospitano pneumatici sportivi a spalla alta, mentre il quadro strumenti è caratterizzato da un display sobrio ma funzionale.
Confortevole la sella non soltando per il guidatore abbinata a comodi appigli per le mani e una corretta posizione delle pedane. Facile, istintiva, posizione di guida eretta e maneggevolezza sono le doti proprie della V7 Classic che si fanno apprezzare nel traffico cittadino come sui percorsi misti. Il resto dei dettagli dal comunicato Guzzi.

STILE
Una sapiente alchimia fra tradizione e modernità. Il design della V7 Classic racconta conoscenze e saperi della storia Moto Guzzi, attraverso un mix di linguaggio sviluppato sulla genealogia della V7, dalla sontuosa Special, che ricalca nella cromia e nei fregi e nei fianchetti, alla Sport, che ne ha ispirato il serbatoio.
Il dono della bellezza classica di questi dettagli, declinati con la tecnologia e la filosofia progettuale contemporanea, ha creato una sapiente alchimia fra tradizione e modernità che rende omaggio ad uno dei più felici esempi di design italiano degli anni ’60 e ’70, con una linea immediatamente riconoscibile, arricchita da numerosi stilemi. Tra questi, oltre alla profusione di cromature, l’appassionato non mancherà di apprezzare le ruote a raggi, la forma a sigaro dei silenziatori, i quadranti della strumentazione, chiaramente ispirati ai Veglia-Borletti degli anni ‘70, la sella piatta ed allungata, con la fiera scritta Moto Guzzi che capeggia nella parte posteriore.
La V7 Classic comunica immediatamente l’idea di compattezza, agilità, facilità di guida. Sensazioni che separano nettamente dalla filosofia progettuale dell’antenata ispiratrice, nata imponente e destinata ad un pubblico esperto, in grado di maneggiare quella che è stata la prima maxi-moto della produzione nazionale. Oggi la nuova V7 Classic risponde alle esigenze di un motociclismo moderno, alla ricerca della versatilità, economia d’esercizio, affidabilità e basso impatto ambientale, combinando questi fattori in un oggetto iconico e di pregiata fattura.

COMFORT
Quando semplicità è sinonimo di comodità. La V7 Classic è una moto leggera, compatta che offre un’immediata sensazione di controllo, grazie ad una naturale posizione di guida generata dall’indovinata interpretazione del suo stile inconfondibile.Aliena dal costringere il pilota ad un millimetrico inserimento negli incavi del serbatoio, sulla V7 ci si accomoda scendendo e non salendo in sella, nel più classico stile anni ’70.
Tale caratteristica si rivela oggi una qualità apprezzabile anche dal passeggero, non più costretto a particolari contorsioni per accedere alla porzione di sella che la V7 Classic generosamente gli riserva. La corretta posizione delle pedane, leggermente avanzate, e il cospicuo dimensionamento del manubrio, completano il profilo di una moto assolutamente piacevole quanto confortevole.
A questo contribuisce anche la sospensione posteriore, con il doppio ammortizzatore che consente un’escursione ruota di 118 mm e la possibilità di regolazione del precarico molla, per adattarne l’assetto alle diverse condizioni di guida. In marcia gratifica la presenza di un cockpit che ricorda nei quadranti le strumentazioni Veglia-Borletti degli anni ’70: ma a ricordare che siamo alla guida di una moto moderna, vi è la presenza di un duplice display, con le funzioni d’orologio, temperatura esterna e contachilometri totale e parziale, che s’integra sobriamente nei quadranti del tachimetro e contagiri.

CICLISTICA
Agile e maneggevole per adattarsi a chiunque. La versatilità della V7 imponeva la scelta di una ciclistica adatta sia agli slalom cittadini che ai tornanti di un passo montano, senza rinunciare alla vocazione turistica tipica del marchio. Una ciclistica realizzata con componenti di qualità, per offrire le caratteristiche di tenuta di strada e di stabilità che rendono la guida facile e piacevole per i neofiti, ma che vengono apprezzate anche dai piloti più esperti.
L’elemento chiave della moto è il telaio a doppia culla, con elementi inferiori imbullonati e staccabili. Particolare attenzione è stata dedicata alla geometria dello sterzo, dove il cannotto ha un’inclinazione di 27°50’, un angolo d’incidenza che assicura stabilità e precisione nei cambi di direzione, grazie anche al supporto della forcella Marzocchi, che adotta steli da 40 mm. La sospensione anteriore ha un’escursione di 130 mm ed è combinata con l’azione dei due ammortizzatori posteriori, regolabili nel precarico molla, che si estendono per 118 mm.
Il comparto frenante consta di un disco anteriore flottante da 320 mm e uno posteriore da 260 mm. Particolare è anche la sezione delle ruote, con l’anteriore da 18 pollici e il posteriore da 17 per una gommatura a spalla alta, che restituisce al veicolo un’eccellente maneggevolezza e grande sensibilità di guida.

MOTORE E TRASMISSIONE
La coppia che diverte, la potenza che serve. Celebre per la sua affidabilità ed economia d’esercizio, il bicilindrico trasversale a V di 90° da 744 cc ha un alesaggio di 80 mm per una corsa di 74, con pistoni dotati di riporto antiusura in grafite e cilindri in lega d’alluminio. Lo small block di Mandello, è alimentato dal sistema d’iniezione elettronica Weber Marelli, con corpi farfallati da 36 mm di diametro, assistito da sonda Lambda che permette al propulsore di rientrare ampiamente nei parametri previsti dall’omologazione Euro 3. Il cambio, dotato di 5 rapporti, è preciso e immediato nella ricerca della folle, con una rapportatura armonizzata all’uso turistico, che esalta la prontezza di risposta.
In termini di prestazioni massime, sorprende come a soli 3600 giri/minuto è già disponibile il valore di coppia massima, pari a 54,7 Nm. E se lo scatto non manca, anche la potenza massima, vicina ai 50 CV, è perfettamente in sintonia con il carattere della V7 Classic, una moto che non deve sfidare il cronometro ma semplicemente divertire. A questo contribuisce, come in ogni Moto Guzzi, il sound baritonale emesso dal bicilindrico Lariano. La sonorità generata dall’inedito doppio scarico della V7 Classic è, infatti, tra le più gratificanti tra quelle prodotte dal bicilindrico Moto Guzzi.

Fonte: http://www.motoblog.it/

martedì 29 aprile 2008

MotoGp - Rossi è convinto: "In Cina possiamo mettere tutti in fila"

Valentino Rossi non usa mezzi termini per analizzare il weekend che lo aspetta a Shanghai: l'obiettivo è portare a casa la prima vittoria con le gomme Bridgestone.

"Dopo la gara di Estoril abbiamo effettuato un test nel quale ci siamo concentrati sulle gomme Bridgestone, provando nuovo materiale per Shanghai. Abbiamo trovato delle buone soluzioni, per cui spero che riusciremo a iniziare bene il weekend.
Finora abbiamo corso tre gare assieme, e penso che gli ultimi due podi, soprattutto l'ultimo ottenuto a Estoril, su un circuito non molto favorevole alle Bridgestone, abbiano mostrato gli ottimi progressi fatti.
Spero che Shanghai possa essere l'occasione giusta per metterli tutti assieme. Non siamo in una brutta posizione in campionato e manca ancora tanto alla fine, ma i nostri rivali sono molto forti per cui non possiamo permetterci di fare errori: d'ora in poi dobbiamo cercare di prendere più punti possibile".


SBK - Fabrizio operato all'avambraccio destro

Michel Fabrizio è rientrato subito in Italia ieri dopo la gara Superbike di Assen, per subire un'intervento chirurgico di fasciotomia all'avambraccio destro.
Michel stava soffrendo da alcuni mesi della sindrome loggia dei flessori all'avambraccio destro. Il dottor Giorgio Gondolini ha operato il pilota romano ieri sera presso la clinica Villa Serena di Forlì.
L'intervento è andato bene ma per Michel saranno necessarie intense sedute di trattamenti e terapie in questi giorni per cercare di essere in sella in occasione della prossima gara di Monza, l' 11 maggio.

Fonte: http://www.sportautomoto.it

SBK - Il nuovo forum di Frankye!


Max Biaggi? Ha da fare in Superbike

GUIDO MEDA

Mi spiace. Mi spiace sinceramente perchè sembra che io voglia approfittare di una situazione.
Perchè mi sono personalmente schierato in opposizione ideologica alla Ducati quando faceva sapere di pensare a Biaggi e a Bayliss per un test che aiutasse, grazie alla loro esperienza, a mettere a posto la Desmosedici di Stoner e Melandri.
E ora...Bayliss ha rinunciato settimana scorsa, mentre Biaggi faceva sapere di essere d'accordo.
Ora Bayliss ha vinto ad Assen due manche su due, mentre il buon Max non è andato meglio di un decimo posto in gara uno e un dodicesimo in gara due.
Stessa moto, trattamento diverso, tutto quello che volete, ma il fine settimana in salita vissuto da Max a cominciare dalla Superpole in cui prendeva due secondi e mezzo (!) da Bayliss dovrebbe fare un po' riflettere.
Lui soprattutto. Siamo certi che lo farà. Perchè la priorità è fare bene in quel mondiale dove ha dimostrato di essere capace e dove i ponti d'oro per trattenerlo sono stati fatti.
Non dico che abbia già per la testa il test e che ci si sia lasciato distrarre. Troppo esperto, troppa acqua alle spalle per così poco. Piuttosto qualcosa di più profondo, giacchè i piloti sono esseri sensibili alle piccole grandi variazioni tecniche e umane. Qualcosa che ad Assen lo ha inserito in una difficoltà a tutto tondo che richiederà un minimo di tempo per restituirlo brillante.
C'è del lavoro da fare, della concentrazione da ritrovare e da collocare nell'ambito del suo lavoro, che è quello di vincere le corse in Superbike.
A questo punto, è lampante. E ci sono sì oggettivi e ulteriori motivi di OPPORTUNITA' da valutare. Stavolta per il suo bene, più che per quello della Desmosedici.

SBK - Le pagelle di Assen

Troy Bayliss 10 e Lode
Il valore aggiunto della Ducati, lo abbiamo già detto, non sono tanto i 200 cc in più del bicilindrico, quanto il carattere, il coraggio, il talento e la volontà del suo pilota numero uno.

Max Biaggi n.c.
Impossibile dare un voto a Biaggi ad Assen. Due corse incolori, da comprimario, quando sappiamo bene che comprimario non è. Ma sappiamo anche che tutte le Ducati 1098 nel GP d'Olanda sono andate fortissimo, fuorché la sua. Incomprensibile.

Noriyuki Haga 8
Un incidente di troppo nella prima manche, giustificabile solo con la voglia di vincere del pilota giapponese, seguito e riscattato da una Gara-2 da fenomeno.

Max Neukirchner 8
Lo scriviamo da due anni che Neukirchner è il pilota più promettente della nuova generazione. Andava già molto forte, ma cadeva troppo. Ora cade se lo stendono gli altri, altrimenti è da podio ogni volta. E ha ancora un discreto margine di crescita.

Carlos Checa 7,5
Un campione con la sua fama, il suo talento e la sua esperienza non può limitarsi a sfruttare una moto competitiva, deve aggiungere qualcosa di suo, come fa Bayliss con la 1098. Ci aspettavamo di più dallo spagnolo ad Assen e ci aspettiamo che a Monza il potenziale della Fireblade – che riteniamo un po' più elevato di quanto emerso in Olanda – porti Checa a lottare due volte per la vittoria.

Makoto Tamada 7
Per la prima volta quest'anno si è vista una Kawasaki tenere il passo dei migliori, e questo soprattutto per merito del giapponese. Quanto ci fosse di suo, e quanto della moto, non è ancora dato sapere, ma un incoraggiamento è d'obbligo.

Ruben Xaus 6,5
Se Haga può aver sbagliato ad entrare su di lui con tanta foga nei primi giri di Gara-1, lo spagnolo ha parimenti sbagliato resistendogli così a rischio dopo avergli lasciato spazio per entrare. Per gli scontri ravvicinati ci sarebbe stato ancora molto tempo. Lui c'è e la sua Ducati anche. Almeno un podio ad Assen era alla sua portata.

Fonsi Nieto 4
Una vittoria nel primo GP della stagione, poi prestazioni in progressivo calo fino alla disfatta di Assen. Colpa sua? Della sfortuna? Di un momento negativo? I risultati comunque sono insufficienti.

Michel Fabrizio n.c.
Lo abbiamo visto fortissimo in certe occasioni ed esitante in altre. Quest'anno ha la moto per vincere, ma ha un problema fisico che lo limita pesantemente. D'accordo. Ma nemmeno nei primi giri riusciva a scatenarsi un po'?

Jakub Smrz 7,5
Un piccolo team privato, il Guandalini, e una Ducati-clienti. Con una dotazione così limitata ad Assen il pilota "dal cognome impronunciabile" ha messo in difficoltà diversi "ufficiali".

Troy Corser 5
Questione di gomme? O di stimoli? Difficile dirlo. L'unica cosa certa è che il due volte campione del mondo inizia sempre le gare all'arrembaggio e le finisce cogliendo il miglior risultato rimasto disponibile. Guardando solo i fatti, la sufficienza non ci può essere.

Fonte: http://www.motonline.com/

Assen: Supersport da brividi

Fonte: http://www.motoblog.it

Incidente durante le prove per la Coppa Italia: muore motociclista a Magione


PERUGIA (27 aprile) - Incidente mortale durante le prove per una gara valevole per la Coppa Italia. A perdere la vita è stato un motociclista di 24 anni, Giovanni Olivieri, originario di Trecchina di Potenza, nell'autodromo Borzacchini di Magione, ieri, durante le prove. Nell'incidente sono rimasti coinvolti anche Luca Coletto, di 22 anni, e Alessandro Blando, di 23, che però hanno riportato solo ferite lievi.

Il giovane era in sella ad una Yamaha e stava affrontando un rettilineo quando ha perso il controllo del mezzo. La moto è sbandata, è andata a sbattere contro il muretto dei box, poi ha terminato la sua corsa di nuovo nella pista, proprio mentre arrivava le altre due moto, i cui conducenti sono rimasti illesi. Olivieri è morto dopo il ricovero in ospedale. Una «tragica fatalità» ha detto il direttore dell'autodromo, Ezio Sisti, esprimendo il suo dolore per l'accaduto. Il programma delle gare di oggi va tuttavia avanti regolarmente.

Ci sono piloti da tutta Italia - hanno spiegato gli organizzatori - e un rinvio sarebbe stato problematico. «Siamo tutti addolorati, perché consideriamo i piloti come nostri figli - ha affermato Sisti - ma del resto la dinamica dell'incidente è stata assolutamente casuale». «Olivieri - ha spiegato Sisti - in sella ad una Yamaha 600 stava percorrendo un tratto di pista a tutta velocità, quando è stato toccato alle spalle da una moto che stava sopraggiungendo e ha sbandato, per poi essere travolto. L'impatto gli è stato fatale portandolo purtroppo poco dopo alla morte». «Si fa tutto - ha aggiunto il direttore dell'autodromo - per garantire le sicurezza dei piloti in pista, siano essi di moto o d'auto, ma di fronte ad incidenti casuali poco si può fare. I soccorsi sono giunti in una ventina di secondi, ma a niente sono valsi per salvargli la vita».

Fonte: www.ilmessaggero.it

DRIM ricorda a tutti i motociclisti che, nonostante cio', la pista e' il posto piu' sicuro dove esprimere la propria passione e di guidare sempre con coscienza e prudenza.

lunedì 28 aprile 2008

La follia della prima variante a Monza!

Ennesimo esempio, anche stavolta è andata di lusso che chi ha perso il controllo non sia andato addosso a chi stava percorrendo quella specie di variante voluta dalla F.1.

Dobbiamo proprio aspettare un grave incidente per modificarla ?

Fonte: http://www.sportautomoto.it

SBK - Se il futuro della Ducati è nelle mani di Max Biaggi...

A detta di Luigi Vignando, telecronista de La 7, Davide Tardozzi avrebbe detto che ad ora l'unico nome a cui pensano in Ducati per il futuro, dopo il ritiro di Troy Bayliss a fine stagione, è quello di Max Biaggi.
Curiosamente, anche in Superbike la casa di Borgo Panigale ottiene eccellenti risultati praticamente con un solo pilota, esattamente come in MotoGP. In questo caso la situazione è leggermente diversa, perchè gli altri piloti - a partire da Max Biaggi per arrivare a Ruben Xaus passando dall'ufficiale Michel Fabrizio - sono capaci di prestazioni assolute di rilievo, ma sembrano poi avere grossi problemi di costanza di rendimento, che gli impediscono di qualificarsi come convinti protagonisti per la lotta al titolo iridato.
Insomma, il futuro della Ducati in Superbike dopo Bayliss si fa incerto.
E proprio ad Assen Max Biaggi ha evidenziato tutti i limiti di un pilota sicuramente molto veloce (quando le condizioni tecniche e psicologiche sono quelle ideali) ma altrettanto incostante e soprattutto molto fragile psicologicamente, che perdipiù quando le cose si mettono male non perde occasione per dire che, insomma, anche la squadra ha fatto qualche errore, e che in fondo non è tutta colpa sua se si è qualificato solo diciottesimo.
Un comportamento che
Marco Borciani accetta forse a denti stretti, ma che difficilmente verrebbe tollerato dal team ufficiale.

SBK - Neukirchner a Valencia? Per Batta ha vinto lo stesso...

La caduta di Max Neukirchner in gara 1 a Valencia, trascinato a terra da un attacco impossibile di Carlos Checa all'ultima curva, quando il pilota tedesco era oramai certo della sua prima vittoria nel mondiale Superbike, ha lasciato tantissimi con l'amaro in bocca, perchè il giovane pilota tedesco si era meritato fino in fondo quella gara.
Le competizioni, però, riservano spesso questo genere di sorprese, e non mancano esempi di piloti che sono stati privati di vittorie non certo per loro demerito.
A parte l'orgoglio di essere iscritti nell'albo d'oro però, vincere una gara per un pilota ha anche importanti risvolti sul lato economico, visto il premio gara che spetta al vincitore, spesso poi arricchito dal premio pattuito con la squadra per ogni vittoria.
Ma in questo caso, a parte la gloria, Max Neukirchner non ha perso altro: Francesco Batta, boss del team Alstare Suzuki, ha infati deciso di pagare ugualmente il suo pilota come se avesse effettivamente vinto la gara.
Un gesto nobile, in un mondo fatto fin troppo spesso di fatture non pagate.....

SBK - Bayliss rifiuta il test con la Ducati GP

Troy Bayliss ragiona, e molto bene.
Sulla strada per Assen, raggiunto al telefono dal giornalista australiano Colin Young esprime il suo rifiuto al test della Desmosedici che Ducati gli aveva chiesto di effettuare in simultanea con Max Biaggi per avere riscontri ulteriori ed esperti su una moto che a Bologna ritengono malata.

"Mi è stato chiesto di provare la Ducati MotoGP, ma ho rifiutato. Certo, sono onorato dell'offerta. Si pensa che la GP8 sia adatta ad un solo pilota e i tecnici vogliono sapere se per caso ci sia qualche errore di progettazione. Ma io con questa cosa non voglio avere assolutamente a che fare. Ho altre cose per la testa. Il mio grande obiettivo ora è provare a rivincere il mondiale Superbike. ... Poi lo avevo detto a Valencia nel 2006: quella sarebbe stata la mia ultima gara in MotoGP, nonchè l'ultima volta in sella ad una Ducati Desmosedici.
Guidare una MotoGP per un test quindi è l'ultima cosa che mi passa per la testa. Non ho nemmeno visto le ultime gare. Prferisco stare con la mia famiglia. Le moto mi interessano se sopra ci sono io e corro su una pista".


Fonte: http://www.sportmediaset.it/

SBK - Assen - Le dichiarazioni dei piloti

Troy Bayliss
"Sono contentissimo, è stato un weekend incredibile. E' stato tutto perfetto oggi pomeriggio perché mi ha ricordato la prima volta che ho corso qui ad Assen nel Mondiale Superbike ed anche allora è stata come oggi una grandissima battaglia con Nori. Quella volta vinse lui, e quindi è giusto che oggi abbia vinto io! Mi sono sentito a posto con la moto fin dall'inizio del weekend, abbiamo fatto la pole e sono riuscito a partire bene in tutte e due le manche. Ringrazio il mio team, sento di avere la squadra più forte in questo momento e voglio ringraziare tutti per il lavoro che hanno fatto".

Noriyuki Haga
"Quando ho passato Ruben mi sono toccato con lui e siamo caduti. In gara 2 ho spinto forte per tutta la gara e mentre stavo seguendo Bayliss, verso la fine lui ha cercato di allungare. Ma io avevo il passo per stare con lui e sono andato a riprenderlo. L’ho seguito, studiando dove poterlo attaccare ma nell’ultimo giro ha chiuso tutte le traiettorie sfruttando poi l’accelerazione della Ducati".

Carlos Checa
"Sono molto soddisfatto dei due podi che ho ottenuto oggi in entrambe le gare. La prima manche è stata davvero speciale per essere stato vicino a Neukirchner, quando ho provato a sorpassarlo, mi ha sicuramente portato qualche pensiero della gara di Valencia. Ho fatto attenzione nel sorpassarlo e sono riuscito a prendere la seconda posizione, ma Troy era già riuscito ad assicurarsi una ferma leadership ed era impossibile recuperarlo, ha avuto un passo migliore per tutta la gara. Il mio obiettivo oggi era di arrivare più vicino a Troy, ma era davvero troppo forte su questo tracciato e non c’era possibilità per me di combatterlo e sorpassarlo qui".

Max Neukirchner
"Gara uno è stata fantastica e altrettanto lo è stato il risultato. Sono stato sempre con I primi e riuscivo a rimanere a ruota in modo molto confortevole. Ho avuto un po’ di problemi con due curve a destra e forse è successo perché ho esagerato con l’uso del freno posteriore, che ha portato il davanti a girarsi un po’ troppo. In gara due, penso di aver usato troppo il freno anteriore e dopo dieci giri ho avuto molti problemi di aderenza nelle curve veloci. Così invece di spingere troppo, ho preferito guidare in modo sicuro e a ottenere più punti possibili".

Ruben Xaus
"E’ un vero peccato. Sono in forma ed avrei potuto disputare anche una buona gara 1, ma Haga mi ha fatto finire a terra. Ho provato a rientrare per cercare di prendere un punto o due, ma avrei avuto bisogno di ancora un paio di giri per completare la rimonta. In gara 2 ho cercato di gestire al meglio la corsa, attaccando nel finale, quando pensavo che i miei avversari potessero essere più vulnerabili. Purtroppo però paghiamo un gap di potenza rispetto alle 4 cilindri che non mi ha consentito una volta passato Neukirchner a 5 giri dalla fine di allungare. Ho dovuto così subire il ritorno di Checa, perdendo il podio a poche curve dalla fine".

Troy Corser
"Verso la fine della gara la gomma posteriore ha iniziato a perdere aderenza sul lato destro. Nei curvoni a destra, prima del rettilineo di ritorno, il pneumatico scivolava ma non spingeva. In gara 2 ho avuto problemi con la gomma davanti tanto che negli ultimi giri era completamente finita. C’è stata qualche entrata un po’ ruvida all’inizio, ma non c’è problema, fa parte delle gare".

Max Biaggi
"In questo week-end non siamo mai riusciti a far funzionare la moto in modo soddisfacente. Sia in prova che in gara ho navigato in posizioni di centroclassifica, ma ne io ne la squadra riusciamo ancora a darci una spiegazione. E’ certo che per Monza dovremo subito invertire la tendenza".

Fonsi Nieto
"E’ stato un weekend da dimenticare. Non so perché ho fatto quel “highside” e sono caduto in gara uno perché è successo senza preavviso. Ho sbattuto il ginocchio sinistro in modo violento e sono dovuto ricorrere a una iniezione di antidolorifici per poter prendere parte a gara due. Ma il problema è rimasto e non avevo abbastanza forza nelle gambe nei cambi di direzione e ho dovuto usare di più la parte alta del corpo e non è stato facile".


Fonte: http://www.motograndprix.it/

Bayliss vs Haga: l'incredibile ultimo giro di Assen gara 2

Fonte: http://www.motoblog.it

SBK Assen: Highlights di gara 2

Fonte: http://www.motoblog.it

SBK Assen: Highlights di gara 1

Fonte: http://www.motoblog.it

SBK - Doppietta ad Assen per Troy Bayliss!

Doppietta indiscutibile di Troy Bayliss (Ducati) ad Assen, quarta prova del Mondiale Superbike, davanti a 75.000 spettatori.
Il pilota australiano, con cinque vittorie all'attivo in questa stagione, si trova al comando del campionato con 178 punti.
In Gara 1 Bayliss, il più veloce al via, ha operato il break decisivo a sette giri dalla fine, allungando progressivamente sui cinque compagni di fuga e andando a vincere con 2 secondi di vantaggio su Carlos Checa (Honda), che ha battuto in volata Max Neukirchner (Suzuki), grande protagonista di questo inizio di stagione.
Per il quarto posto Yukio Kagayama (Suzuki) ha avuto la meglio su Troy Corser (Yamaha), con i due piloti bravi a resistere al ritorno di Jakub Smrz (Ducati), autore di una grande rimonta.
Ottavo posto per Kiyonari (Honda) e nono per Makoto Tamada (Kawasaki), calato nel finale dopo un ottimo inizio. Decima posizione per Max Biaggi (Ducati), che ha guidato per cercare di portare a casa più punti possibili.
Caduti per un contatto nei primi giri due sicuri protagonisti, Noriyuki Haga (Yamaha) e Ruben Xaus (Ducati), con lo spagnolo che, ripartito, ha sfiorato la zona punti per sette centesimi. Caduto anche Michel Fabrizio (Ducati), mentre stava navigando nelle retrovie.
Nel pomeriggio Bayliss si è aggiudicato anche gara 2, al termine di un appassionante duello con Noriyuki Haga (Yamaha), battuto solo in volata per 8 centesimi di secondo.Grazie a questo successo, il pilota australiano ha aumentato in maniera consistente il suo vantaggio in classifica, portandolo a 70 punti nei confronti di Carlos Checa (Honda). Il pilota spagnolo ha occupato l'ultimo gradino del podio, dopo una decisa rimonta che lo ha portato a passare Ruben Xaus (Ducati) solo all'ultimo giro. Quinto posto per Max Neukirchner, prima Suzuki al traguardo, davanti al compagno di squadra Yukio Kagayama e all'ottimo Gregorio Lavilla (Honda). Ottavo posto per Jakub Smrz (Ducati), che ha preceduto Makoto Tamada, migliore Kawasaki al traguardo. Ancora in difficoltà Max Biaggi, solo dodicesimo, mentre Michel Fabrizio si è ritirato

MONDIALE SUPERBIKEAssen (NL), 27 aprile 2008

Gara 1
1. Bayliss T. (AUS) Ducati 1098 F08 36'50.907 (163,171 kph)
2. Checa C. (ESP) Honda CBR1000RR 2.132
3. Neukirchner M. (GER) Suzuki GSX-R1000 2.179
4. Kagayama Y. (JPN) Suzuki GSX-R1000 10.919
5. Corser T. (AUS) Yamaha YZF-R1 11.051
6. Smrz J. (CZE) Ducati 1098 RS 08 11.979
7. Kiyonari R. (JPN) Honda CBR1000RR 15.184
8. Tamada M. (JPN) Kawasaki ZX-10R 18.395
9. Lavilla G. (ESP) Honda CBR1000RR 18.634
10. Biaggi M. (ITA) Ducati 1098 RS 08 20.699
11. Laconi R. (FRA) Kawasaki ZX-10R 25.759
12. Sofuoglu K. (TUR) Honda CBR1000RR 26.064
13. Badovini A. (ITA) Kawasaki ZX-10R 35.582
14. Muggeridge K. (AUS) Honda CBR1000RR 36.266
15. Nakatomi S. (JPN) Yamaha YZF-R1 37.215
16. Xaus R. (ESP) Ducati 1098 RS 08 37.286

Gara 2
1. Bayliss T. (AUS) Ducati 1098 F08 36'46.238 (163,516 kph);
2. Haga N. (JPN) Yamaha YZF-R1 0.082;
3. Checa C. (ESP) Honda CBR1000RR 6.336;
4. Xaus R. (ESP) Ducati 1098 RS 08 7.575;
5. Neukirchner M. (GER) Suzuki GSX-R1000 8.011;
6. Kagayama Y. (JPN) Suzuki GSX-R1000 13.999;
7. Lavilla G. (ESP) Honda CBR1000RR 15.215;
8. Smrz J. (CZE) Ducati 1098 RS 08 16.376;
9. Tamada M. (JPN) Kawasaki ZX-10R 17.269;
10. Corser T. (AUS) Yamaha YZF-R1 18.380 ;
11. Nieto F. (ESP) Suzuki GSX-R1000 18.926;
12. Biaggi M. (ITA) Ducati 1098 RS 08 21.452;
13. Muggeridge K. (AUS) Honda CBR1000RR 23.794;
14. Rolfo R. (ITA) Honda CBR1000RR 29.847;
15. Nakatomi S. (JPN) Yamaha YZF-R1 30.252;
16. Laconi R. (FRA) Kawasaki ZX-10R 31.249;

Classifica Campionato (dopo 4 gare):

Piloti - 1. Bayliss (Ducati) 178; 2. Checa (Honda) 108; 3. Corser (Yamaha) 89; 4. Nieto (Suzuki) 85; 5. Xaus (Ducati) 81; 6. Haga (Yamaha) 67; 7. Neukirchner (Suzuki) 66; 8. Biaggi (Ducati) 54, etc.

Costruttori - 1. Ducati 190; 2. Yamaha 126; 3. Suzuki 113; 4. Honda 109; Kawasaki 37.


Fonte: http://www.sportautomoto.it/

giovedì 24 aprile 2008

SBK - Assen suscita emozioni contrastanti a Bayliss

Bayliss ad Assen ha vinto sia nel 2007 sia nel 2006 ma per quanto riguarda la storica pista olandese i suoi sentimenti sono piuttosto contrastanti.

"Assen è una pista che mi suscita emozioni diverse: l'ho amata, odiata o semplicemente vissuta come una pista qualsiasi a seconda dell'effetto che ha poi avuto sulla stagione visto che vi ho vinto o perso dei campionati" .
"Dato che sarà l'ultima volta che ci corro con la Superbike spero di lasciarla da innamorato!
E' un tracciato che in gara può anche permetterti di temporeggiare qualche giro per valutare la situazione ma, detto questo, dipende molto anche da come sono messi gli altri e dalle condizioni meteo, sempre molto variabili.
E' una pista dove anche la scelta delle gomme può fare la differenza. Spero che tutto il pacchetto della F08 funzioni un po' meglio rispetto a Valencia perché anche se lì durante il weekend abbiamo fatto notevoli progressi, non mi sono mai sentito totalmente al mio agio"

Fonte: http://www.sportautomoto.it/

SBK - Assen, corsa fondamentale!

Troy Bayliss, solo al comando della classifica, potrebbe giocare in difesa, ma non è il tipo. Certo è però che tutti i suoi avversari non hanno scelta: devono attaccarlo senza risparmio.

Ad Assen domenica è in programma la quarta prova del mondiale Superbike 2008, una corsa importante perché è da qui che devono partire le rimonte degli avversari del leader della classifica iridata, Troy Bayliss, rimonte obbligate, visto il vantaggio enorme che l'australiano della Ducati ha già accumulato nelle sei manche precedenti e che potrebbe portarlo con largo anticipo alla conquista del terzo titolo iridato.

Troy Bayliss si presenta al via del GP d'Olanda con 48 punti su Nieto e 56 su Corser e Checa.
Di questi tre che lo seguono più da vicino (!), solo Carlos Checa sembra in grado di recuperare sensibilmente: la sua Honda ha dimostrato a Valencia di andare fortissimo e ad Assen (dove lo scorso anno la Fireblade fu portata alla vittoria da Toseland) giocherà anche in casa, vista la vicinanza fra il circuito e la sede del Team Ten Kate. Il pronostico è dunque per lo spagnolo almeno per una delle due manche, ma anche per una doppietta, se su questo tracciato la Honda sarà "in palla" come al Ricardo Tormo. Checa è indubbiamente carico, anche perché sa che subito dopo Assen c'è Monza, una pista in cui la Honda è da molti anni favorita.

Per Ruben Xaus e Noriyuki Haga, entrambi in possesso di moto molto competitive, il pronostico dice che possono farcela, per Max Biaggi invece entra in gioco la sua condizione fisica: un comunicato del Team Sterilgarda afferma che è in via di guarigione, ma l'asserzione non definisce la sua effettiva condizione e lascia un interrogativo sul possibile effettivo rendimento del romano domenica. Qualcosa ci dice comunque che anche lui sarà della partita. E magari da protagonista.
Lo stesso discorso di Biaggi vale per l'altro Max, Neukirchner. Il pilota della Suzuki sembra già rimessosi dai danni fisici procuratigli dallo speronamento da parte di Checa all'ultima curva dell'ultimo giro della prima manche del GP di Spagna, che stava vincendo. E ovviamente ha una voglia matta di pareggiare i conti con lo spagnolo, il che significa puntare nuovamente alla vittoria.
Grandi cose possono fare anche i suoi compagni di squadra: Yukio Kagayama, capace di imprese importanti, così come di errori clamorosi, e soprattutto Fonsi Nieto, che ad Assen è senz'altro nei top ten e che ha gli stimoli derivanti dal suo attuale secondo posto in campionato.

Fonte: http://www.motonline.com/

Max Biaggi: "Ho dato il mio assenso al test con la Ducati GP8"

Max Biaggi, attualmente impegnato nel campionato Superbike, in cui gareggia con una moto Ducati, ha rivelato di aver recentemente parlato con i responsabili della casa italiana e di aver dato la propria disponibilità per provare la Desmosedici GP8 con l'obiettivo di fornire la sua opinione sul prototipo.

"Si, quello che posso dire è che effettivamente mi hanno chiesto la disponibilità per questo test e ho semplicemente dato il mio assenso"

Max Biaggi ha anche aggiunto che la prova dovrebbe tenersi in maggio sul circuito del Mugello.
Pochi giorni fa Livio Suppo, direttore del progetto Ducati Malboro, aveva già confermato la possibilità che Max Biaggi e Troy Bayliss, entrambi con una grande esperienza in dote, avrebbero provato a breve la Ducati 800cc, con l'obiettivo di aiutare l'evoluzione della moto e di identificare i problemi attualmente presenti, venuti a galla soprattutto con il nuovo arrivato Marco Melandri e con il duo della scuderia satellite, Sylvain Guintoli e Toni Elías. Nessuno di loro è infatti riuscito a collocarsi nei primi 10 nelle tre gare di inizio stagione.

Max Biaggi non ha preso una posizione chiara quando gli è stato chiesto se fosse o meno una buona idea questo test, limitandosi a dire:

"La mia priorità è il campionato che sto disputando, ma mi hanno chiesto un'opinione sulla GP8, per vedere se si può migliorare in qualche modo. Tutto qui, dire di più mi sembra fuori luogo".

Fonte: http://www.sportautomoto.it/

SBK Assen 2007: le immagini di gara 1!

Fonte: http://www.motoblog.it/

SBK: Tardozzi: "Gli italiani si accontentano, per questo mai iridati in Superbike"

Giro di riflessioni che individuano con notevole chiarezza i motivi che ci hanno portato a mancare l’obiettivo del titolo di un pilota italiano in SBK, aprendo però degli spiragli di speranza.

Paolo Flammini, Amministratore Delegato della FG Sport, promotrice del Campionato Mondiale Superbike sin dai primi anni Novanta, fa una valutazione generale sul tema:
“Finora il flusso dei migliori piloti italiani era indirizzato verso i GP. Da un paio di anni non solo per l’arrivo di Max Biaggi ma anche dei giovani, questa tendenza è cambiata e cominciano a presentarsi le condizioni per un italiano Campione del Mondo”.

Un’inversione di tendenza che coinvolge molte squadre tra le quali quella della Yamaha Motor Italia :
“Per vincere bisogna avere una moto ufficiale e, fino ad oggi, nessuno ha avuto una moto per vincere– dice Claudio Consonni, responsabile dell’attività sportiva della Casa giapponese nella Superbike - In passato nessuno ha creduto fino in fondo ad un pilota italiano. Oggi Michel Fabrizio (sotto) è nelle condizioni di farlo. Ci vuole, però, un maggior coraggio da parte delle Case nell’investire sui giovani, come noi stiamo facendo oggi con Corti (e Bussolotti). Non sappiamo dove ci porterà questo programma ma è un tentativo per far entrare in contatto stretto Claudio con il team ufficiale. E lo stesso sta facendo la Ducati con Nicolò Canepa che speriamo non debba finire come collaudatore. Uomini come Canepa, Corti e Polita non possono rimanere nella STK 1000 a vita!”

Per la verità, qualcuno una moto ufficiale l’ha avuta ed era un pilota di primo piano che veniva dai gran premi: Pierfrancesco Chili.
“Non ho vinto il titolo mondiale perché non mi hanno dato una moto ufficiale – ci dice il bolognese, attuale commentatore de La7. E quando l’ho avuta ci sono andato vicino. Infatti, l’anno dopo non me l’hanno data più. Ci vuole anche una dose di fortuna: ruppi un motore a causa di una partita di sei pistoni difettosi, quattro rotti al banco e due sulla mia moto. Oggi è iniziato un lavoro più organico, si lavora per portare i giovani alla SBK; prima erano tutti rivolti alla GP e quando arrivavano in SBK era perché non avevano più nulla da dire dall’altra parte”.

Chi ha sempre creduto nella Superbike una volta passato alla velocità è, invece, Fabrizio Pirovano, due volte vice campione del mondo nel 1988 e nel 1990.
“Quando correvo io – ci dice il brianzolo che ora segue la Suzuki Euro Cup - con le 750 quattro cilindri c’era poco da fare contro le Ducati. Oggi i nostri si impegnano poco; gli basta essere protagonisti. Il campionato viene dopo. I giovani vincono una gara e si sentono già campioni”.

Duro il giudizio di “Piro” che però non è solitario. Un altro pilota che è stato ai vertici della Superbike a cavallo degli anni Novanta e che oggi è alla guida del team Ducati, uno dei più competitivi della categoria, Davide Tardozzi non si discosta molto dall’opinione dell’ex rivale.
“Ad un certo momento potevamo farlo perché avevamo il pilota più forte ma non ci siamo riusciti: era Chili. Attualmente il grosso limite è la mentalità latina che non fa sentire i nostri piloti umili, parte di un gruppo. E troppo presto si considerano delle superstar anche se non hanno vinto nulla o poco. Grandi potenzialità sono disperse per questo. Troppo codazzo! Spesso i nostri piloti si accontentano di classificarsi “primi degli italiani” o “primi delle Ducati”, ecc. Essere primi di qualcosa nasconde una mancanza di stimoli a volere di più: essere primi… e basta!”.

Girando per il paddock il mondiale si notano degli atteggiamenti che fanno venire subito in mente le parole di Tardozzi e Pirovano, ma non è solo quello l’elemento che ci ha allontanato dal titolo.
In effetti, ben poche squadre hanno puntato su giovani italiani (oltre ai piloti citati, c’è da ricordare Lorenzo Lanzi, fortunato ma meritevole vincitore di una gara a Valencia) che sono condizionati ad una scelta nostrana anche da una mancanza di desiderio di migliorarsi.
In un paio di importanti occasioni i nostri hanno dovuto rinunciare anche per la difficoltà della lingua (quanti di questi giovani professionisti conoscono l’inglese?).
Insomma, anche se il cammino è ancora lungo – solo Michel Fabrizio potrebbe come esperienza essere già pronto per puntare al titolo – si stanno creando le condizioni per un titolo Piloti italiani. Speriamo di non dover aspettare altri venti anni…

Fonte: http://www.gpone.com/

SBK: Curiosità ad Assen, è quasi record il vantaggio di Bayliss

Dopo soli tre fine settimane di gare il vantaggio di Troy Bayliss nel mondiale Superbike ammonta a 48 punti sul secondo classificato, e nei ventuno anni di storia del mondiale è il secondo assoluto come grandezza dopo sole sei prove disputate.

Il record è stato stabilito da Carl Fogarty nel 1995: dopo le gare di Donington Carl aveva 68 punti di vantaggio su Mauro Lucchiari (140 a 72) ed erano entrambi su Ducati.
Il primo pilota con una moto quadricilindrica in classifica era Slight, distanziato di ben 82 punti.

Troy Bayliss ha vinto per quattro volte ad Assen: ha ottenuto una doppietta nel 2001 ed ha poi conquistato gara 2 sia nel 2006 che nel 2007. Il pilota australiano è secondo come numero di vittorie dietro al padrone assoluto della pista olandese, Carl Fogarty, che vi ha ottenuto 12 successi, record assoluto per un pilota su uno stesso circuito nella storia della Superbike. Troy è partito in pole nel 2001 ed in tutte le sue altre partecipazioni è sempre partito in prima fila.

Max Biaggi ha ottenuto un sesto ed un quarto posto al suo esordio in SBK nel 2007 sul circuito olandese, mentre nella classe 500cc/MotoGP ha vinto nel 2001 e si è piazzato due volte sul podio su un totale di 8 partecipazioni.

Nella sua carriera nella classe 500cc/MotoGP, Carlos Checa ha ottenuto il suo miglior risultato in Olanda nel lontano 1997, quando finì secondo alle spalle di Mick Doohan. Per lui un altro podio nel 2002, il suo miglior piazzamento in qualifica è un secondo posto nel 2004.

CORSER, PISTA STREGATA - Assen è un circuito stregato per Troy Corser. Il pilota australiano non è mai riuscito a vincere in Olanda, finendo secondo per ben tre volte e conquistando un totale di sette posti sul podio. Per lui anche un passato recente da dimenticare: è reduce da tre ritiri su quattro partecipazioni. Corser è partito in pole in tre occasioni ad Assen, nel 1995, 1999 e 2006.

Noriyuki Haga ha vinto ad Assen in gara 2 nel 2000 ed ha collezionato un totale di sette podi. Al pari del compagno di team Corser, nelle ultime quattro partecipazioni ha collezionato tre ritiri.

Ruben Xaus ha un ruolino di marcia eccellente ad Assen: ha vinto gara 1 nel 2003 ed ottenuto altri quattro podi su un totale di dieci partenze. Per lui anche il rovescio della medaglia, con tre ritiri.

Fonte: http://www.gpone.com/

mercoledì 23 aprile 2008

MotoGp - Traction Control: Aprire il gas di scatto? Una leggenda!

Con il Traction Control che ha raggiunto certi livelli, si può dire che le 800 sono “facili” da guidare? (alcuni sostengono che attualmente sono più difficili le 250 cc)
“Sicuramente il Traction Control aiuta molto il pilota nella gestione della potenza. Quello che la gente non sa però è che sul singolo giro (o “giro secco” come si usa dire in gergo) la differenza di prestazioni che si ha usando il controllo o meno è molto piccola: in termini di tempi sul giro la differenza a volte è inferiore a un decimo. Discorso diverso è far registrare buoni tempi per un numero di giri maggiore (diciamo 9-10 giri consecutivi): in questo caso il Traction Control fa la sua parte e livella i valori in campo. Nell’arco di una gara poi la differenza è assolutamente non trascurabile. Del resto, il fattore chiave per affrontare la gara nel migliore dei modi è saper gestire le gomme, e in questo il Traction Control aiuta molto i piloti meno esperti oltre che i piloti con uno stile di guida molto ‘sporco’”.

Capirossi auspica un “congelamento” dei sistemi elettronici, altrimenti a suo parere lo spettacolo si ridurrà a zero, tra qualche anno: ma si può effettivamente progredire ancora tanto, in questo campo?
“Non penso che l'ausilio dell'elettronica sia dannoso per lo spettacolo, almeno per le moto. Ad oggi si fa già un largo utilizzo dei controlli di trazione e di gestione della potenza, tanto che si è arrivati a poter gestire la potenza del motore curva per curva. Un tipo di utilizzo dell’elettronica che si avvicina molto a quello che avviene in Formula 1, ma derapate, svirgolate e intraversate nelle due ruote sono ancora all'ordine del giorno, per non parlare dei sorpassi!Quanto si possa ancora progredire è difficile dirlo: bisogna innanzitutto considerare che la dinamica della moto non ha niente a che vedere con quella delle auto: con due ruote in meno tutto si gioca su equilibri precari. Detto questo, l’influenza del pilota in sella è determinante: 3 cm in avanti o indietro cambiano il bilanciamento del veicolo, le spinte sui pneumatici, eccetera. Mettere a punto un dispositivo elettronico che sia capace di prevedere tutto questo è molto difficile.Sicuramente c'è ampio margine di sviluppo sulla customizzazione dei Traction Control: algoritmi di elaborazione diversi caratterizzano in modo radicale il funzionamento del controllo. Alcuni piloti prediligono un determinato carattere, altri ne prediligono uno diametralmente opposto. Ogni Casa costruttrice anno dopo anno si vede costretta a cambiare filosofia proprio perchè ingaggiando piloti nuovi devono adattare il loro sistema alle esigenze del momento”.

Dal punto di vista tecnico, è vero che il Traction Control può “sfavorire” i piloti vecchio stampo, perché meno abituati a questo tipo di controlli elettronici?
“Su questo punto non sono molto d’accordo: a vincere sono sempre gli stessi e ciò dimostra che se c'è un aiuto da parte delle gestioni elettroniche, c'è per tutti. Oltre a questo aspetto è importante tenere conto che il Traction Control, come qualsasi altro dispositivo applicato al veicolo, va utilizzato al meglio. Il pilota deve cioè interpretare al meglio il funzionamento del Traction Control: chi è più bravo in questo ne guadagna in termini di prestazioni”.

Melandri disse di aver provato, durante i test invernali di inizio 2007, a guidare senza Traction Control: disse che fu divertente, ma poi dopo un po’ ha lasciò perdere, semplicemente perché si andava più piano...
“Come detto poco sopra sicuramente sulla distanza senza Traction Control si va più piano. Alcuni piloti, però, amano utilizzare la moto senza controlli elettronici quando montano le gomme da qualifica!”.

Quali sono i parametri fondamentali su cui si basa il funzionamento del Traction Control in una moderna MotoGP?”
I parametri base sono le velocità rilevate alla ruota anteriore e alla ruota posteriore. Il sistema che gestisce il Traction Control monitorizza questi due valori e calcola il livello di pattinamento. Alcune leggende di paddock narrano che oltre al rapporto tra le due velocità venga monitorato anche l’angolo di piega della moto, e grazie a questo variata la sensibilità del sistema”.Il livello di intervento del Traction Control varia da pilota a pilota, a seconda delle sue preferenze?“Sulle MotoGP il Traction Control è quasi completamente regolabile. Si possono regolare molti parametri: quando tagliare la potenza, quanta tagliarne, come tagliarla e tramite quali sistemi (anticipo, taglio corrente o tramite ride by wire). Ogni pilota ha una sua personale preferenza su come deve funzionare il controllo. Alcuni piloti preferiscono un intervento poco invasivo, altri invece preferiscono un taglio della potenza importante. Alcuni piloti preferiscono un innesco dolce, altri meno”.

Se la MotoGP decidesse di togliere totalmente il controllo di trazione, come avvenuto in F.1 nel passaggio dal 2007 al 2008, alla prossima gara si vedrebbero molte più cadute? Sarebbe pericoloso?
“Sicuramente i piloti per mantenere le stesse prestazioni per più giri sarebbero portati a rischiare di più o sarebbero chiamati ad uno sforzo maggiore in termini di concentrazione”.

Guardando la telemetria, si riesce a capire se effettivamente in alcuni circuiti, in alcuni punti, si può aprire il gas di scatto, senza problemi, tanto ci pensa il Traction Control a gestire la potenza, o è soltanto una leggenda?
“Il pilota non apre mai il gas di scatto. Al massimo angolo di piega il pilota accompagna il gas perché basta veramente pochissimo pattinamento in senso longitudinale per far scivolare la ruota posteriore in senso laterale. In quella situazione il controllo di trazione non aiuta più di tanto. Solitamente il Traction Control si innesca al medio angolo di piega, quando il pilota forza con il gas e dove l’equilibrio del veicolo permette un pattinamento maggiore alla ruota posteriore. Il sistema in definitiva aiuta perché evita al pilota di correggere continuamente la posizione del gas. In ogni caso, non permette in alcun modo di far aprire l’acceleratore in un istante”.

Il pilota più bravo è quello che fa intervenire il meno possibile il Traction Control?
A parità di regolazione del controllo di trazione, se un pilota riesce a farlo funzionare meno (grazie al suo stile di guida, alla sua posizione in sella, o al controllo della manopola) sicuramente riesce a sfruttare più potenziale dalla propria moto”.

Una guida aggressiva fa maggior uso del Traction Control? E in questi casi, i consumi sono più elevati?
“Una guida aggressiva è sinonimo di TC sempre attivo. I consumi peggiorano quando si utilizzano dei controlli che lavorano sull’anticipo o sul taglio della corrente. In questi casi il carburante viene comunque immesso nel motore ma non sfruttato al cento per cento. Utilizzando il ride by wire i consumi migliorano”.

Fonte: http://www.gpone.com/

MotoGp - James Toseland: "E' necessaria una regola per le gomme da tempo"

James Toseland ha riconosciuto, parlando con Motorcyclenews, che probabilmente si dovrebbe introdurre una nuova regola che non permetta ai piloti di rimanere in pista dopo che essi hanno usato gli pneumatici da qualifica a loro disposizione.
“Il Pianista” ha fatto questa ammissione dopo le critiche pervenutegli da Nicky Hayden che se lo è trovato davanti a bassa velocità all’Estoril mentre era impegnato in un giro lanciato.
Dopo aver usato le sue gomme morbide prima degli avversari, infatti, James si era ritrovato inavvertitamente in traiettoria davanti ad Hayden rovinandogli il giro buono, un fatto costato a Nicky la prima fila.
James, abituato alla Superpole della Superbike – un solo giro dopo una tornata di lancio – si è reso però conto che in MotoGP le cose viaggiano diversamente.

James Toseland:
“Si potrebbe introdurre una regola che proibisca di rimanere in pista se non si hanno più a disposizione gomme da tempo perché effettivamente la differenza di velocità fra le gomme da gara e quelle da qualifica è enorme. La realtà è che io ero in pista con gomme da gara e visto che la differenza può essere anche di tre secondi al giro, sono stato rapidamente avvicinato da Hayden quasi senza che me ne potessi rendere conto”.
“Fare una regola giusta, comunque, sarebbe abbastanza difficile perché in caso di tempo incerto con minaccia di pioggia si può decidere di usare le gomme da qualifica molto presto”.

Fonte: http://www.gpone.com/

SBK - Tutto pronto per il round di Assen

Il Circuito TT Assen ospita il quarto appuntamento dell'HANNspree FIM Campionato Mondiale Superbike questo weekend, tre settimane dopo le gare rocambolesche della Spagna.
Due secondi posti a Valencia hanno permesso al capoclassifica, Troy Bayliss (Ducati Xerox) di aumentare il suo vantaggio a 48 punti sui rivali più accreditati, ma il pilota australiano, 38 anni, sa che la concorrenza sta cominciando a metterlo sotto pressione.
Per quanto riguarda i regolamenti invece, non ci sarà nessuna penalizzazione per le bicilindriche nei prossimi tre appuntamenti, visto che la differenza della ‘media per evento' tra le moto a due e a quattro cilindri è inferiore ai 5 punti necessari per far scattare l'handicap del peso.
A Valencia, nonostante una doppietta Ducati e una vittoria fortunata per Lorenzo Lanzi (RG Team) in gara 1, le bicilindriche hanno dato l'impressione di essere un pò in difficoltà rispetto alle quattro e infatti Noriyuki Haga (Yamaha Motor Italia WSB), Carlos Checa (HANNspree Ten Kate Honda) e Max Neukirchner (Alstare Suzuki), tutti e tre su moto giapponesi a quattro cilindri, sono stati in grandissima forma.
Il pilota spagnolo e il rivale tedesco purtroppo sono stati eliminati in gara 1, quando Checa ha fatto un tentativo rischioso di superare Neukirchner all'ultima curva dell'ultimo giro. La loro caduta non ha fatto altro che aumentare il vantaggio a punti di Bayliss in classifica.
Al secondo posto in classifica c'è lo spagnolo Fonsi Nieto, ma il pilota del team Alstare Suzuki finora non è riuscito a bissare il suo trionfo nella gara d'apertura e ora si trova a distanza ravvicinata di Troy Corser (Yamaha Motor Italia WSB) e Checa, entrambi al terzo posto con 72 punti.
Il due volte campione australiano
è già salito tre volte sul podio quest'anno, ma il rapporto con la pista di Assen rimane infelice per Corser, che non ha mai vinto in terra olandese. Intanto Checa continua a registrare notevoli progressi al suo debutto nel Mondiale, la sua Honda CBR è già arrivata al livello delle moto migliori e sicuramente il connubio è abbastanza competitivo da potersi aggiudicare il primo trionfo della stagione ad Assen.
Ruben Xaus (Sterilgarda Go Eleven Ducati) e Haga si trovano al quinto e al sesto posto in classifica, con 68 e 47 punti rispettivamente. L'asso spagnolo ha terminato le prime quattro gare della stagione sempre nei primi 4, ma ha avuto una mezza battuta d'arresto a Valencia, mentre il pilota giapponese, dopo un inizio di stagione deludente, con l'ultima vittoria ha tantissima voglia di riscatto.
Max Biaggi, settimo in classifica con la Ducati 1098 del team Sterilgarda Go Eleven, ha avuto altre tre settimane di tempo per la guarigione dalla frattura al polso sinistro.
Il pilota italiano però ha bisogno di due buoni risultati per non perdere troppo il contatto con i leader.

Fonte: http://www.sportautomoto.it/

MotoGp - Capirossi vuole un altro anno in Suzuki

Dopo le recenti voci che vorrebbero l'italiano Loris Capirossi aver già firmato il rinnovo del contratto con la Rizla Suzuki per la stagione 2009, il suo team manager Paul Denning ha commentato la situazione, dichiarando che i piani per la prossima stagione sono ancora tutti da decidere, lasciando però spazio ad un rinnovo possibile.

Paul Denning ha detto a motogp.com:
"La situazione per il 2009 non è ancora completamente chiara per quanto riguarda i piloti e pensiamo sia ancora presto per trarre conclusioni, abbiamo fatto solo tre gare e siamo ancora totalemente concentrati su questa stagione".
"Loris ha un contratto per il 2009 che si rinnoverà automaticamente nel caso raggiunga certi risultati prefissati. Non dovesse raggiungere questi risultati potrebbe ritenersi libero, ma con Suzuki ha avuto un inizio eccellente e penso che si trovi davvero bene con la squadra".
"Ancora non abbiamo dimostrato tutto il nostro potenziale, e credo che il lavoro ci porterà lontano in futuro, quindi aspetteremo l'evolversi della situazione prima di discutere, ma ripeto, credo che Loris sarebbe felice di fare un altro anno in Suzuki e consideremo questo punto con attenzione".

Intanto il manager di Capirossi, Carlo Pernat, ha dato la sua visione a riguardo, dichiarando:
"Siamo solo alla terza gara ed è presto per avere certezze; l'idea è che Loris continui a sviluppare la moto durante questa e la prossima stagione, ma ad ogni modo dovremo aspettare ancora due o tre gare per iniziare seriamente la trattativa".

Un eventuale prolungamento di contratto significherebbe la 20^ stagione per il campione italiano nel Campionato del Mondo, e su questo Pernat ha aggiunto:
"L'obiettivo di Loris è di rimanere ancora un anno in Suzuki; in più il suo rapporto con il team è fantastico e il feeling con la moto ottimo, nonostante sia tutto nuovo. Penso che l'idea di entrambe le parti sia quella di continuare insieme anche la prossima stagione. Forse già dopo il Mugello o Assen sapremo qualcosa di definitivo".

Sull'eccellente relazione di Capirossi con Suzuki il manager ha concluso :
"È un team molto professionale e Loris è veramente contento di lavorare con loro. Suzuki ha un budget notevole e segue alla lettera i consigli di Loris, che crede molto in questo progetto".

Fonte: http://www.sportautomoto.it/

martedì 22 aprile 2008

SBK - FG Sport: gommista cercasi dal 2010 al 2012

FG Sport lancia attraverso il sito ufficiale della SBK la gara d’appalto per la fornitura esclusiva di pneumatici per il Mondiali Superbike e Supersport, Campionato FIM Cup Superstock 1000 ed Europeo Superstock 600 per le stagioni 2010, 2011 e 2012.
Gara d’appalto aperta ai costruttori qualificati che possano dimostrare un’esperienza ai massimi livelli ed abbiano il “know-how” necessario per fornire pneumatici per campionati di motociclismo professionistici.
Ad occuparsi della questione sarà Paolo Flammini, CEO FG Sport.
FG Sport si riserva il diritto di valutare la posizione dei costruttori che si offriranno per la fornitura prima di fornire informazioni specifiche in merito al bando di gara.
Pirelli, Bridgestone, Michelin, Dunlop? Chi sarà il fornitore ufficiale?

Fonte: http://www.motoblog.it/

MotoGp Ducati: telaio monoscocca in carbonio per la GP9 ? Biaggi torna in MotoGp proprio con la Ducati D16 ?

La competitività dei rivali, i problemi incontrati su qualche pista da Stoner e la voglia di sperimentare sta definendo in maniera clamorosa la nuova Ducati GP9 che è oramai pronta ai collaudi dinamici in vista del debutto in gara che potrebbe avvenire già nel corso di questa stagione.
Il suo progettista, l'ingegner Filippo Preziosi, aveva già annunciato che le novità principali avrebbero interessato l'area ciclistica e così sarà.
E' una grande occasione per la Ducati che, dopo aver battuto in pista i giapponesi lo scorso anno, adesso punta a surclassarli anche sui computer del reparto corse…
Di ufficiale non c'è nulla, ma la notizia su come sarà la nuova Ducati è davvero una bomba.
Infatti, si parla di un rivoluzionario telaio monoscocca in fibra di carbonio che nelle sue forme avrà inserito anche l'air box. Una struttura simile a quella delle Formula 1 e che verrà chiusa dal quattro cilindri a V desmo nella parte inferiore.
I puristi del marchio storceranno il naso, visto che scomparirà uno dei segni distintivi della produzione Ducati, cioè il telaio a traliccio, ma la competitività non sempre va a braccetto con la tradizione e i problemi maggiori incontrati da Stoner & C. in questa stagione riguardano soprattutto il telaio.

La moto proverà presto con il test rider Guareschi in attesa che a maggio la provino anche "altri", ma chi?
Si era fatto il nome di Bayliss e Biaggi, ma i due hanno un impegno gravoso in Superbike, ovvero puntare al titolo, a meno che, per qualcuno dei due (Biaggi) non si apra un futuro clamoroso, ad esempio il ritorno in Moto GP con la Ducati.

Fonte: http://www.motonline.com/

MotoGp - Marco Melandri fa le valigie?

Siamo appena all'inizio della stagione, ma il matrimonio con la Rossa sembra già in crisi e all'orizzonte si profila la Verdona di Akashi

La crisi di Melandri sta facendo muovere in anticipo il mercato piloti. Sembra che il pilota si sia offerto alla Kawasaki, addirittura a partire da questa stagione, per prendere il posto di West, altro pilota che non sta convincendo e di cui la Kawasaki non sa molto che farsene.
Sarebbe un cambio di casacca clamoroso a metà campionato, ma che ha molti ostacoli nella posizione contrattuale dei due piloti che sono legati per tutta la stagione alle rispettive squadre. E in caso di divorzio le penali da pagare sarebbero molto salate. Non si sa ancora se la Ducati ha già cercato un sostituto a Melandri nel caso in cui il ravennate abbandoni la squadra per passare alla Kawasaki. E, sempre restando alla Kawasaki, si è scoperto che West ha la certezza solo di correre il prossimo GP a Shanghai, poi si vedrà.
Può sembrare ragionevole la sostituzione con Makoto Tamada, che è contrattualizzato per in Superbike, ma i dirigenti giapponesi vogliono un top rider, e a questo punto Melandri farebbe gola.-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------

lunedì 21 aprile 2008

Honda Festival Monza - DRIM c'era !!! Il racconto

Ve lo avevamo anticipato e abbiamo mantenuto la promessa, nonostante il tempo ci abbia fatto preoccupare fino alla fine.

Sabato 18 è cessata la pioggia, infinita, incessante, e il cielo sopra l'autodromo si incominciava ad aprire, ma la pista era ancora umida. Sono andato in autodromo a perlustrare la situazione e a ritirare i tagliandi dei tanto attesi turni in pista.
La temperatura e le condizioni della pista mi hanno consigliato di attendere il pomeriggio e rinunciare al turno della mattina.

Sabato pomeriggio ore 15.00 - L'arrivo in autodromo in moto e la seguente preparazione "last-minute" della moto, ovvero: via specchietti, regolazione pressione pneumatici (2.1 bar anteriore, 1.9 bar posteriore a fronte dei soliti 2.4/2.6) e regolazione minimo motore (circa 1.700 giri/minuto a fronte dei soliti 1.300).
La moto si presentava cosi', bella perfetta, pulita, baciata da un caldo sole primaverile, con il suo numero 19 in bella mostra (vi spieghero' piu' avanti il perche'...)


L'ingresso in Pit-Lane - E' arrivata l'ora, si entra in Pit-lane e la tensione sale. Ci si arrampica sul muretto box a vedere quelli del turno precedente che sfrecciano in rettilineo per cercare di calmarsi, ma e' impossibile, l'adrenalina e' a mille.

Arrivano gli istruttori della FMI per le ultime raccomandazioni e il ripasso delle bandiere.
Ora tutti in sella per portare la moto all'ingresso pista: ci siamo !

Ci siamo ? Ci siamo cosa ? Stiamo li' un'eternita' ad aspettare che il turno precedente rientri e incomincio a spazientirmi.


Finalmente il semaforo diventa verde.

Un frastuono si alza dalla Pit-lane che fa accapponare la pelle. Un ventina di moto partono in direzione dell'insulsa prima variante in un lungo biscione "zigzagante".


Il primo giro e' di riscaldamento, tranquillo e cosi' si passa il Curvone Biassone, la Roggia (o seconda variante), la Lesmo1, la Lesmo2, il Serraglio, l'Ascari... alla Parabolica e' il delirio !


Al cartello dei 200m mi vedo infilare da una decina di CBR 1000 assatanati e per precauzione allargo subito la traiettoria cercando di mantenere la calma, mentre qualcuno - preso dal panico - infila la via di fuga.

Mi rimetto in carreggiata e inizio a girare con il mio ritmo (... lento ...) cercando non tanto la prestazione quanto di seguire le traiettorie giuste e lo stile, senza forzare, divertendomi a poggiare la saponetta a terra alla Lesmo1 e in Parabolica.

Il giro (secondo me):

Prima Variante (Assurda) - Spezza il ritmo, e' come resettare il cervello. Stacco circa ai 200 metri in rettilineo dopo aver visto i 256 km/h, passando dalla sesta alla seconda. Destra/sinistra ritardando l'ingresso.
Apro (con cautela) infilando rapidamente terza, quarta e appoggio la quinta in ingresso al Curvone Biassono cercando di "sentire" la moto con tutto il corpo.
A meta' curvone il gas e' spalancato a moto inclinata, il motore sale in fretta di giri in piega e l'anteriore e' leggero.

La Roggia - Cerco il riferimento della staccata non preoccupandomi dei segni neri per terra (sembra olio) lasciati dai pneumatici.
La staccata e' in discesa e incute un po' di timore, ma l'asfalto tiene e le pastiglie SBS fanno il loro lavoro egregiamente.
Anche qui ritardo l'ingresso quanto basta per uscire il piu' dritto possibile dalla variante.
In uscita carico l'anteriore, la moto si impenna un po', ma e' stabile, non fa il "canguro" come l'anno scorso. Quest'anno la ciclistica e' proprio a punto !

Lesmo1 - Seconda, Terza, arriva la Lesmo1, bella, bellissima, cieca. Pinzo, ma... mannaggia sono un po' lungo! Non importa le gomme sono calde e l'asfalto tiene... giu' in piega fino ad appoggiarsi con il ginocchio... WOW ! Non avevo mai fatto la lesmo cosi' veloce.

Lesmo2 - Arrivo dalla Lesmo1 in Terza vicino a limitatore. Anticipo la staccata perche' la Lesmo2 e' strana: ha del banking (e' leggermente sopraelevata all'esterno) e lo sfrutto come una fionda, ovvero scalo in seconda al cartello dei 100m, mollo i freni, inserisco la moto e apro il gas. Qui o ci sei o sbagli !

Serraglio - Un po' di relax... gas aperto e via fino in sesta.

Ascari - Mo so cazzi ! La prima curva a sinistra, la gomma e' fredda da quel lato, quindi bisogna entrare puliti, non pinzati e senza muoversi troppo sulla moto.

Mi trovo un 1000 blu prima del cartello dei 300m, lo passo a sinistra, vedo che mi lascia strada e stacca moooolto in anticipo, quindi riprendo la traiettoria, stacco fino in terza e mi infilo pulito pulito cercando la riga bianca.

Bene! Mi e' venuta bene ! Ora a destra in appoggio - sempre in terza - e pronto a ributtarmi a sinistra.
Eccolo i momento giusto ! Via ! Sposto il corpo, apro un po' il gas... tiene, apro tutto e vedo che allarga, punto il cordolo, ci salgo sopra, limitatore, metto la quarta !

Mi volto e vedo il CBR blu indietro, ma ho preso qual poco di margine da giocarmi con la prossima staccata !

Parabolica - Eh si, questa e' divertente !

Cerco la linea bianca a sinistra intorno ai 200m, scalo fino in quarta, inserisco ancora pinzato e scalo in terza poco prima della postazione commissari.
La percorrenza di questa curva mi esalta !
Sento la saponetta che sfrega l'asfalto e sorrido sotto il casco in preda ad un'estasi incredibile.


Riprendo in mano il gas in vista dei cartelloni Agip e la moto allarga, allarga, allarga...


Sento il posteriore patinare, "Merda!", pelo il gas un istante e riapro. Ci voleva un po' di adrenalina !

Il motore urla a 13.000 giri fino alla pazzesca velocita' di 256 km/h sul display e la testa infilata sotto al cupolino !

I pensieri viaggiano veloci, sembra di vivere al doppio, triplo della velocita', senza avere un istante di tregua. Sono gia' proiettato alla prossima curva.

I pensieri vanno alla posizione sulla moto, i freno, l'acceleratore, il cambio, la frizione, il punto di staccata, ma.... le immagini rallentano... a poco a poco... e nel casco, tra me e me dico:"Sono l'uomo piu' felice e fortunato del mondo !"... e tutto torna a correre !!!

Arriva l'ora della bandiera a scacchi e si rientra ai box e poi nel paddock.



Ora mi aspetta il debriefing con la mia piccola assistente e (si spera) futura pilota.
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