Marco elogia Casey: impossibile usare la Ducati e gli aiuti del Tc come fa lui.
Così, ancora prima che la bagarre inizi il famigerato Traction Control torna protagonista nelle moto. E' infatti Marco Melandri a riportarlo alla ribalta in un interessante servizio sull'autorevole Motor Cycle News (MCN).Il sito in lingua ingelse riferisce i complimenti di Melandri al compagno di squadra: "Casey usa moltissimo traction control ed è fantastico nel suo utilizzo", dice il ravennate che aggiunge anche un'interessante notazione, di carattere squisitamente tecnico, relativa alle differenze di settaggio e di guida tra i due: "Io utilizzo il TC molto, ma molto meno di lui. Praticamente lo step inferiore alla regolazione di traction control che uso io, è quello prossimo allo zero e non sono capace di usare tutto il potenziale del sistema".Non è necessario risollevare per forza le polemiche sull'eventuale abolizione degli ausili elttronici. Non è il caso sollevato da Melandri, il quale però con le dichiarazioni rese a MCN non si discosta poi molto da quell'affermazione di Rossi secondo la quale: "Stoner è il numero uno di quelli della generazione del controllo di trazione"."E' molto difficile - aggiunge Melandri - usare il gas quando hai le gomme sullo spigolo perchè la moto è nervosissima".
Domani a Jerez è in programma una riunione dei team che discuteranno una proposta che avrebbe paternità Honda di ridurre ulteriormente le capacità dei serbatoi per il 2009. Si tratterebbe di scendere dagli attuali 21 (che sono a loro volta già una riduzione) a 20 litri di capacità.La diminuzione richiesta, che non troverebbe consensi tra gli altri costruttori, dovrebbe servire a limitare il numero dei giri e di conseguenza potenze e velocità. La giustificazione sarebbe una ricerca ulteriore di sicurezza che ha però pochi riscontri. In primo luogo perchè sul rettilineo ad alta velocità non si cade mai, in secondo luogo perchè avvicinirebbe ulteriormente la MotoGp alla Superbike. Infine perchè ridurre la capacità e i consumi obbliga ad utilizzare carburazioni molto magre, rendendo i motori ancora più scorbutici di quanto già non lo siano. Si rischia insomma di rendere le moto più pericolose in nome della sicurezza.Guardate le due foto qui sopra. Ritraggono Melandri (la prima) e Stoner (la seconda) ai test di Phillip Island. Lo scatto non li coglie nello stesso punto della curva, ma la differenza d'impostazione tra Casey disinvolto in una piega da paura e Marco più "normale" si vede ad occhio nudo. Per l'italiano l'elettronica della D16 è ancora un problema mentre per Stoner è pane quotidiano.
Fonte: http://controcampo.mediaset.it
... chiamatelo piu' semplicemente con le iniziali: DRIM, ovvero pura passione per il mondo dei motori a due ruote.
venerdì 15 febbraio 2008
Il sigillo di Bayliss!
Problemi fisici per il campione della Ducati dopo la caduta in Australia? Sarà, ma il più veloce a Losail è ancora lui, ed è un eccellente biglietto da visita per la prima corsa del Mondiale 2008.
Fortissimi anche i piloti della Yamaha e Lorenzo Lanzi.
Losail (Qatar) – È finito il lungo precampionato della Superbike: da sabato 23 febbraio si comincia a fare sul serio con GP del Qatar. Nell'ultima giornata di test di Losail, il tracciato che aprirà il Mondiale, Troy Bayliss è tornato a fare la voce del padrone realizzando il giro veloce in 1'58"8. La prestazione conferma il pieno recupero fisico del 38enne fuoriclasse australiano reduce dalla frattura della clavicola destra nella precedente uscita di Phillip Island.Bayliss è rimasto distante dal fantastico 1'58"1 con il quale aveva chiuso le prove sviluppo Pirelli del novembre scorso. Ma questa volta non c'erano tutte le ultimissime novità di gomma per cui il riferimento è da ritenere decisamente positivo.Il due volte campione del Mondo ha staccato di otto decimi lo scudiero Michel Fabrizio che sta cercando di adattarsi alla F08. Con 1'59"6 il romano è stato più lento di Lorenzo Lanzi, che lunedi con la 1098RS privata era sceso fino a 1'59"4, ma leggermente più veloce di Biaggi che nella stessa occasione si era fermato a 2'00"0 incappando anche in una scivolata. La Ducati è già imprendibile? Non è detto. Perché la Yamaha è un missile e i tecnici sembrano anche riusciti a sistemare la ciclistica in modo che le gomme non si distruggano dopo pochi passaggi. Oggi, sia Corser che Haga hanno fatto varie simulazioni di gara migliorando costantemente il ritmo. E soprattutto riuscendo a mantenerlo negli ultimi giri evitando i drammatici cali registrati sia nel GP della scorsa stagione che nei test di novembre. Corser è stato più veloce di Haga (1'59"0 contro 1'59"3 del giapponese) non solo sul giro secco ma anche nel passo gara. E questa è una mezza sorpresa perché gran parte della scorsa stagione Noriyuki era andato più forte di Troy. Ma, come dicono tutti, i tempi invernali spesso nascondono un pezzo di verità. Modesti i riferimenti di Shinici Nakatomi che con la Yamaha supportata dalla filiale francese (dunque un team ufficiale..) non è andato oltre 2'00"7.I protagonisti sono rientrati a casa per un breve riposo prima del grande carosello. Si ritroveranno tutti a Losail mercoledi 20 febbraio per l'ormai tradizionale giornata dedicata alle foto ufficiali. E il giorno dopo il cronometro emetterà i primi verdetti veri.
I tempi finali:
1. Bayliss (Aus-Ducati) 1'58"8;
2. Corser (Aus-Yamaha) 1'59"0;
3. Haga (Gia-Yamaha) 1'59"3;
4. Lanzi (Ita-Ducati) 1'59"4;
5. Xaus (Spa-Ducati) 1'59"5;
5. Lavilla (id-Honda) 1'59"5;
7. Fabrizio (Ita-Ducati) 1'59"6;
8. Biaggi (Ita-Ducati) 2'00"0;
9. Tamada (Gia-Kawasaki) 2'00"4;
10. Nakatomi (Gia-Yamaha) 2'00"7;
11. Muggeridge (Aus-Honda) 2'01"0;
12. Laconi (Fra-Kawasaki) 2'01"2;
13. Holland (Aus-Honda) 2'01"6;
14. Badovini (Ita-id) 2'01"8;
15. Iannuzzo (id) 2'01"9.
Fonte: http://www.motonline.com
Fortissimi anche i piloti della Yamaha e Lorenzo Lanzi.
Losail (Qatar) – È finito il lungo precampionato della Superbike: da sabato 23 febbraio si comincia a fare sul serio con GP del Qatar. Nell'ultima giornata di test di Losail, il tracciato che aprirà il Mondiale, Troy Bayliss è tornato a fare la voce del padrone realizzando il giro veloce in 1'58"8. La prestazione conferma il pieno recupero fisico del 38enne fuoriclasse australiano reduce dalla frattura della clavicola destra nella precedente uscita di Phillip Island.Bayliss è rimasto distante dal fantastico 1'58"1 con il quale aveva chiuso le prove sviluppo Pirelli del novembre scorso. Ma questa volta non c'erano tutte le ultimissime novità di gomma per cui il riferimento è da ritenere decisamente positivo.Il due volte campione del Mondo ha staccato di otto decimi lo scudiero Michel Fabrizio che sta cercando di adattarsi alla F08. Con 1'59"6 il romano è stato più lento di Lorenzo Lanzi, che lunedi con la 1098RS privata era sceso fino a 1'59"4, ma leggermente più veloce di Biaggi che nella stessa occasione si era fermato a 2'00"0 incappando anche in una scivolata. La Ducati è già imprendibile? Non è detto. Perché la Yamaha è un missile e i tecnici sembrano anche riusciti a sistemare la ciclistica in modo che le gomme non si distruggano dopo pochi passaggi. Oggi, sia Corser che Haga hanno fatto varie simulazioni di gara migliorando costantemente il ritmo. E soprattutto riuscendo a mantenerlo negli ultimi giri evitando i drammatici cali registrati sia nel GP della scorsa stagione che nei test di novembre. Corser è stato più veloce di Haga (1'59"0 contro 1'59"3 del giapponese) non solo sul giro secco ma anche nel passo gara. E questa è una mezza sorpresa perché gran parte della scorsa stagione Noriyuki era andato più forte di Troy. Ma, come dicono tutti, i tempi invernali spesso nascondono un pezzo di verità. Modesti i riferimenti di Shinici Nakatomi che con la Yamaha supportata dalla filiale francese (dunque un team ufficiale..) non è andato oltre 2'00"7.I protagonisti sono rientrati a casa per un breve riposo prima del grande carosello. Si ritroveranno tutti a Losail mercoledi 20 febbraio per l'ormai tradizionale giornata dedicata alle foto ufficiali. E il giorno dopo il cronometro emetterà i primi verdetti veri.
I tempi finali:
1. Bayliss (Aus-Ducati) 1'58"8;
2. Corser (Aus-Yamaha) 1'59"0;
3. Haga (Gia-Yamaha) 1'59"3;
4. Lanzi (Ita-Ducati) 1'59"4;
5. Xaus (Spa-Ducati) 1'59"5;
5. Lavilla (id-Honda) 1'59"5;
7. Fabrizio (Ita-Ducati) 1'59"6;
8. Biaggi (Ita-Ducati) 2'00"0;
9. Tamada (Gia-Kawasaki) 2'00"4;
10. Nakatomi (Gia-Yamaha) 2'00"7;
11. Muggeridge (Aus-Honda) 2'01"0;
12. Laconi (Fra-Kawasaki) 2'01"2;
13. Holland (Aus-Honda) 2'01"6;
14. Badovini (Ita-id) 2'01"8;
15. Iannuzzo (id) 2'01"9.
Fonte: http://www.motonline.com
mercoledì 13 febbraio 2008
Test SBK Losail (Qatar): La R1 detta legge!
Scendono in pista le moto ufficiali Yamaha e Ducati e subito Haga e Corser assumono un ritmo che Bayliss e Fabrizio per ora non riescono a raggiungere. Negata a Biaggi la possibilità di un altro giorno di test, concessa invece alla Kawasaki, che progredisce.
Losail (Qatar) – Lanzi e Biaggi sono tornati a casa cedendo la ribalta ai piloti ufficiali. A Losail, oggi e domani, ci sono Yamaha e Ducati Xerox per l'ultima verifica prima dell'inizio del campionato che ormai è alle porte: da sabato 23 febbraio si comincia a fare sul serio.Per adesso sono schermaglie e anche se tutti sono incollati al cronometro dalla mattina alla sera, è molto difficile avere idea dei valori in campo.Il dato di fatto incontestabile è il potenziale della Yamaha YZF-R1 cui sono bastate un paio d'ore per fare la voce grossa. Noriyuki Haga è stato il più veloce di giornata con 1'59"2 inseguito dallo scudiero Troy Corser arrivato ad un solo decimo. Sono tempi di eccellenza, vicini al primato ufficiale della pista detenuto da Max Biaggi (Suzuki) in 1'59"194, e non troppo lontani dai riferimenti record ottenuti a novembre (primato ufficioso di Bayliss in 1'58"1). Haga infatti ha girato con due R1 appena finite di assemblare, le stesse che userà in campionato. Ci sono ovviamente tutte le evoluzioni che avevano superato l'ultimo esame di sviluppo il mese scorso a Phillip Island: in particolare il forcellone e il sistema di cornetti a lunghezza variabile, due componenti progettati e realizzati nel reparto corse interno di Iwata. Tanto che Haga ad inizio gennaio è andato in Giappone due giorni per metterli alla frusta.Uno dei principali motivi d'interesse del test di oggi è stato verificare le condizioni fisiche di Troy Bayliss al rientro dopo la frattura alla clavicola destra rimediata il mese scorso in Australia. Il due volte iridato non è ancora al 100% ma riesce a guidare e questo è già tanto. Non è rimasto molto in pista anche perché il suo compito di oggi era deliberare le F08 approntate per l'inizio del campionato, cioè due moto nuove di pacca appena uscite dal reparto di Borgo Panigale. Questo ha comportato naturalmente una lunga serie di soste ai box per gli aggiustamenti del caso. Bayliss ha fatto 2'00"0, l'identica prestazione con la quale Biaggi ieri aveva salutato la compagnia. Lanzi invece si era spinto fino a 1'59"4 risultando il migliore tra i privati scesi in pista domenica e lunedi. Leggermente più lento Michel Fabrizio fermatosi a 2'00"8.Comincia a crescere la Kawasaki: Makoto Tamada è arrivato a 2'00"4 e anche se non si tratta ancora di prestazioni super, è già un primo passo. Da segnalare che la ZX 10R sta girando da domenica. Ultimi test anche per le Yamaha ufficiali Supersport con Broc Parkes, 2'03"3 e Fabien Foret, 2'05"5: per adesso nulla di eccezionale, ma anche loro hanno moto appena finite di montare. Nuova caduta, senza problemi fisici, per Chris Walker che già domenica si era ferito il gluteo infilzato dalla pedana della Kawasaki ZX 6R. Le prove si concludono definitivamente domani.Max Biaggi era convinto di poter girare anche oggi, cioè per tre giorni invece di due, ma Yamaha e Ducati non lo hanno voluto ospitare. Per ammettere la Kawasaki invece non hanno fatto alcuna difficoltà. Evidentemente Biaggi fa paura anche da privato.
I tempi della Superbike:
(Riassunto dei migliori tempi di tre giorni: da domenica 10 a martedì 12 febbraio)
1. Haga (Gia-Yamaha) 1'59"2;
2. Corser (Aus-Yamaha) 1'59"3;
3. Lanzi (Ita-Ducati) 1'59"4;
4. Xaus (Spa-Ducati) 1'59"5;
5. Lavilla (id-Honda) 1'59"5;
6. Biaggi (Ita-Ducati) 2'00"0;
7. Bayliss (Aus-Ducati) 2'00"0;
8. Tamada (Gia-Kawasaki) 2'00"4;
9. Fabrizio (Ita-Ducati) 2'00"8;
10. Muggeridge (Aus-Honda) 2'01"0;
11. Laconi (Fra-Kawasaki) 2'01"2;
12. Nakatomi (Gia-Yamaha) 2'01"2;
13. Holland (Aus-Honda) 2'01"6;
14. Badovini (Ita-id) 2'01"8;
15. Iannuzzo (id) 2'01"9.
Fonte: http://www.motonline.com
Losail (Qatar) – Lanzi e Biaggi sono tornati a casa cedendo la ribalta ai piloti ufficiali. A Losail, oggi e domani, ci sono Yamaha e Ducati Xerox per l'ultima verifica prima dell'inizio del campionato che ormai è alle porte: da sabato 23 febbraio si comincia a fare sul serio.Per adesso sono schermaglie e anche se tutti sono incollati al cronometro dalla mattina alla sera, è molto difficile avere idea dei valori in campo.Il dato di fatto incontestabile è il potenziale della Yamaha YZF-R1 cui sono bastate un paio d'ore per fare la voce grossa. Noriyuki Haga è stato il più veloce di giornata con 1'59"2 inseguito dallo scudiero Troy Corser arrivato ad un solo decimo. Sono tempi di eccellenza, vicini al primato ufficiale della pista detenuto da Max Biaggi (Suzuki) in 1'59"194, e non troppo lontani dai riferimenti record ottenuti a novembre (primato ufficioso di Bayliss in 1'58"1). Haga infatti ha girato con due R1 appena finite di assemblare, le stesse che userà in campionato. Ci sono ovviamente tutte le evoluzioni che avevano superato l'ultimo esame di sviluppo il mese scorso a Phillip Island: in particolare il forcellone e il sistema di cornetti a lunghezza variabile, due componenti progettati e realizzati nel reparto corse interno di Iwata. Tanto che Haga ad inizio gennaio è andato in Giappone due giorni per metterli alla frusta.Uno dei principali motivi d'interesse del test di oggi è stato verificare le condizioni fisiche di Troy Bayliss al rientro dopo la frattura alla clavicola destra rimediata il mese scorso in Australia. Il due volte iridato non è ancora al 100% ma riesce a guidare e questo è già tanto. Non è rimasto molto in pista anche perché il suo compito di oggi era deliberare le F08 approntate per l'inizio del campionato, cioè due moto nuove di pacca appena uscite dal reparto di Borgo Panigale. Questo ha comportato naturalmente una lunga serie di soste ai box per gli aggiustamenti del caso. Bayliss ha fatto 2'00"0, l'identica prestazione con la quale Biaggi ieri aveva salutato la compagnia. Lanzi invece si era spinto fino a 1'59"4 risultando il migliore tra i privati scesi in pista domenica e lunedi. Leggermente più lento Michel Fabrizio fermatosi a 2'00"8.Comincia a crescere la Kawasaki: Makoto Tamada è arrivato a 2'00"4 e anche se non si tratta ancora di prestazioni super, è già un primo passo. Da segnalare che la ZX 10R sta girando da domenica. Ultimi test anche per le Yamaha ufficiali Supersport con Broc Parkes, 2'03"3 e Fabien Foret, 2'05"5: per adesso nulla di eccezionale, ma anche loro hanno moto appena finite di montare. Nuova caduta, senza problemi fisici, per Chris Walker che già domenica si era ferito il gluteo infilzato dalla pedana della Kawasaki ZX 6R. Le prove si concludono definitivamente domani.Max Biaggi era convinto di poter girare anche oggi, cioè per tre giorni invece di due, ma Yamaha e Ducati non lo hanno voluto ospitare. Per ammettere la Kawasaki invece non hanno fatto alcuna difficoltà. Evidentemente Biaggi fa paura anche da privato.
I tempi della Superbike:
(Riassunto dei migliori tempi di tre giorni: da domenica 10 a martedì 12 febbraio)
1. Haga (Gia-Yamaha) 1'59"2;
2. Corser (Aus-Yamaha) 1'59"3;
3. Lanzi (Ita-Ducati) 1'59"4;
4. Xaus (Spa-Ducati) 1'59"5;
5. Lavilla (id-Honda) 1'59"5;
6. Biaggi (Ita-Ducati) 2'00"0;
7. Bayliss (Aus-Ducati) 2'00"0;
8. Tamada (Gia-Kawasaki) 2'00"4;
9. Fabrizio (Ita-Ducati) 2'00"8;
10. Muggeridge (Aus-Honda) 2'01"0;
11. Laconi (Fra-Kawasaki) 2'01"2;
12. Nakatomi (Gia-Yamaha) 2'01"2;
13. Holland (Aus-Honda) 2'01"6;
14. Badovini (Ita-id) 2'01"8;
15. Iannuzzo (id) 2'01"9.
Fonte: http://www.motonline.com
SBK MONDIALE: Presentato ufficialmente l'Autodromo dell'Algarve
Il nuovissimo Autodromo Internacional Algarve è stato presentato il weekend scorso a Portimao, nel Portogallo. La cerimonia, alla presenza del Ministro dell'Economia e dell'Innovazione e del Segretario di Stato per lo Sport, ha segnato l'inizio dei lavori di costruzione di questa nuova struttura.
Con un investimento totale di 195 milioni di Euro, l'Autodromo sarà inaugurato ufficialmente il 2 novembre con l'ultimo round del Campionato Mondiale Superbike 2008. Oltre al circuito, il progetto prevede anche un kartodromo, un parco tecnologico, un albergo a cinque stelle, un complesso sportivo ed un complesso residenziale.
Su una superficie di quasi 300 ettari, il circuito è l'investimento più grande mai realizzato nell'Algarve ed è ubicato a Escapadinho nelle colline intorno alla cittadina di Portimao. Si trova a un'ora di macchina dall'aeroporto di Faro e per facilitare l'accesso sarà realizzata una nuova uscita dell'Autostrada A22, anch'essa in costruzione.
La pista che sarà utilizzata per la gara Superbike avrà una lunghezza di 4,692 chilometri ma ci saranno ben 64 varianti possibili della configurazione generale del circuito, cosi da adattarsi facilmente a qualsiasi tipo di manifestazione motoristica, Formula Uno inclusa.
L'ideatore di questa iniziativa è l'imprenditore locale ed appassionato di auto e moto, Paulo Pinheiro, che vede cosi realizzare un sogno dopo sette anni di impegno. "I lavori di costruzione sono perfettamente in orario. In ottobre il circuito sarà terminato, cosi possiamo inaugurarlo con la gara Superbike. Siamo convinti che il progetto sarà una risorsa notevole non solo per l'Algarve ma anche per tutto Portogallo".
Il pilota del Team HANNspree Honda Ten Kate, Carlos Checa, ospite speciale alla presentazione, è rimasto molto entusiasta dopo aver visto il circuito per la prima volta. "La pista mi ha fatto un'ottima impressione e il progetto è molto serio. La cosa più importante è che la sicurezza è stata curata nei minimi dettagli, e l'impressione generale e' veramente positiva. Il circuito prevede curve lente, curve veloci, un ‘mix' di tutto e probabilmente sarà una delle piste più belle d'Europa. Sono molto curioso di tornare qui a novembre per vedere il progetto finito".
Fonte: http://www.sportautomoto.it
Con un investimento totale di 195 milioni di Euro, l'Autodromo sarà inaugurato ufficialmente il 2 novembre con l'ultimo round del Campionato Mondiale Superbike 2008. Oltre al circuito, il progetto prevede anche un kartodromo, un parco tecnologico, un albergo a cinque stelle, un complesso sportivo ed un complesso residenziale.
Su una superficie di quasi 300 ettari, il circuito è l'investimento più grande mai realizzato nell'Algarve ed è ubicato a Escapadinho nelle colline intorno alla cittadina di Portimao. Si trova a un'ora di macchina dall'aeroporto di Faro e per facilitare l'accesso sarà realizzata una nuova uscita dell'Autostrada A22, anch'essa in costruzione.
La pista che sarà utilizzata per la gara Superbike avrà una lunghezza di 4,692 chilometri ma ci saranno ben 64 varianti possibili della configurazione generale del circuito, cosi da adattarsi facilmente a qualsiasi tipo di manifestazione motoristica, Formula Uno inclusa.
L'ideatore di questa iniziativa è l'imprenditore locale ed appassionato di auto e moto, Paulo Pinheiro, che vede cosi realizzare un sogno dopo sette anni di impegno. "I lavori di costruzione sono perfettamente in orario. In ottobre il circuito sarà terminato, cosi possiamo inaugurarlo con la gara Superbike. Siamo convinti che il progetto sarà una risorsa notevole non solo per l'Algarve ma anche per tutto Portogallo".
Il pilota del Team HANNspree Honda Ten Kate, Carlos Checa, ospite speciale alla presentazione, è rimasto molto entusiasta dopo aver visto il circuito per la prima volta. "La pista mi ha fatto un'ottima impressione e il progetto è molto serio. La cosa più importante è che la sicurezza è stata curata nei minimi dettagli, e l'impressione generale e' veramente positiva. Il circuito prevede curve lente, curve veloci, un ‘mix' di tutto e probabilmente sarà una delle piste più belle d'Europa. Sono molto curioso di tornare qui a novembre per vedere il progetto finito".
Fonte: http://www.sportautomoto.it
martedì 12 febbraio 2008
TV - 17 febbraio 2008: Test IRTA (Italia1)
Domenica 17 febbraio torna la MotoGP in TV !
Su Italia1 dalle 14.00 alle 15.30, un'ora e mezza di test IRTA in diretta da Jerez.
Su Italia1 dalle 14.00 alle 15.30, un'ora e mezza di test IRTA in diretta da Jerez.
Capirossi e la Suzuki: "obbiettivo mondiale"
“Sono in Suzuki da poco tempo ma sono molto reattivi e stanno cercando di fare del loro meglio con la moto prima dell’inizio della nuova stagione - ha raccontato Capirossi - Mi sento come se avessi un nuovo giocattolo! La squadra dopo ogni test ha ascoltato le nostre richieste per sviluppare e modificare la moto. I nuovi colori mi piacciono molto e non vedo l’ora di correrci. Con la squadra mi trovo bene, stiamo facendo un buon lavoro, ma c’è ancora parecchio da fare“.
“Ci sono tante cose nuove che dobbiamo provare ma il mio feeling con la moto durante i test era già abbastanza buono. Penso che saremo in forma per la prima gara. Abbiamo fatto prove comparative e rispetto alla moto del 2007 penso che la Suzuki abbia fatto passi avanti. Se possiamo vincere il Mondiale? È difficile. Questo è il sogno di tutti i piloti e anche della squadra. Ci sono molti piloti e molte moto competitive nel campionato, sarà difficile ma il nostro obiettivo è questo. Speriamo di riuscire a entrare nella lotta per il titolo“.
Fonte: http://www.motoblog.it
“Ci sono tante cose nuove che dobbiamo provare ma il mio feeling con la moto durante i test era già abbastanza buono. Penso che saremo in forma per la prima gara. Abbiamo fatto prove comparative e rispetto alla moto del 2007 penso che la Suzuki abbia fatto passi avanti. Se possiamo vincere il Mondiale? È difficile. Questo è il sogno di tutti i piloti e anche della squadra. Ci sono molti piloti e molte moto competitive nel campionato, sarà difficile ma il nostro obiettivo è questo. Speriamo di riuscire a entrare nella lotta per il titolo“.
Fonte: http://www.motoblog.it
Triumph Tiger 1050
IL NUMERO PERFETTO Inutile perdersi in troppe ciance, in Triumph ultimamente sanno fare delle gran moto, e i loro tre cilindri si possono considerare senza ombra di dubbio lo stato dell’arte per motori con questa architettura. La Tiger né è un esempio lampante, basta guardare la sua curva di potenza: una linea retta, senza il minimo accenno di flessioni o picchi, e poi la coppia una collinetta perfetta, che da 2.750 giri in poi sta sempre sopra quota 10 kgm. Un motore fantastico quello della Triumph, che senz’altro è l’attore protagonista della bella guida di questa moto. La Tiger si dimostra come il mezzo più eclettico del gruppo.
PIÙ E MENO Protezione valida, motore grandioso (sia per il turismo sia per le sparate) ciclistica sana, comfort di buon livello, strumentazione completa di informazioni (l’unica assieme a BMW ad essere all’altezza di una moto da turismo) e un prezzo onesto. Cosa volere di più? Magari un codino meno sparato verso l’alto per far stare ancora più comodo il passeggero e uno scarico meno sporgente e "asimmetrico" che consenta di guadagnar spazio per la borsa laterale.
BEN RIUSCITA La Tiger della prima ora era una maxi enduro molto stradale, questa l’ha buttata sulla sportività, ed è una moto molto ben riuscita, e al momento ci pare essere quella che compendia al meglio le caratteristiche di una moderna crossover. A bordo ci si sta bene, un po’ infossati nella sella piuttosto scavata, con un manubrio ampio e alto e fin troppo rivolto verso il pilota si ha comunque la sensazione di dominare perfettamente il mezzo e si gode anche di una buona protezione, seconda solo a quella di BMW. Con lei quindi si viaggia alla grande; non fatele prendere polvere, però. Basta guardarla per capire che, ovviamente, la Tiger ha solo l’asfalto nel suo mirino e per farvelo capire non monta nemmeno una parvenza di tassello sui suoi pneumatici che sono degli stradali puri. Chiaro il concetto? Chi non l’avesse ancora capito allora guardi le pinze radiali, e le sospensioni completamente regolabili per farsi un’idea.
CUORE GENEROSO Come già detto, è il motore a catalizzare l’attenzione su questa moto. Ad Hinckley hanno lavorato molto bene, così le mappature di questo triple sono assolutamente perfette: potenza sempre, spinta decisa ad ogni regime, gestione dell’acceleratore ottimale e vibrazioni pressoché nulle rendono la Tiger una bellissima compagna di viaggio, quella, tra tutte, con cui è più facile guidare fluidamente.
BELLA CICLISTICA L’erogazione è quindi di sicuro il suo punto di forza ma la 1050 inglese ha dalla sua anche una ciclistica sana. La sella è ben piazzata e si tocca bene a terra, ma il baricentro non è bassissimo per cui la Tiger, seppur ottimamente bilanciata, mostra una certa inerzia nei cambi di direzione che la rende non così reattiva quando si vogliono attaccare le curve.
MORBIDA Anche perché l’assetto di base è tendenzialmente morbido e la moto appare un po’ seduta e accusa trasferimenti di carico piuttosto evidenti che alla fine si fanno sentire anche in frenata quando il freno posteriore arriva a bloccare un po’ troppo in fretta. Ma se del comfort non vi interessa più di tanto, basta mettere mano alle sospensioni per migliorare di molto l’efficacia.
CAMBIO COSÌ COSÌ Questo motore quasi perfetto in realtà un punto debole ce l’ha ed è il cambio che anche se migliorato rispetto ai vecchi triple, non ha ancora raggiunto l’ottimo. In realtà non perde a non piacere è il feeling alla leva e la corsa sempre un po’ troppo lunga un aggancio ma. Per esperienza sappiamo comunque che i cambi Triumph, come il buon vino, migliorano con il passare del tempo, e dei chilometri.
Fonte: http://www.motorbox.com
PIÙ E MENO Protezione valida, motore grandioso (sia per il turismo sia per le sparate) ciclistica sana, comfort di buon livello, strumentazione completa di informazioni (l’unica assieme a BMW ad essere all’altezza di una moto da turismo) e un prezzo onesto. Cosa volere di più? Magari un codino meno sparato verso l’alto per far stare ancora più comodo il passeggero e uno scarico meno sporgente e "asimmetrico" che consenta di guadagnar spazio per la borsa laterale.
BEN RIUSCITA La Tiger della prima ora era una maxi enduro molto stradale, questa l’ha buttata sulla sportività, ed è una moto molto ben riuscita, e al momento ci pare essere quella che compendia al meglio le caratteristiche di una moderna crossover. A bordo ci si sta bene, un po’ infossati nella sella piuttosto scavata, con un manubrio ampio e alto e fin troppo rivolto verso il pilota si ha comunque la sensazione di dominare perfettamente il mezzo e si gode anche di una buona protezione, seconda solo a quella di BMW. Con lei quindi si viaggia alla grande; non fatele prendere polvere, però. Basta guardarla per capire che, ovviamente, la Tiger ha solo l’asfalto nel suo mirino e per farvelo capire non monta nemmeno una parvenza di tassello sui suoi pneumatici che sono degli stradali puri. Chiaro il concetto? Chi non l’avesse ancora capito allora guardi le pinze radiali, e le sospensioni completamente regolabili per farsi un’idea.
CUORE GENEROSO Come già detto, è il motore a catalizzare l’attenzione su questa moto. Ad Hinckley hanno lavorato molto bene, così le mappature di questo triple sono assolutamente perfette: potenza sempre, spinta decisa ad ogni regime, gestione dell’acceleratore ottimale e vibrazioni pressoché nulle rendono la Tiger una bellissima compagna di viaggio, quella, tra tutte, con cui è più facile guidare fluidamente.
BELLA CICLISTICA L’erogazione è quindi di sicuro il suo punto di forza ma la 1050 inglese ha dalla sua anche una ciclistica sana. La sella è ben piazzata e si tocca bene a terra, ma il baricentro non è bassissimo per cui la Tiger, seppur ottimamente bilanciata, mostra una certa inerzia nei cambi di direzione che la rende non così reattiva quando si vogliono attaccare le curve.
MORBIDA Anche perché l’assetto di base è tendenzialmente morbido e la moto appare un po’ seduta e accusa trasferimenti di carico piuttosto evidenti che alla fine si fanno sentire anche in frenata quando il freno posteriore arriva a bloccare un po’ troppo in fretta. Ma se del comfort non vi interessa più di tanto, basta mettere mano alle sospensioni per migliorare di molto l’efficacia.
CAMBIO COSÌ COSÌ Questo motore quasi perfetto in realtà un punto debole ce l’ha ed è il cambio che anche se migliorato rispetto ai vecchi triple, non ha ancora raggiunto l’ottimo. In realtà non perde a non piacere è il feeling alla leva e la corsa sempre un po’ troppo lunga un aggancio ma. Per esperienza sappiamo comunque che i cambi Triumph, come il buon vino, migliorano con il passare del tempo, e dei chilometri.
Fonte: http://www.motorbox.com
WSBK Losail test:Max Biaggi ''Non sono soddisfatto''
Dall'esplosione di Lanzi a Losail è facile passare alla... delusione del Corsaro, apparso più in difficoltà rispetto alle più che convincenti prove di Phillip Island. Il romano è sempre stato dietro al team-mate in Sterilgarda Go Eleven Ruben Xaus, e nella conclusiva giornata di prove è anche incappato in una scivolata senza conseguenze. "Non posso esser soddisfatto di queste prove", ha commentato Max Biaggi a fine giornata. "Il feeling con la moto qui non c'è, in particolare in inserimento di curva. Rispetto a Phillip Island è un passo indietro, e la vedo dura per il primo round in calendario".
Così Biaggi ha chiuso il suo pre-campionato, otto giorni di test per un programma, va ricordato, partito soltanto nella seconda metà di novembre. Ha macinato tanti kilometri, ma a suo dire (sarebbe lo stesso per qualsiasi pilota) non abbastanza. Sarà difficile vederlo subito lì con i protagonisti tra meno di due settimane in gara, ma solitamente nei momenti di difficoltà Max tira fuori il "Corsaro" dentro di sè.
Ruben Xaus:”Durante la prima giornata sono stato impegnato nella ricerca della carburazione, essendo cambiato lo scarico rispetto alla precedente uscita. Una volta risolto il problema ho cominciato a lavorare sulla messa a punto, sino a raggiungere un risultato soddisfacente che mi ha consentito di staccare un ottimo tempo”.
Fonti: http://www.motograndprix.it, http://www.racergp.com
Così Biaggi ha chiuso il suo pre-campionato, otto giorni di test per un programma, va ricordato, partito soltanto nella seconda metà di novembre. Ha macinato tanti kilometri, ma a suo dire (sarebbe lo stesso per qualsiasi pilota) non abbastanza. Sarà difficile vederlo subito lì con i protagonisti tra meno di due settimane in gara, ma solitamente nei momenti di difficoltà Max tira fuori il "Corsaro" dentro di sè.
Ruben Xaus:”Durante la prima giornata sono stato impegnato nella ricerca della carburazione, essendo cambiato lo scarico rispetto alla precedente uscita. Una volta risolto il problema ho cominciato a lavorare sulla messa a punto, sino a raggiungere un risultato soddisfacente che mi ha consentito di staccare un ottimo tempo”.
Fonti: http://www.motograndprix.it, http://www.racergp.com
Test Losail: ottimo tempo per Aitchinson in Supersport con la Triumph
SS: la Triumph avanza ancoraLosail (Qatar) – Nuova conferma del potenziale della Triumph. La tre cilindri 675 ha fatto un pre-campionato notevole e la prossima settimana potrebbe combinare qualche bello scherzetto alle 600 quattro. A Losail è spuntato anche il talento di Mark Aitchison, rivelazione della Superstock 2007 e autore del miglior crono in 2’03”1. Il fenomenale 2’01”9 segnato da Parkes con la Yamaha in novembre è lontano ma per uno che non aveva mai visto Losail non è certo male. Clementi, l’altro pilota della Triumph BE1 oggi non ha brillato solo perché la sua moto ha avuto notevoli problemi all’elettronica Marelli ancora un po’ acerba. Il pilota marchigiano è anche finito in terra girando pochissimo.Sorprende anche lo spagnolo David Salom arrivato a 2’03”2 con la R6 della filiale iberica. In casa Kawasaki il giapponese Katsuaki Fujiwara ha fatto decisamente meglio di Chris Walker che domenica è caduto perdendo la confidenza nella la ZX-6R. Il britannico, ex specialista SBK, è attesissimo dai tifosi d’oltremanica ma per adesso non si è ancora abituato alla differente guida della Supersport.Le squadre che hanno girato domenica e lunedi tornano a casa lasciando la scena alla Yamaha ufficiale, che oggi ha presentato la moto ’08 nella livrea definitiva in un bellissimo bianco-blu.
I tempi (ufficiosi) della Supersport
1. Aitchison (Aus-Triumph) 2’03”1;
2. Salom (Spa-Yamaha) 2’03”2;
3. Fujiwara (Gia-Kawasaki) 2’03”8;
4. Clementi (Ita-Triumph) 2’04”4;
5. Walker (GB-Kawasaki) 2’04”8.
Fonte: http://www.motonline.com
I tempi (ufficiosi) della Supersport
1. Aitchison (Aus-Triumph) 2’03”1;
2. Salom (Spa-Yamaha) 2’03”2;
3. Fujiwara (Gia-Kawasaki) 2’03”8;
4. Clementi (Ita-Triumph) 2’04”4;
5. Walker (GB-Kawasaki) 2’04”8.
Fonte: http://www.motonline.com
Test Losail: la Ducati in Qatar vola con Lorenzo Lanzi
1098 standard, gomme pure, team privato. Con questa ricetta l'ex ufficiale della Ducati sta ritrovando se stesso e il suo talento. In Qatar ha girato molto forte, più di Biaggi, che ha problemi di messa a punto. Test rovinati alla Kawasaki per la caduta della cassa dei nuovi motori
Losail (Qatar) – A pochi giorni dal via (sabato 23 febbraio) il Mondiale SBK riscopre il grande talento di Lorenzo Lanzi. Invece sulla stessa pista di Losail, che aprirà la sfida 2008, Max Biaggi non mostra la stessa autorità che aveva fatto sognare i tifosi al termine della precedente tappa di Phillip Island. In Australia, al debutto sulla Ducati 1098RS, il fuoriclasse romano aveva messo tutti in riga (girando comunque sei giorni contro tre degli altri protagonisti) lasciando intendere di poter dare l'assalto al titolo anche da privato. Al termine della due giorni in mezzo al deserto Lanzi ha chiuso con un superlativo 1'59"4 mentre Biaggi si è fermato a 2'00"0, preceduto anche dal compagno di scuderia Ruben Xaus risultato mezzo secondo più veloce.La prestazione di Lanzi non è stata un fulmine a ciel sereno. Il 26enne romagnolo ha sfoderato la classe dei suoi giorni migliori ottenendo sequenze estremamente interessanti. Nell'ultima ha fatto due volte 1'59"7 e poi un doppio 1'59"4, un ritmo veramente infernale. E non bisogna dimenticare che Lanzi – al pari di Biaggi e tutti gli altri che sono scesi in pista – non disponeva delle coperture evoluzione che i piloti avevano saggiato su questa stessa pista nel novembre scorso. Nell'occasione, dopo due giorni, Bayliss aveva girato un decimo più piano di Lanzi, poi nel terzo era sceso fino a 1'58"1, nuovo primato ufficioso di Losail. "Adesso diranno che nel team ufficiale non rendevo perché soffrivo la pressione ma non è vero - puntualizza Lanzi - Stavo bene là e mi è dispiaciuto dover venire via, anche se alla RG ho trovato tecnici preparatissimi e la famiglia Gianfardoni che ha i mezzi e l'ambizione per andare lontano. La verità è che con la 1098RS posso guidare come piace a me, con l'avantreno molto carico, mentre sulla 999 questo non era possibile. Anche Bayliss aveva problemi, pur se i miei erano più gravi". La soddisfazione di Lanzi fa da contraltare ai dubbi che hanno assalito Max Biaggi. "Abbiamo montato un nuovo sistema di scarico (della Akrapovic, come Lanzi, ndr) e il motore è andato in crisi - rivela Max - C'è voluto un giorno e mezzo per rimetterlo a posto e abbiamo perso un po' la strada. Inoltre ho girato con gomme pessime e non abbiamo capito se i problemi di assetto che avevamo erano a causa delle coperture o propriamente della moto. La prossima settimana, al nostro rientro, troveremo la stessa situazione e dovremo farci venire delle idee per uscirne fuori. Torno a casa un po' perplesso". Anche lo scorso inverno qui Max aveva avuto grossi problemi nel precampionato Suzuki, poi nel week end di gara aveva messo tutto a posto riuscendo a debuttare con una strepitosa vittoria. "Ma questa volta la vedo ancora più dura" - avverte Max.Torna a casa soddisfatto invece il compagno Ruben Xaus, arrivato ad un solo decimo da Lanzi. "Appena abbiamo montato la gomma giusta – ha detto lo spagnolo - in un batter d'occhio ho risolto i problemi trovando competitività e ritmo. I tempi invernali contano il giusto, però io sono ottimista".Ottimi riscontri anche per Gregorio Lavilla, che ha fatto 1'59"5 con la Honda '07 del team Paul Bird: Checa, sempre con la vecchia, a novembre aveva fatto 1'59"0.Grosse difficoltà invece in casa Kawasaki. Tutto è nato dal grottesco incidente nel paddock che ha danneggiato tre dei quattro motori "evo" spediti direttamente dal fornitore Akira. "La cassa è caduta da un muletto e abbiamo salvato solo un motore, gli altri li abbiamo dovuti rimandare indietro perché le testate erano andate" - ha raccontato Pierguido Pagani che ha ripreso la guida del team dopo la partenza di Virginio Ferrari. "L'incidente ci ha costretto a rimontare i motori "primo step" che hanno un'elettronica diversa e l'operazione ha richiesto l'intera prima giornata".La squadra sta provando un freno motore che agisce sulla farfalla secondaria che nei precedenti test (e anche sul modello 2007) era disattivata; ma la messa a punto va a rilento e di tempi interessanti per Laconi e Tamada ancora non se ne parla.Lavori in corso anche al team Pedercini, che stenta a mettere a punto l'elettronica della versione '07. Oggi Ayrton Badovini è pure caduto senza danni fisici.La DFX si è presentata coi nuovi acquisti Karl Muggeridge e Russell Holland che si sono alternati sulle Honda '07 e '08; avranno un esemplare a testa nelle prime due gare del campionato. Attenzione ad Holland "Che abbiamo pescato su internet, secondo noi sarà la sorpresa della stagione" - assicura Sergio Bertocchi, che da poche settimane collabora con la struttura di Daniele Carli. Lanzi e Biaggi sono già sulla via di casa; domani tocca a Ducati e Yamaha ufficiali.
I tempi (ufficiosi) della Superbike
1. Lanzi (Ita-Ducati) 1'59"4;
2. Xaus (Spa-id) 1'59"5;
3. Lavilla (id-Honda) 1'59"5;
4. Biaggi (Ita-Ducati) 2'00"0;
5. Muggeridge (Aus-Honda) 2'01"0;
6. Laconi (Fra-Kawasaki) 2'01"2;
7. Tamada (Gia-id) 2'01"4;
8. Holland (Aus-Honda) 2'01"6;
9. Badovini (Ita-id) 2'01"8;
10. Iannuzzo (id) 2'01"9.
Fonte: http://www.motonline.com
Losail (Qatar) – A pochi giorni dal via (sabato 23 febbraio) il Mondiale SBK riscopre il grande talento di Lorenzo Lanzi. Invece sulla stessa pista di Losail, che aprirà la sfida 2008, Max Biaggi non mostra la stessa autorità che aveva fatto sognare i tifosi al termine della precedente tappa di Phillip Island. In Australia, al debutto sulla Ducati 1098RS, il fuoriclasse romano aveva messo tutti in riga (girando comunque sei giorni contro tre degli altri protagonisti) lasciando intendere di poter dare l'assalto al titolo anche da privato. Al termine della due giorni in mezzo al deserto Lanzi ha chiuso con un superlativo 1'59"4 mentre Biaggi si è fermato a 2'00"0, preceduto anche dal compagno di scuderia Ruben Xaus risultato mezzo secondo più veloce.La prestazione di Lanzi non è stata un fulmine a ciel sereno. Il 26enne romagnolo ha sfoderato la classe dei suoi giorni migliori ottenendo sequenze estremamente interessanti. Nell'ultima ha fatto due volte 1'59"7 e poi un doppio 1'59"4, un ritmo veramente infernale. E non bisogna dimenticare che Lanzi – al pari di Biaggi e tutti gli altri che sono scesi in pista – non disponeva delle coperture evoluzione che i piloti avevano saggiato su questa stessa pista nel novembre scorso. Nell'occasione, dopo due giorni, Bayliss aveva girato un decimo più piano di Lanzi, poi nel terzo era sceso fino a 1'58"1, nuovo primato ufficioso di Losail. "Adesso diranno che nel team ufficiale non rendevo perché soffrivo la pressione ma non è vero - puntualizza Lanzi - Stavo bene là e mi è dispiaciuto dover venire via, anche se alla RG ho trovato tecnici preparatissimi e la famiglia Gianfardoni che ha i mezzi e l'ambizione per andare lontano. La verità è che con la 1098RS posso guidare come piace a me, con l'avantreno molto carico, mentre sulla 999 questo non era possibile. Anche Bayliss aveva problemi, pur se i miei erano più gravi". La soddisfazione di Lanzi fa da contraltare ai dubbi che hanno assalito Max Biaggi. "Abbiamo montato un nuovo sistema di scarico (della Akrapovic, come Lanzi, ndr) e il motore è andato in crisi - rivela Max - C'è voluto un giorno e mezzo per rimetterlo a posto e abbiamo perso un po' la strada. Inoltre ho girato con gomme pessime e non abbiamo capito se i problemi di assetto che avevamo erano a causa delle coperture o propriamente della moto. La prossima settimana, al nostro rientro, troveremo la stessa situazione e dovremo farci venire delle idee per uscirne fuori. Torno a casa un po' perplesso". Anche lo scorso inverno qui Max aveva avuto grossi problemi nel precampionato Suzuki, poi nel week end di gara aveva messo tutto a posto riuscendo a debuttare con una strepitosa vittoria. "Ma questa volta la vedo ancora più dura" - avverte Max.Torna a casa soddisfatto invece il compagno Ruben Xaus, arrivato ad un solo decimo da Lanzi. "Appena abbiamo montato la gomma giusta – ha detto lo spagnolo - in un batter d'occhio ho risolto i problemi trovando competitività e ritmo. I tempi invernali contano il giusto, però io sono ottimista".Ottimi riscontri anche per Gregorio Lavilla, che ha fatto 1'59"5 con la Honda '07 del team Paul Bird: Checa, sempre con la vecchia, a novembre aveva fatto 1'59"0.Grosse difficoltà invece in casa Kawasaki. Tutto è nato dal grottesco incidente nel paddock che ha danneggiato tre dei quattro motori "evo" spediti direttamente dal fornitore Akira. "La cassa è caduta da un muletto e abbiamo salvato solo un motore, gli altri li abbiamo dovuti rimandare indietro perché le testate erano andate" - ha raccontato Pierguido Pagani che ha ripreso la guida del team dopo la partenza di Virginio Ferrari. "L'incidente ci ha costretto a rimontare i motori "primo step" che hanno un'elettronica diversa e l'operazione ha richiesto l'intera prima giornata".La squadra sta provando un freno motore che agisce sulla farfalla secondaria che nei precedenti test (e anche sul modello 2007) era disattivata; ma la messa a punto va a rilento e di tempi interessanti per Laconi e Tamada ancora non se ne parla.Lavori in corso anche al team Pedercini, che stenta a mettere a punto l'elettronica della versione '07. Oggi Ayrton Badovini è pure caduto senza danni fisici.La DFX si è presentata coi nuovi acquisti Karl Muggeridge e Russell Holland che si sono alternati sulle Honda '07 e '08; avranno un esemplare a testa nelle prime due gare del campionato. Attenzione ad Holland "Che abbiamo pescato su internet, secondo noi sarà la sorpresa della stagione" - assicura Sergio Bertocchi, che da poche settimane collabora con la struttura di Daniele Carli. Lanzi e Biaggi sono già sulla via di casa; domani tocca a Ducati e Yamaha ufficiali.
I tempi (ufficiosi) della Superbike
1. Lanzi (Ita-Ducati) 1'59"4;
2. Xaus (Spa-id) 1'59"5;
3. Lavilla (id-Honda) 1'59"5;
4. Biaggi (Ita-Ducati) 2'00"0;
5. Muggeridge (Aus-Honda) 2'01"0;
6. Laconi (Fra-Kawasaki) 2'01"2;
7. Tamada (Gia-id) 2'01"4;
8. Holland (Aus-Honda) 2'01"6;
9. Badovini (Ita-id) 2'01"8;
10. Iannuzzo (id) 2'01"9.
Fonte: http://www.motonline.com
lunedì 11 febbraio 2008
Rolfo (SBK) e Nannelli (Ss) pronti per Losail.
Conclusi due giorni di prove a Vallelunga, il team tutto italiano della Honda si appresta al debutto in Qatar. Sulla CBR 1000 c'è ancora da lavorare, mentre la CBR 600 è già molto competitiva
Prosegue l'allenamento pre-campionato del team Hannspree Honda Althea, che quest'anno debutta nel mondiale Superbike dopo anni di permanenza ad alto livello nel campionato Supersport.L'ingresso nella massima competizione delle derivate di serie avviene con grandi ambizioni e con l'appoggio della Honda Europa, testimoniato dall'unione fra il gigante dell'elettronica taiwanese Hannspree (lo stesso che finanzia Ten Kate e l'intero campionato per i prossimi tre anni) e del già collaudato sponsor italiano Althea, produttore di elementi d'arredo e sanitari in ceramica.Il Team ha scelto di essere tutto italiano: nella SBK il pilota è Roberto Rolfo, un campione consolidato dall'esperienza in MotoGP, classe 250, dove dal 2001 al 2003 ha colto rispettivamente un quarto, un terzo e un secondo posto nella classifica finale. Nella SS offre invece la grande opportunità a Gianluca Nannelli, che si batte da anni nel Mondiale delle 600 dove ha colto anche una clamorosa vittoria nel 2005 a Imola con la Ducati.Prima di trasferirsi in Qatar per la prima prova iridata del 2008, in prgramma il 23 febbraio, il Team Hanspree Honda Althea ha svolto due giorni di test a Vallelunga. Di seguito pubblichiamo i commenti dei due piloti, e del loro team manager, Salvatore Giorlandino.
Roberto Rolfo – Superbike: "È andato tutto bene. Abbiamo trascorso la giornata testando nuovi componenti e i risultati sono stati buoni. Abbiamo ancora qualche cosa su cui lavorare, ma siamo determinati a continuare a migliorare costantemente la nostra moto. Il freddo ed il vento non mi hanno certo aiutato e non sono riuscito a compiere una simulazione di gara, ma sono ottimista, soprattutto perché so che posso contare su un grande team".
Gianluca Nannelli – Supersport: "Grazie al grande lavoro dei ragazzi del mio team sono riuscito a fare tutto quello che mi ero prefissato. Sono partito con la stesso set-up che ieri mi aveva soddisfatto ed ho fatto due simulazioni di gara. Nonostante l'aria fredda ed il vento, ho fatto in tutto 70 giri, mantenendo un passo di gara tra 1.40.6 e 1.41.2. Davvero un buon risultato! La moto è affidabile e riesco a guidarla come voglio anche quando le gomme sono usurate".
Salvatore Giorlandino – Team Manager: Dopo questi due giorni di test qui a Vallelunga il nostro team è pronto per competere al meglio nei due campionati, Superbike e Supersport, che stanno per iniziare. I nostri meccanici hanno lavorato duramente in questi due giorni, ma ora siamo felici per i risultati ottenuti. Sappiamo che dovremo lavorare ancora sulla CBR 1000 RR, mentre Nannelli e la sua moto sono pronti a ben figurare sin dalla prima gara in Qatar".
Fonte: http://www.motonline.com
Prosegue l'allenamento pre-campionato del team Hannspree Honda Althea, che quest'anno debutta nel mondiale Superbike dopo anni di permanenza ad alto livello nel campionato Supersport.L'ingresso nella massima competizione delle derivate di serie avviene con grandi ambizioni e con l'appoggio della Honda Europa, testimoniato dall'unione fra il gigante dell'elettronica taiwanese Hannspree (lo stesso che finanzia Ten Kate e l'intero campionato per i prossimi tre anni) e del già collaudato sponsor italiano Althea, produttore di elementi d'arredo e sanitari in ceramica.Il Team ha scelto di essere tutto italiano: nella SBK il pilota è Roberto Rolfo, un campione consolidato dall'esperienza in MotoGP, classe 250, dove dal 2001 al 2003 ha colto rispettivamente un quarto, un terzo e un secondo posto nella classifica finale. Nella SS offre invece la grande opportunità a Gianluca Nannelli, che si batte da anni nel Mondiale delle 600 dove ha colto anche una clamorosa vittoria nel 2005 a Imola con la Ducati.Prima di trasferirsi in Qatar per la prima prova iridata del 2008, in prgramma il 23 febbraio, il Team Hanspree Honda Althea ha svolto due giorni di test a Vallelunga. Di seguito pubblichiamo i commenti dei due piloti, e del loro team manager, Salvatore Giorlandino.
Roberto Rolfo – Superbike: "È andato tutto bene. Abbiamo trascorso la giornata testando nuovi componenti e i risultati sono stati buoni. Abbiamo ancora qualche cosa su cui lavorare, ma siamo determinati a continuare a migliorare costantemente la nostra moto. Il freddo ed il vento non mi hanno certo aiutato e non sono riuscito a compiere una simulazione di gara, ma sono ottimista, soprattutto perché so che posso contare su un grande team".
Gianluca Nannelli – Supersport: "Grazie al grande lavoro dei ragazzi del mio team sono riuscito a fare tutto quello che mi ero prefissato. Sono partito con la stesso set-up che ieri mi aveva soddisfatto ed ho fatto due simulazioni di gara. Nonostante l'aria fredda ed il vento, ho fatto in tutto 70 giri, mantenendo un passo di gara tra 1.40.6 e 1.41.2. Davvero un buon risultato! La moto è affidabile e riesco a guidarla come voglio anche quando le gomme sono usurate".
Salvatore Giorlandino – Team Manager: Dopo questi due giorni di test qui a Vallelunga il nostro team è pronto per competere al meglio nei due campionati, Superbike e Supersport, che stanno per iniziare. I nostri meccanici hanno lavorato duramente in questi due giorni, ma ora siamo felici per i risultati ottenuti. Sappiamo che dovremo lavorare ancora sulla CBR 1000 RR, mentre Nannelli e la sua moto sono pronti a ben figurare sin dalla prima gara in Qatar".
Fonte: http://www.motonline.com
Livio Suppo e la nuova stagione Ducati
Dopo i test invernali di Sepang e Phillip Island, per il Team Ducati Marlboro è arrivata l’ora di prendersi una pausa ed analizzare quanto accaduto in questo intenso ed interessante inizio di 2008.
A fare il punto della situazione su blog.ducati.com è Livio Suppo, Direttore del Progetto MotoGP.
Le prime considerazioni riguardano il simbolo del trionfo 2007 della casa di Borgo Panigale, il Campione del Mondo in carica Casey Stoner: “La spalla infortunata a Jerez in Novembre, non gli ha impedito nei test di guidare la sua Desmosedici ai suoi soliti livelli!
Casey non sente dolore, ma si affatica un po’ più del normale. Ha fatto pochi giri ma nel modo in cui sa farli lui… velocissimi! Per non parlare poi del passo, roba da vero marziano.
Il titolo non lo ha cambiato per nulla. Rimane il solito ragazzo semplice che abbiamo imparato a conoscere lo scorso anno in questo periodo. Rispetto ai test di un anno fa è incredibile come adesso sia in “simbiosi” con la sua squadra.
Lavorano benissimo e riescono in poco tempo a trovare il set up ideale per permettere a Casey di tirare fuori il massimo dalla sua Desmosedici.”
Tasto, per il momento, dolente: le difficoltà di adattamento alla GP8 di Marco Melandri: “E’ inutile negare che tutti, lui per primo, pensassimo che si sarebbe adattato alla moto più velocemente.
Ad oggi invece Marco non ha ancora trovato un suo set up ideale, che gli permetta di sfruttare tutto il potenziale della sua nuova moto. Il fatto che i suoi tempi con gomme nuove o usate siano molto simili dimostra che non riesce ancora a spingere al massimo.
In ogni caso nessuno di noi ha dubbi sul fatto che insieme troveranno la configurazione per mettere Marco in condizioni di esprimersi ai suoi livelli. D’altronde Marco ha dimostrato negli anni di essere un pilota fortissimo, la nostra moto ha dimostrato di poter vincere e quindi troveranno sicuramente la soluzione giusta anche per lui.
Se si guardano i tempi con gomme da gara fatti a Philip Island, Marco è stato comunque fra i più veloci, Casey a parte, ma di lui abbiamo detto…”
Un nuovo interessante arrivo nel Team di sviluppo gomme, il genovese Niccolò Canepa Campione in carica del Mondiale Superstock 1000: “Siamo molto contenti di lui, sia perché e già piuttosto veloce, sia perché riesce a dare ottime indicazioni ai tecnici giapponesi.
Non era facile sostituire un pilota con l’esperienza di Ito ma direi che ci siamo riusciti e siamo davvero contenti. Niccolò quest’anno farà anche tre gare nel Mondiale Superbike, giusto per tenersi allenato alla “bagarre”, e siamo sicuri che saprà difendersi bene anche con la 1098.”
Tutto sembra filare liscio in casa Ducati. Ancora qualche settimana di test (IRTA), poi tutti in aereo destinazione Doha.
Fonte: http://www.motoblog.it
A fare il punto della situazione su blog.ducati.com è Livio Suppo, Direttore del Progetto MotoGP.
Le prime considerazioni riguardano il simbolo del trionfo 2007 della casa di Borgo Panigale, il Campione del Mondo in carica Casey Stoner: “La spalla infortunata a Jerez in Novembre, non gli ha impedito nei test di guidare la sua Desmosedici ai suoi soliti livelli!
Casey non sente dolore, ma si affatica un po’ più del normale. Ha fatto pochi giri ma nel modo in cui sa farli lui… velocissimi! Per non parlare poi del passo, roba da vero marziano.
Il titolo non lo ha cambiato per nulla. Rimane il solito ragazzo semplice che abbiamo imparato a conoscere lo scorso anno in questo periodo. Rispetto ai test di un anno fa è incredibile come adesso sia in “simbiosi” con la sua squadra.
Lavorano benissimo e riescono in poco tempo a trovare il set up ideale per permettere a Casey di tirare fuori il massimo dalla sua Desmosedici.”
Tasto, per il momento, dolente: le difficoltà di adattamento alla GP8 di Marco Melandri: “E’ inutile negare che tutti, lui per primo, pensassimo che si sarebbe adattato alla moto più velocemente.
Ad oggi invece Marco non ha ancora trovato un suo set up ideale, che gli permetta di sfruttare tutto il potenziale della sua nuova moto. Il fatto che i suoi tempi con gomme nuove o usate siano molto simili dimostra che non riesce ancora a spingere al massimo.
In ogni caso nessuno di noi ha dubbi sul fatto che insieme troveranno la configurazione per mettere Marco in condizioni di esprimersi ai suoi livelli. D’altronde Marco ha dimostrato negli anni di essere un pilota fortissimo, la nostra moto ha dimostrato di poter vincere e quindi troveranno sicuramente la soluzione giusta anche per lui.
Se si guardano i tempi con gomme da gara fatti a Philip Island, Marco è stato comunque fra i più veloci, Casey a parte, ma di lui abbiamo detto…”
Un nuovo interessante arrivo nel Team di sviluppo gomme, il genovese Niccolò Canepa Campione in carica del Mondiale Superstock 1000: “Siamo molto contenti di lui, sia perché e già piuttosto veloce, sia perché riesce a dare ottime indicazioni ai tecnici giapponesi.
Non era facile sostituire un pilota con l’esperienza di Ito ma direi che ci siamo riusciti e siamo davvero contenti. Niccolò quest’anno farà anche tre gare nel Mondiale Superbike, giusto per tenersi allenato alla “bagarre”, e siamo sicuri che saprà difendersi bene anche con la 1098.”
Tutto sembra filare liscio in casa Ducati. Ancora qualche settimana di test (IRTA), poi tutti in aereo destinazione Doha.
Fonte: http://www.motoblog.it
domenica 10 febbraio 2008
Open week-end BMW: 8 e 9 marzo 2008

BMW apre ufficialmente la stagione motociclistica dopo l'antipasto del 19 gennaio scorso proponendo per il week-end dell'8 e 9 marzo la possibilita' di provare i modelli della gamma 2008 e in anteprima i nuovi modelli F 650 GS e F 800 GS.
Per scoprire la concessionaria piu' vicina visitate il sito www.bmw-motorrad.it.
Accessori - Computer di bordo per moto

SP Electronics propone prodotti utili per moto stradali e da corsa distribuiti da Motorquality.
Tra le proposte segnaliamo il CTM Tourer, un display multifunzione ad alta intensità luminosa installabile su qualsiasi moto dotata di segnali velocità e giri motore elettronici che visualizza informazioni aggiuntive rispetto a quelle fornite dal cruscotto di serie.
Le informazioni che questo computer di bordo puo' fornire sono marcia inserita, ora, temperatura esterna, allarme lampeggiante per temperatura prossima allo zero, limite di velocità impostato, allarme lampeggiante al superamento del limite di velocità impostato.
La gestione del computer puo' avvenire tramite comandi remoti sul manubrio ed il prodotto e' disponibile in due principali formati con display orizzontale o verticale.
Il dispositivo e' ovviamente studiato per le due ruote e quindi e' resistente ad acqua e vibrazioni.
Per maggiori informazioni, per richiedere info di dettaglio e per altri accessori consultate il sito SP Electronics.
venerdì 8 febbraio 2008
Ducati 1098R, On-board camera e test!
JEREZ (SPAGNA) gennaio 2008 - La bicilindrica di serie più potente e leggera ha già fatto due promesse: lotterà per il Mondiale Superbike coi suoi 4 fuoriclasse (Bayliss, Biaggi, Fabrizio e Xaus) e si renderà accessibile anche ai meno esperti grazie a un controllo di trazione che fa miracoli. E che rende più indolore il prezzo d’acquisto: 35.000 euro chiavi in mano, da metà febbraio.
TRACTION CONTROL 180 CV di cattiveria pura e l’esclusiva del controllo di trazione. Un marchingegno elettronico regolabile su 8 posizioni che consente di assecondare la guida dei più esperti (livello 1) come dei neofiti (livello 8). Insomma, la 1098R è la prima moto al mondo a trasferire il traction control dalla MotoGP alla produzione di serie attraverso due sensori che registrano e mettono in relazione la velocità della gomma anteriore e quella della gomma posteriore. Intervenendo sul cruscotto, e solo a moto ferma, si può scegliere tra le diverse mappe. Le prime 4 sono dedicate ai piloti più esperti o alle condizioni di asfalto con grande aderenza. Le ultime 4 sono più adatte ai principianti della pista o all’uso stradale, ma possono essere usate anche dai piloti in caso di gomma finita o di asfalto bagnato. Un avviso importante: cambiare le misure dei cerchi o delle gomme per l’uso in pista potrebbe mandare in tilt il sistema. In questo caso conviene ritararlo o disinserirlo del tutto.
NON SOLO ELETTRONICA Elettronica a parte, la 1098R ha tanto altro da farsi invidiare, e non solo perché è la più potente e leggera bicilindrica di sempre. Carbonio a profusione per abbassare a 165 kg il peso a secco; monobraccio e doppio silenziatore sottosella per mantenere il family feeling Ducati; freni Brembo monoblocco con dischi da 330 mm, cerchi ultraleggeri e forcella Ohlins per replicare l’avantreno della SBK di Bayliss. Ma il più grande balzo avanti sta nel nuovo motore, salito a 1.200 di cilindrata, e ora capace della straordinaria coppia di 13,7 kgm grazie anche a valvole e bielle in lega di titanio. Adesso la frizione adotta l’antisaltellamento e il cambio è variato nella rapportatura ad eccezione della prima e della seconda. La ciclistica invece prevede il classico telaio in tubi di acciaio a traliccio con telaietti di supporto sella e fari in lega di magnesio, ma la vera novità è la sospensione posteriore Ohlins TTX che adotta un rivoluzionario sistema di regolazione della compressione e dell’estensione idraulica.
IN PISTA A JEREZ Quando in pista spalanchiamo il gas, la collaborazione tra questo ammortizzatore e il traction control regala la sensazione che il retrotreno corra lungo un binario. E che anche insistendo, sia impossibile farlo deragliare, nonostante l’allungo imperioso del motore fino a quasi 11.000 giri. Quando la moto si raddrizza per affrontare il rettilineo, la spinta è tale che fino alla quarta marcia è quasi impossibile tenere l’anteriore attaccato a terra. In fondo ai rettilinei di Jerez abbiamo visto anche i 280 km/h in quinta. Nonostante la velocità da SBK, la frenata si presenta facile grazie alla potenza dell’impianto e grazie alla frizione antisaltellamento che elimina del tutto la tendenza al serpeggiamento tipica di questa fase di guida. In inserimento e in percorrenza di curva le conosciute quote ciclistiche dalla 1098, replicate anche su questa versione R, regalano elevatissime velocità in piega grazie anche alle gomme PIRELLI diablo Supercorsa SP appositamente studiati per questa moto.
ON BOARD CAMERA: (Spaventoso.....)
http://www.injectiontv.it/index.php?idMenu=39&play=426
http://www.motociclismo.it/edisport/moto/notizie.nsf/SommarioPub/15A919DABC971CF1C12573E3005D9543?OpenDocument
GALLERY: (Bellissima.....)
http://www.motociclismo.it/edisport/moto/notizie.nsf/SommarioPub/BFB22AAF27A69D7CC12573E00061E0A6?OpenDocument
Fonti: http://www.motociclismo.it, http://www.injectiontv.it
TRACTION CONTROL 180 CV di cattiveria pura e l’esclusiva del controllo di trazione. Un marchingegno elettronico regolabile su 8 posizioni che consente di assecondare la guida dei più esperti (livello 1) come dei neofiti (livello 8). Insomma, la 1098R è la prima moto al mondo a trasferire il traction control dalla MotoGP alla produzione di serie attraverso due sensori che registrano e mettono in relazione la velocità della gomma anteriore e quella della gomma posteriore. Intervenendo sul cruscotto, e solo a moto ferma, si può scegliere tra le diverse mappe. Le prime 4 sono dedicate ai piloti più esperti o alle condizioni di asfalto con grande aderenza. Le ultime 4 sono più adatte ai principianti della pista o all’uso stradale, ma possono essere usate anche dai piloti in caso di gomma finita o di asfalto bagnato. Un avviso importante: cambiare le misure dei cerchi o delle gomme per l’uso in pista potrebbe mandare in tilt il sistema. In questo caso conviene ritararlo o disinserirlo del tutto.
NON SOLO ELETTRONICA Elettronica a parte, la 1098R ha tanto altro da farsi invidiare, e non solo perché è la più potente e leggera bicilindrica di sempre. Carbonio a profusione per abbassare a 165 kg il peso a secco; monobraccio e doppio silenziatore sottosella per mantenere il family feeling Ducati; freni Brembo monoblocco con dischi da 330 mm, cerchi ultraleggeri e forcella Ohlins per replicare l’avantreno della SBK di Bayliss. Ma il più grande balzo avanti sta nel nuovo motore, salito a 1.200 di cilindrata, e ora capace della straordinaria coppia di 13,7 kgm grazie anche a valvole e bielle in lega di titanio. Adesso la frizione adotta l’antisaltellamento e il cambio è variato nella rapportatura ad eccezione della prima e della seconda. La ciclistica invece prevede il classico telaio in tubi di acciaio a traliccio con telaietti di supporto sella e fari in lega di magnesio, ma la vera novità è la sospensione posteriore Ohlins TTX che adotta un rivoluzionario sistema di regolazione della compressione e dell’estensione idraulica.
IN PISTA A JEREZ Quando in pista spalanchiamo il gas, la collaborazione tra questo ammortizzatore e il traction control regala la sensazione che il retrotreno corra lungo un binario. E che anche insistendo, sia impossibile farlo deragliare, nonostante l’allungo imperioso del motore fino a quasi 11.000 giri. Quando la moto si raddrizza per affrontare il rettilineo, la spinta è tale che fino alla quarta marcia è quasi impossibile tenere l’anteriore attaccato a terra. In fondo ai rettilinei di Jerez abbiamo visto anche i 280 km/h in quinta. Nonostante la velocità da SBK, la frenata si presenta facile grazie alla potenza dell’impianto e grazie alla frizione antisaltellamento che elimina del tutto la tendenza al serpeggiamento tipica di questa fase di guida. In inserimento e in percorrenza di curva le conosciute quote ciclistiche dalla 1098, replicate anche su questa versione R, regalano elevatissime velocità in piega grazie anche alle gomme PIRELLI diablo Supercorsa SP appositamente studiati per questa moto.
ON BOARD CAMERA: (Spaventoso.....)
http://www.injectiontv.it/index.php?idMenu=39&play=426
http://www.motociclismo.it/edisport/moto/notizie.nsf/SommarioPub/15A919DABC971CF1C12573E3005D9543?OpenDocument
GALLERY: (Bellissima.....)
http://www.motociclismo.it/edisport/moto/notizie.nsf/SommarioPub/BFB22AAF27A69D7CC12573E00061E0A6?OpenDocument
Fonti: http://www.motociclismo.it, http://www.injectiontv.it
Abbigliamento moto: cosa sapere per non sbagliare.
La prima domanda al momento di scegliere l’abbigliamento riguarda il materiale: pelle o tessuto? Quasi tutte le Case ormai propongono questa alternativa, visto che ogni materiale ha pro e contro. Qualcuno addirittura propone anche capi misti. La pelle, che non a caso ha contribuito a dare un’identità ai motociclisti, resta sempre l’ideale in caso di scivolata. Infatti, sottoposta a un aumento repentino di temperatura, la pelle ha la caratteristica di ritrarsi... contrariamente al tessuto che tende a “sciogliersi”! In pista, per esempio (dove le scivolate sono ben più frequenti e lunghe), la pelle è il solo materiale utilizzato. In più, come sanno i motociclisti più esperti, la pelle ha un che di nobile che il tessuto non ha (la sensazione tattile, il profumo...). Tra gli svantaggi, il costo più elevato, anche se in teoria una giacca o un pantalone in vera pelle durano molto di più. Spesso ingombrante e pesante, più difficile da mantenere, un capo in pelle si rivela molto meno pratico da utilizzare con la pioggia. In caso di caduta, il punto debole sono le cuciture. Il tessuto (o per meglio dire i tessuti), anche se non ha il lato nobile o la resistenza termica della pelle, ha fatto tanti progressi. Con le nuove fibre sintetiche (soprattutto alcune poliammidiche come la Cordura o il Kevlar) e certe membrane impermeabili e traspiranti (Gore-Tex, Windstopper...), l’abbigliamento in tessuto è diventato molto più polivalente, a tal punto da rivelarsi estremamente pratico per un utilizzo quotidiano, in città come su strada. Facili da mantenere e spesso provviste di protezioni integrate, giacche e pantaloni in queste nuove fibre offrono una buona sicurezza in caso di impatto o di piccola scivolata. Se provvisti di membrana impermeabile, offrono in più un’eccellente protezione alle intemperie... A condizione che la qualità di progettazione e fabbricazione siano presenti: ci sono infatti tanti prodotti “esotici”, spacciati senza ritegno come “motociclistici” ma che in realtà non offrono alcuna protezione. Anzi...
FAI LA COSA GIUSTA:
Non ci si veste della stessa maniera per effettuare piccoli percorsi cittadini o lunghi tragitti autostradali, se si va in scooter o su una supersportiva, in fuoristrada o in pista, se c’è caldo o freddo... Per ogni tipo di utilizzo e qualsiasi stagione, i fabbricanti propongono un abbigliamento adeguato. Dalla tuta di pelle racing alla giacca cittadina, dagli stivali da cross ai guanti impermeabili, spesso c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ricordatevi di scegliere sempre un abbigliamento adatto alle vostre esigenze e alla vostra taglia. Non abbiate fretta: provate bene prima di comprarlo. Se non offre un comfort perfetto o una libertà di movimento ottimale, provatene altri: la spesa di acquisto spesso è elevata, non rischiate di trovarvi con un abbigliamento che non va bene, per il quale avete speso molto. Ecco qualche consiglio per effettuare la scelta giusta, ricordando che la spesa più elevate e le attenzioni maggiori vanno rivolti, ovviamente, all’abbigliamento per la brutta stagione, perché è il più tecnico e il più ricco di materiali pregiati. Tuttavia questo tipo di abbigliamento va preferito anche per i viaggi estivi effettuati in Europa del Nord.
GUANTI:
Estate o inverno, città o fuori, su strada i guanti in pelle sono preferibili. In alternativa, per gli invernali scegliere soltanto un tessuto di altissima qualità, meglio una misura in più, che consente di indossare un sottoguanto (i guanti estivi devono essere della taglia giusta). Quelli con protezioni rigide (kevlar/carbonio) resisteranno meglio in caso di scivolata. Assicuratevi però che le protezioni non siano di disturbo nella guida. Su quelli invernali bisogna stare attenti che l’imbottitura interna sia cucita, altrimenti con le mani umide salta fuori e poi è praticamente impossibile rimetterla. Attenti anche alla qualità delle cuciture e alla chiusura ai polsi. Anche se molto spessi, i guanti devono lasciare una buona sensibilità a comandi e leve. Ricordate infi ne che i guanti in pelle si adattano alle mani con l’uso. Per accelerare il processo, mettete i guanti nuovi nell’acqua fredda per una decina di minuti e poi fateli asciugare indossati. Mettete un po’ di grasso e vedrete che vi andranno perfettamente.
TUTA ANTIPIOGGIA:
Un’antipioggia deve essere facile da infilare anche sopra un grosso giubbotto e agli stivali. Ricordatelo quando la provate. State attenti anche alle maniche che devono essere abbastanza larghe da andare sopra i guanti invernali. Il colletto deve essere abbastanza alto per impedire l’ingresso dell’acqua e se è regolabile con velcro ancor meglio. Per quanto riguarda i pantaloni, preferite quelli con un elastico che scende fino alle suole degli stivali. Controllate che le cerniere non si blocchino con fodera e soffietti perché in caso di temporale improvviso si perderebbero tempo e pazienza. La tuta completa è molto pratica per i tragitti lunghi mentre in città è meglio un completo giacca/pantalone. Se utilizzate lo scooter scegliete una giacca con l’elastico per stringere in fondo ed evitare che l’acqua risalga sulla schiena.
PARASCHIENA:
E’ un accessorio non obbligatorio ma indispensabile dalla pista alla città. Per i paraschiena, la norma europea 1621-2 codifica la capacità di assorbimento degli impatti, ma anche l’ergonomia e la zona di protezione da coprire. Se si porta uno zainetto (sconsigliato!) è indispensabile. Fra i tanti test di omologazione, segnaliamo quello con un peso di 5 kg lanciato da un metro sulla zona dorsale (simulazione d’impatto con l’angolo di un marciapiede). Che sia solo o all’interno di un corpetto, assicuratevi della presenza di questa norma, anche se non obbligatoria, perché è molto più severa della vecchia CE. Ricordate che uno zaino con dentro oggetti duri può trasformarsi in un vero e proprio proiettile in caso di caduta. Evitate di portarlo e, se non potete farne a meno, mai senza paraschiena.
STIVALI:
Gli stivali da moto subiscono una vera tortura per proteggere da freddo, urti, idrocarburi, intemperie, fango, strofinamento... Quelli più adatti al turismo saranno in pelle, con membrana impermeabile/traspirante e rinforzi nelle parti più fragili (gli infortuni più frequenti sono la frattura di dita e malleoli e l’abrasione cutanea più o meno grave). La suola deve essere antiscivolo e non devono mancare inserti riflettenti sulla parte posteriore. Gli stivali si devono infilare e chiudere facilmente ed è sempre meglio prendere mezza o una misura in più se viaggiate d’inverno, in modo da avere una mobilità sufficiente all’interno. Controllate che lo spessore del cuoio non limiti la sensibilità del piede per cambiare le marce. Per una pratica sportiva o urbana, esistono differenti tipi di stivali, dall’ultra-tecnico al più semplice. Mai come in questo caso, protezione e comfort sono le linee guida nella scelta.
IL COMPLETO GIACCA/PANTALONE:
Per viaggiare lontano ben protetti, affrontare l’inverno al caldo ed avere un abbigliamento “ognitempo”, un completo giacca/pantalone in tessuto con fibre Aramidiche è sicuramente la migliore scelta. Anche se i prezzi, in particolare dei modelli “alto di gamma” delle grandi marche possono sembrare a volte proibitivi. Ma la qualità di fabbricazione e quella dei materiali utilizzati può giustificare la scelta. Il tessuto è quasi sempre composto di fibre di alta qualità (Cordura 500, AFT, Dynatec...), giacche e pantaloni hanno minimo tre strati con membrana impermeabile e traspirante (Gore-Tex, Simpatex, H2Out), più un’imbottitura termica. All’esterno poi si trovano sempre gli indispensabili inserti reflex. Spalle, gomiti, schiena, ginocchia e anche hanno ognuno la loro protezione, che naturalmente sarà omologata alla norma europea più recente (PR-EN 1621-1). Il più grosso inconveniente di questi completi è l’ingombro. Scegliete una giacca un po’ più ampia per avere una migliore libertà di movimento e assicuratevi che la chiusura del collo e dei polsi si adattino perfettamente alla vostra morfologia. Preferite un modello che si attacca al pantalone per evitare che una corrente d’aria risalga sulla schiena. Provate i pantaloni con i vostri stivali, per vedere se la cerniera si chiude interamente fino alla caviglia (se resta aperta, il vento e l’acqua si infiltreranno) e assicuratevi che da seduti non risalgano in maniera eccessiva. Per la praticità, anche della manutenzione, i completi dotati di protezioni estraibili sono quelli da preferire.
LA TUTA IN PELLE:
Dalla tuta racing al modello turismo, ci sono differenti tipi di tute in pelle. Ma il modello più interessante per un utilizzo misto sport/turismo è senza dubbio il modello divisibile. Relativamente abbordabile, polivalente e protettiva, la tuta di pelle “due-pezzi” offre il grande vantaggio di poter separare il giubbotto dal pantalone, offrendo cosi una grande libertà di movimento quando non si va in moto o... per andare in bagno! Chiaramente, secondo il tipo di pelle, l’equipaggiamento, le finiture e al Produttore, i prezzi variano di molto. Non scegliete soltanto in base al look o la marca, ma provate tanti modelli fino a trovare quella che vi offre più comfort. La prova va fatta se possibile seduti sulla propria moto, in posizione di guida, e va posta attenzione al collo, all’elasticità della schiena, degli inserti in prossimità delle articolazioni e la regolazione delle protezioni. Tutto deve essere perfetto, senza avvertire costrizioni, perché al momento di percorrere centinaia di km possono saltar fuori magagne che non si avvertono minimamente da fermi. Praticamente tutte forate e areate, spesso queste tute sono provviste di parti con tessuto elastico (inserto stretch) nei punti più sensibili alle pieghe della pelle, per favorire i movimenti. Un aspetto da non trascurare sono le protezioni: spesso i fabbricanti ne usano di piccole per non alterare il look, ma queste non servono gran che. Controllate la praticità: tasche e regolazioni devono essere soddisfacenti per numero e impermeabilità. Per quanto riguarda gli stivali, controllate che i pantaloni della tuta entrino bene nei vostri stivali e che questi si chiudano perfettamente, altrimenti bisognerà comprarne altri. Alcuni fabbricanti hanno in catalogo completi giacca/pantalone di pelle, che stanno al di fuori degli stivali e questo risolve il problema, oltre a dare maggior praticità in senso generale. In tal caso, però, va verificata la qualità della stessa (morbidezza e spessore).
L'ABBIGLIAMENTO DA CITTA':
In città la tendenza è ad avere un abbigliamento poco protettivo. Nulla di più sbagliato, perché il rischio d’incidente è molto più elevato in città, dove gli ostacoli sono ben maggiori che fuori. I produttori hanno fatto grandi sforzi per offrire capi discreti pur essendo protettivi. Anche qui, i criteri di scelta sono protezione e comfort. Evitate tutto ciò che non è concepito per la guida d’una moto. La giacca e il giubbotto, che siano in pelle o in tessuto di tipo Cordura, devono avere almeno delle protezioni ai gomiti e alle spalle (norma europea 1621-1). Meglio ancora se sono provvisti di una dorsale (norma europea 1621-2), l’unica protezione realmente efficace in caso d’impatto della schiena con un ostacolo. In estate, un modello areato o, meglio ancora, con un tessuto realizzato appositamente (BMW Airflow, Spidi Clima...). Chi ha bisogno un solo capo buono per tutte le stagioni, può trovare quello che cerca nei modelli con interno staccabile. Per quanto riguarda i pantaloni, anche se in città non è indispensabile che siano in pelle, scegliete per esempio un jeans da moto (hanno almeno protezioni morbide e sono più resistenti all’abrasione) ed evitate assolutamente gonne e pantaloncini. Lo stesso discorso vale per le scarpe, che è meglio siano alte e proteggano la caviglia. Per quanto riguarda i guanti, invece, niente è meglio della pelle. In inverno, un buon pantalone in Cordura, impermeabile e con interno staccabile, sarà molto effi cace contro il freddo e la pioggia e limiterà le conseguenze in caso di caduta.
L'ABBIGLIAMENTO OFF ROAD:
Per iniziare in fuoristrada, vi consigliamo di orientarvi verso una tenuta semplice, pratica e robusta di tipo enduro o meglio ancora rally. Anche senza arrivare al livello di quella indossata da Giò Sala alla Dakar (a destra), l’ideale è una giacca in Cordura o materiale dello stesso tipo (Nylon 420D, Dynatec...), non tanto rigida ma con tasche e protezioni incorporate, associata ad un pantalone dello stesso materiale, con rinforzi nei punti più fragili. La fattura è un po’ più elevata e costosa, ma questo tipo di materiale vi proteggerà meglio e durerà molto di più. Visto che come principianti avrete più fatica e sudore di un esperto, scegliete dei modelli molto arieggiati. Se la pratica invernale vi attira, esistono anche modelli con imbottitura staccabile (BMW, Ufo, Scott...) che proteggeranno meglio dal freddo ma che chiaramente offriranno meno libertà nei movimenti. Per questo, valutate se prendere una misura in più se contate di indossare capi intimi antivento. Il casco, al contrario di quello stradale, deve essere bene areato e possedere un’imbottitura interna rimovibile per essere lavata spesso. Per quanto riguarda gli occhiali e i guanti, la scelta è molto vasta. L’elemento più importante sono però gli stivali. Non fermatevi al prezzo, alla marca o al colore e scegliete un modello nel quale i piedi si sentano come in pantofola. Gli stivali non devono stringere tanto, per non soffrire quando i piedi si dilatano con il calore e lo sforzo, ma nemmeno essere troppo larghi, per sentire freno e cambio. Come un casco, gli stivali non si comprano su Internet, ma si provano!
Fonte: http://www.motociclismo.it
FAI LA COSA GIUSTA:
Non ci si veste della stessa maniera per effettuare piccoli percorsi cittadini o lunghi tragitti autostradali, se si va in scooter o su una supersportiva, in fuoristrada o in pista, se c’è caldo o freddo... Per ogni tipo di utilizzo e qualsiasi stagione, i fabbricanti propongono un abbigliamento adeguato. Dalla tuta di pelle racing alla giacca cittadina, dagli stivali da cross ai guanti impermeabili, spesso c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ricordatevi di scegliere sempre un abbigliamento adatto alle vostre esigenze e alla vostra taglia. Non abbiate fretta: provate bene prima di comprarlo. Se non offre un comfort perfetto o una libertà di movimento ottimale, provatene altri: la spesa di acquisto spesso è elevata, non rischiate di trovarvi con un abbigliamento che non va bene, per il quale avete speso molto. Ecco qualche consiglio per effettuare la scelta giusta, ricordando che la spesa più elevate e le attenzioni maggiori vanno rivolti, ovviamente, all’abbigliamento per la brutta stagione, perché è il più tecnico e il più ricco di materiali pregiati. Tuttavia questo tipo di abbigliamento va preferito anche per i viaggi estivi effettuati in Europa del Nord.
GUANTI:
Estate o inverno, città o fuori, su strada i guanti in pelle sono preferibili. In alternativa, per gli invernali scegliere soltanto un tessuto di altissima qualità, meglio una misura in più, che consente di indossare un sottoguanto (i guanti estivi devono essere della taglia giusta). Quelli con protezioni rigide (kevlar/carbonio) resisteranno meglio in caso di scivolata. Assicuratevi però che le protezioni non siano di disturbo nella guida. Su quelli invernali bisogna stare attenti che l’imbottitura interna sia cucita, altrimenti con le mani umide salta fuori e poi è praticamente impossibile rimetterla. Attenti anche alla qualità delle cuciture e alla chiusura ai polsi. Anche se molto spessi, i guanti devono lasciare una buona sensibilità a comandi e leve. Ricordate infi ne che i guanti in pelle si adattano alle mani con l’uso. Per accelerare il processo, mettete i guanti nuovi nell’acqua fredda per una decina di minuti e poi fateli asciugare indossati. Mettete un po’ di grasso e vedrete che vi andranno perfettamente.
TUTA ANTIPIOGGIA:
Un’antipioggia deve essere facile da infilare anche sopra un grosso giubbotto e agli stivali. Ricordatelo quando la provate. State attenti anche alle maniche che devono essere abbastanza larghe da andare sopra i guanti invernali. Il colletto deve essere abbastanza alto per impedire l’ingresso dell’acqua e se è regolabile con velcro ancor meglio. Per quanto riguarda i pantaloni, preferite quelli con un elastico che scende fino alle suole degli stivali. Controllate che le cerniere non si blocchino con fodera e soffietti perché in caso di temporale improvviso si perderebbero tempo e pazienza. La tuta completa è molto pratica per i tragitti lunghi mentre in città è meglio un completo giacca/pantalone. Se utilizzate lo scooter scegliete una giacca con l’elastico per stringere in fondo ed evitare che l’acqua risalga sulla schiena.
PARASCHIENA:
E’ un accessorio non obbligatorio ma indispensabile dalla pista alla città. Per i paraschiena, la norma europea 1621-2 codifica la capacità di assorbimento degli impatti, ma anche l’ergonomia e la zona di protezione da coprire. Se si porta uno zainetto (sconsigliato!) è indispensabile. Fra i tanti test di omologazione, segnaliamo quello con un peso di 5 kg lanciato da un metro sulla zona dorsale (simulazione d’impatto con l’angolo di un marciapiede). Che sia solo o all’interno di un corpetto, assicuratevi della presenza di questa norma, anche se non obbligatoria, perché è molto più severa della vecchia CE. Ricordate che uno zaino con dentro oggetti duri può trasformarsi in un vero e proprio proiettile in caso di caduta. Evitate di portarlo e, se non potete farne a meno, mai senza paraschiena.
STIVALI:
Gli stivali da moto subiscono una vera tortura per proteggere da freddo, urti, idrocarburi, intemperie, fango, strofinamento... Quelli più adatti al turismo saranno in pelle, con membrana impermeabile/traspirante e rinforzi nelle parti più fragili (gli infortuni più frequenti sono la frattura di dita e malleoli e l’abrasione cutanea più o meno grave). La suola deve essere antiscivolo e non devono mancare inserti riflettenti sulla parte posteriore. Gli stivali si devono infilare e chiudere facilmente ed è sempre meglio prendere mezza o una misura in più se viaggiate d’inverno, in modo da avere una mobilità sufficiente all’interno. Controllate che lo spessore del cuoio non limiti la sensibilità del piede per cambiare le marce. Per una pratica sportiva o urbana, esistono differenti tipi di stivali, dall’ultra-tecnico al più semplice. Mai come in questo caso, protezione e comfort sono le linee guida nella scelta.
IL COMPLETO GIACCA/PANTALONE:
Per viaggiare lontano ben protetti, affrontare l’inverno al caldo ed avere un abbigliamento “ognitempo”, un completo giacca/pantalone in tessuto con fibre Aramidiche è sicuramente la migliore scelta. Anche se i prezzi, in particolare dei modelli “alto di gamma” delle grandi marche possono sembrare a volte proibitivi. Ma la qualità di fabbricazione e quella dei materiali utilizzati può giustificare la scelta. Il tessuto è quasi sempre composto di fibre di alta qualità (Cordura 500, AFT, Dynatec...), giacche e pantaloni hanno minimo tre strati con membrana impermeabile e traspirante (Gore-Tex, Simpatex, H2Out), più un’imbottitura termica. All’esterno poi si trovano sempre gli indispensabili inserti reflex. Spalle, gomiti, schiena, ginocchia e anche hanno ognuno la loro protezione, che naturalmente sarà omologata alla norma europea più recente (PR-EN 1621-1). Il più grosso inconveniente di questi completi è l’ingombro. Scegliete una giacca un po’ più ampia per avere una migliore libertà di movimento e assicuratevi che la chiusura del collo e dei polsi si adattino perfettamente alla vostra morfologia. Preferite un modello che si attacca al pantalone per evitare che una corrente d’aria risalga sulla schiena. Provate i pantaloni con i vostri stivali, per vedere se la cerniera si chiude interamente fino alla caviglia (se resta aperta, il vento e l’acqua si infiltreranno) e assicuratevi che da seduti non risalgano in maniera eccessiva. Per la praticità, anche della manutenzione, i completi dotati di protezioni estraibili sono quelli da preferire.
LA TUTA IN PELLE:
Dalla tuta racing al modello turismo, ci sono differenti tipi di tute in pelle. Ma il modello più interessante per un utilizzo misto sport/turismo è senza dubbio il modello divisibile. Relativamente abbordabile, polivalente e protettiva, la tuta di pelle “due-pezzi” offre il grande vantaggio di poter separare il giubbotto dal pantalone, offrendo cosi una grande libertà di movimento quando non si va in moto o... per andare in bagno! Chiaramente, secondo il tipo di pelle, l’equipaggiamento, le finiture e al Produttore, i prezzi variano di molto. Non scegliete soltanto in base al look o la marca, ma provate tanti modelli fino a trovare quella che vi offre più comfort. La prova va fatta se possibile seduti sulla propria moto, in posizione di guida, e va posta attenzione al collo, all’elasticità della schiena, degli inserti in prossimità delle articolazioni e la regolazione delle protezioni. Tutto deve essere perfetto, senza avvertire costrizioni, perché al momento di percorrere centinaia di km possono saltar fuori magagne che non si avvertono minimamente da fermi. Praticamente tutte forate e areate, spesso queste tute sono provviste di parti con tessuto elastico (inserto stretch) nei punti più sensibili alle pieghe della pelle, per favorire i movimenti. Un aspetto da non trascurare sono le protezioni: spesso i fabbricanti ne usano di piccole per non alterare il look, ma queste non servono gran che. Controllate la praticità: tasche e regolazioni devono essere soddisfacenti per numero e impermeabilità. Per quanto riguarda gli stivali, controllate che i pantaloni della tuta entrino bene nei vostri stivali e che questi si chiudano perfettamente, altrimenti bisognerà comprarne altri. Alcuni fabbricanti hanno in catalogo completi giacca/pantalone di pelle, che stanno al di fuori degli stivali e questo risolve il problema, oltre a dare maggior praticità in senso generale. In tal caso, però, va verificata la qualità della stessa (morbidezza e spessore).
L'ABBIGLIAMENTO DA CITTA':
In città la tendenza è ad avere un abbigliamento poco protettivo. Nulla di più sbagliato, perché il rischio d’incidente è molto più elevato in città, dove gli ostacoli sono ben maggiori che fuori. I produttori hanno fatto grandi sforzi per offrire capi discreti pur essendo protettivi. Anche qui, i criteri di scelta sono protezione e comfort. Evitate tutto ciò che non è concepito per la guida d’una moto. La giacca e il giubbotto, che siano in pelle o in tessuto di tipo Cordura, devono avere almeno delle protezioni ai gomiti e alle spalle (norma europea 1621-1). Meglio ancora se sono provvisti di una dorsale (norma europea 1621-2), l’unica protezione realmente efficace in caso d’impatto della schiena con un ostacolo. In estate, un modello areato o, meglio ancora, con un tessuto realizzato appositamente (BMW Airflow, Spidi Clima...). Chi ha bisogno un solo capo buono per tutte le stagioni, può trovare quello che cerca nei modelli con interno staccabile. Per quanto riguarda i pantaloni, anche se in città non è indispensabile che siano in pelle, scegliete per esempio un jeans da moto (hanno almeno protezioni morbide e sono più resistenti all’abrasione) ed evitate assolutamente gonne e pantaloncini. Lo stesso discorso vale per le scarpe, che è meglio siano alte e proteggano la caviglia. Per quanto riguarda i guanti, invece, niente è meglio della pelle. In inverno, un buon pantalone in Cordura, impermeabile e con interno staccabile, sarà molto effi cace contro il freddo e la pioggia e limiterà le conseguenze in caso di caduta.
L'ABBIGLIAMENTO OFF ROAD:
Per iniziare in fuoristrada, vi consigliamo di orientarvi verso una tenuta semplice, pratica e robusta di tipo enduro o meglio ancora rally. Anche senza arrivare al livello di quella indossata da Giò Sala alla Dakar (a destra), l’ideale è una giacca in Cordura o materiale dello stesso tipo (Nylon 420D, Dynatec...), non tanto rigida ma con tasche e protezioni incorporate, associata ad un pantalone dello stesso materiale, con rinforzi nei punti più fragili. La fattura è un po’ più elevata e costosa, ma questo tipo di materiale vi proteggerà meglio e durerà molto di più. Visto che come principianti avrete più fatica e sudore di un esperto, scegliete dei modelli molto arieggiati. Se la pratica invernale vi attira, esistono anche modelli con imbottitura staccabile (BMW, Ufo, Scott...) che proteggeranno meglio dal freddo ma che chiaramente offriranno meno libertà nei movimenti. Per questo, valutate se prendere una misura in più se contate di indossare capi intimi antivento. Il casco, al contrario di quello stradale, deve essere bene areato e possedere un’imbottitura interna rimovibile per essere lavata spesso. Per quanto riguarda gli occhiali e i guanti, la scelta è molto vasta. L’elemento più importante sono però gli stivali. Non fermatevi al prezzo, alla marca o al colore e scegliete un modello nel quale i piedi si sentano come in pantofola. Gli stivali non devono stringere tanto, per non soffrire quando i piedi si dilatano con il calore e lo sforzo, ma nemmeno essere troppo larghi, per sentire freno e cambio. Come un casco, gli stivali non si comprano su Internet, ma si provano!
Fonte: http://www.motociclismo.it
Pedrosa avrà il N.2
È proprio vero: in casa HRC manca un vero pilota numero uno, che sappia motivare il gruppo, indirizzare lo sviluppo. Un leader, insomma. Dani Pedrosa avrebbe tutte le carte per ricoprire tale ruolo, ma non manca mai di criticare il proprio compagno di squadra, un atteggiamento sicuramente poco costruttivo che contribuisce a spaccare l’armonia all’interno del box.Era quindi inevitabile che Dani volesse anche sul cupolino della sua Honda RC212V il… numero 2! Ebbene sì: Pedrosino lascerà il “suo” numero, il 26, per mostrare a tutti la sua posizione nel mondiale 2007, secondo appunto.C’è chi non lascia il proprio numero neanche quando vince un mondiale, rinunciando al numero 1 del campione. Dani, invece, forse anche perché il 26 non è che ultimamente gli abbia portato una gran fortuna, ha deciso di piazzare un bel 2 sul cupolino. Forse perché è ancora molto contento di aver soffiato il titolo di vicecampione del mondo per un solo punto a Valentino Rossi, lo scorso novembre a Valencia?
Fonte: http://www.gpone.com
Fonte: http://www.gpone.com
Lorenzo vede il bicchiere mezzo pieno
Jorge Lorenzo vede il bicchiere mezzo pieno al termine della tre giorni di test di Sepang.
Il pilota spagnolo è conscio di aver faticato più del dovuto, ma non pensa che sia stato tutto da buttare.
Il problema che ne ha condizionato di più il rendimento è stata sicuramente la scarsità di feeling con l'anteriore della sua Yamaha.
"Questo test è stato duro, ma non completamente negativo. Il problema principale è stato sempre il feeling con l'anteriore in entrata di curva: la moto non è stabile e abbiamo qualche vibrazione di troppo. Abbiamo provato diversi assetti, ma non ne abbiamo trovato nessuno che ci facesse migliorare quanto speravamo e questo significa che dovrò adattare il mio stile di guida".
Oggi aveva anche tentato una simulazione di gara, ma poi ha preferito abbandonarla non ritenendo soddisfacente il passo.
Con le gomme da tempo invece la musica è cambiata perchè Jorge è riuscito a battere il tempo che aveva realizzato nei test del mese scorso.
"Oggi avevo iniziato una simulazione di gara, ma poi ho deciso di abortirla perchè il passo non era abbastanza buona. Alla fine della giornata poi ho provato diverse gomme da tempo e, almeno con quelle, ho migliorato i miei tempi dello scorso test: questo è sicuramente positivo".
Ora il pilota iberico guarda avanti, ma è tranquillo perchè ha la certezza che la squadra riuscirà a risolvere i suoi problemi.
"Comunque non sono preoccupato per quanto è successo qui, perchè sono certo che troveremo la strada giusta. Ora non vedo l'ora di andare su un altro tracciato per vedere cosa succede".
Fonte: http://www.sportautomoto.it
Il pilota spagnolo è conscio di aver faticato più del dovuto, ma non pensa che sia stato tutto da buttare.
Il problema che ne ha condizionato di più il rendimento è stata sicuramente la scarsità di feeling con l'anteriore della sua Yamaha.
"Questo test è stato duro, ma non completamente negativo. Il problema principale è stato sempre il feeling con l'anteriore in entrata di curva: la moto non è stabile e abbiamo qualche vibrazione di troppo. Abbiamo provato diversi assetti, ma non ne abbiamo trovato nessuno che ci facesse migliorare quanto speravamo e questo significa che dovrò adattare il mio stile di guida".
Oggi aveva anche tentato una simulazione di gara, ma poi ha preferito abbandonarla non ritenendo soddisfacente il passo.
Con le gomme da tempo invece la musica è cambiata perchè Jorge è riuscito a battere il tempo che aveva realizzato nei test del mese scorso.
"Oggi avevo iniziato una simulazione di gara, ma poi ho deciso di abortirla perchè il passo non era abbastanza buona. Alla fine della giornata poi ho provato diverse gomme da tempo e, almeno con quelle, ho migliorato i miei tempi dello scorso test: questo è sicuramente positivo".
Ora il pilota iberico guarda avanti, ma è tranquillo perchè ha la certezza che la squadra riuscirà a risolvere i suoi problemi.
"Comunque non sono preoccupato per quanto è successo qui, perchè sono certo che troveremo la strada giusta. Ora non vedo l'ora di andare su un altro tracciato per vedere cosa succede".
Fonte: http://www.sportautomoto.it
Rossi, la forza dei nervi distesi
Non ha chiuso i test con effetti speciali, Valentino Rossi. Il muro dei due minuti sul giro a Sepang è – momentaneamente – rimasto intatto. In compenso il pilota della Yamaha ha effettuato, come previsto, una simulazione di gara nella quale è risultato più veloce di…se stesso, rispetto a due settimane fa.Questo dato non deve essere preso sotto gamba dagli avversari. Battere Rossi, infatti, è difficile…anche per lui stesso. Il fatto che il sette volte iridato ci sia riuscito può essere dipeso, ma in minima parte, dalle condizioni ambientali. A Sepang, infatti, in questo periodo dell’anno temperatura ed umidità non cambiano in modo rilevante.E’ cambiato, dunque, nel frattempo il “pacchetto” che il pesarese aveva a disposizione. La moto è un po’ più a punto, il motore spinge un po’ di più, le Bridgestone hanno trovato una migliore alchimia con telaio, sospensioni e…polso destro del numero 46.Essere riuscito a raggiungere il suo obiettivo ha tranquillizzato Valentino che, in questi giorni, peraltro, si prepara a lasciarsi alle spalle anche il noto nodo fiscale che deve averlo preoccupato non poco negli ultimi tempi.La ricostruzione, sportive ed umana, ha richiesto – e richiederà – ulteriori sacrifici, economici e personali, ma il Valentino Rossi che abbiamo seguito negli ultimi mesi se ne è fatto interamente carico con grande maturità.E’, sicuramente, un uomo diverso, Rossi, oggi, perché come ha detto lui stesso recentemente in una intervista “dai fatti negativi si impara più che da quelli positivi”.La metamorfosi del pilota che più di ogni altro ha influenzato il motociclismo degli anni 2000, però, non è ancora completa del tutto. Non che ce ne sia assoluto bisogno, ma in realtà per finire l’opera e vedere uscire la farfalla dal bozzolo, Rossi dovrebbe presentare anche il nuovo staff.Accantonato il suo ex manager Gibo Badioli – mai amato dall’ambiente – forse è il momento di chiarire anche il ruolo di Davide Brivio, attuale team manager del team Yamaha che segue Valentino.La Gazzetta dello Sport oggi anticipa quella che è la “voce” del paddock: sarà Brivio il nuovo manager di Rossi. Indiscrezione, pettegolezzo o verità, sarebbe bene saperlo, in modo chiaro. Come in modo chiaro la casa di Iwata lo scorso anno decise di fare a meno del suo coordinatore, Marc Canela, quando scoprì il suo ruolo all’interno della “Great White London”, la società londinese che curava gli interessi del campione.La situazione, però, nel frattempo è cambiata e con i due team separati – da una parte Rossi con le Bridgestone, dall’altra Lorenzo con le Michelin – non c’è comunque alcun conflitto di interessi. E se vogliamo dirla tutta in F.1 si sono viste situazioni decisamente più intricate.Non è questo, comunque, un mistero che ci interessi più di tanto. Ben più interessante è vedere che l’accoppiata Rossi-Yamaha ora funziona. E non ci resta che sperare, dopo aver visto funzionare quella Stoner-Ducati, che renda al meglio anche quella Pedrosa/Hayden con la Honda.Nell’interesse del campionato.
Fonte: http://www.gpone.com
Fonte: http://www.gpone.com
Chiusi i test a Sepang: Lorenzo vola, Vale esulta
Lo spagnolo realizza con le gomme da tempo il miglior crono della giornata ma è Rossi, che se ne va dopo un'eccellente simulazione di gara, il dominatore di questa sessione di prove malesi
A Sepang, nell'ultimo turno di test, assente la Honda di Nicky Hayden (che aveva terminato il programma previsto) ha girato solo chi aveva qualcosa da dimostrare. Due piloti in particolare, uno in leggera difficoltà e l'altro in gran spolvero, ma non guardate la classifica… Già, perché il miglior tempo di giornata è di Jorge Lorenzo che ha sparato quattro gomme da tempo a fila per trovare la prestazione. Meno di mezzo secondo dal record di Rossi fatto segnare due giorni fa, ma il tampone non cancella i problemi. Lo spagnolo, nel corso della tre giorni malese, si è sempre ritrovato con questioni di chattering e un comportamento non perfetto in curva (inserimento e percorrenza) e, nel puro stile del suo ispiratore Max Biaggi, ha stravolto la moto da un turno all'altro. I problemi però restano e Jorge si è almeno consolato con un buon tempo che fa pur sempre morale.In seconda piazza c'è Valentino Rossi che è il vero dominatore di questa seconda sessione di test Sepang. Il suo tempo è stato fatto con una gomma da gara, ma soprattutto c'è stata una simulazione di gara che ha lasciato a bocca aperta anche il suo box. Una raffica di giri (venti) attorno ai due minuti e un secondo, con rari sforamenti verso i 2 e 2. Per capirci meglio, gli altri di media prendevano un secondo abbondante e Valentino in questa simulazione ha fatto meglio di Stoner nella sessione di gennaio, sempre su questa pista.Il pilota è giustamente euforico: "Sono felice perché questa è la reazione a una riunione fatta a Valencia, nel novembre scorso dopo la gara. E' stato un confronto duro e senza esitazioni nel corso del quale ci siamo detti tutto in faccia. E da quel momento ho visto la reazione della Yamaha. Adesso ci siamo, magari manca ancora qualche cavallo, ma sono molto soddisfatto della moto che sto guidando. Stoner è in condizioni stellari e noi non possiamo essere da meno. Quindi la moto, le gomme e anch'io dobbiamo metterci qualcosa in più. C'è da fare, ma non ho paura di farmi il mazzo".E con Rossi, ricordiamo, a Sepang c'era lo stato maggiore tecnico della Yamaha, con Furusawa in testa e seguire i progressi della moto e con loro anche tutti i responsabili dello sviluppo Bridgestone. La sfida di Rossi, cioè la lotta per il mondiale, interessa anche ai gommisti giapponesi.Tutto questo impegno e ottimismo da parte della Yamaha trova il suo lato opposto nella Honda che ha chiuso i test lasciando Hayden libero di tornare a casa. I problemi restano: motore a valvole pneumatiche o meccaniche, ma anche la direzione dello sviluppo che non è chiara. Insomma, la Honda non ha ancora idee molto precise sul suo immediato futuro e le voci di Pedrosa che- dalla Spagna dove si sta curando la mano rotta - ha fatto capire di non apprezzare le scelte di Hayden, non fanno che confermare il difficile equilibrio in squadra.Buone le prove dei piloti del team Gresini, Nakano e De Angelis, che fanno vedere un buon passo, anche se non riescono a sfruttare al massimo le gomme da tempo. A questo proposito De Angelis ha una sua teoria: "In questo test sono rimasto impressionato dal ritmo di Valentino, mi ha fatto addirittura più impressione di Stoner che nei test di Phillip Island volava. Qui a Sepang mi sentivo più distante da lui rispetto a quanto non lo fossi da Stoner in Australia. Ci ha massacrato. Resta il problema delle qualifiche: anch'io come altri piloti Bridgestone non riesco a migliorare quando le monto. Ci sono solo due che vanno forte con le Bridgestone da qualifica: Stoner e Rossi sono davvero due fenomeni".Bravo Alex, invece di alimentare sospetti su trattamenti diversi, il pilota di San Marino lascia il merito ai piloti. Del resto questo precampionato, fino ad oggi ha detto una cosa sola: Rossi e Stoner sono i favoritissimi nella lotta per il mondiale.
I tempi della terza giornata
1. Lorenzo (Yamaha) 2.00.705 al 72° (73)
2. Rossi (Yamaha) 2.01.190 al 23° (48 giri)
3. Nakano (Honda) 2.02.135 al 14° (23)
4. De Angelis (Honda) 2.02.194 al 12° (20)
5. Jacque (Kawasaki) 2.03.021 al 17° (50)
6. Serizawa (Kawasaki) 2.03.623 al 29° (31)
7. Fujiwara (Yamaha Test Team) 2.06.000 al 26° (27)
8. Yoshikawa (Yamaha Test Team) 2.06.040 al 28° (44)
Fonte: http://www.motonline.com
A Sepang, nell'ultimo turno di test, assente la Honda di Nicky Hayden (che aveva terminato il programma previsto) ha girato solo chi aveva qualcosa da dimostrare. Due piloti in particolare, uno in leggera difficoltà e l'altro in gran spolvero, ma non guardate la classifica… Già, perché il miglior tempo di giornata è di Jorge Lorenzo che ha sparato quattro gomme da tempo a fila per trovare la prestazione. Meno di mezzo secondo dal record di Rossi fatto segnare due giorni fa, ma il tampone non cancella i problemi. Lo spagnolo, nel corso della tre giorni malese, si è sempre ritrovato con questioni di chattering e un comportamento non perfetto in curva (inserimento e percorrenza) e, nel puro stile del suo ispiratore Max Biaggi, ha stravolto la moto da un turno all'altro. I problemi però restano e Jorge si è almeno consolato con un buon tempo che fa pur sempre morale.In seconda piazza c'è Valentino Rossi che è il vero dominatore di questa seconda sessione di test Sepang. Il suo tempo è stato fatto con una gomma da gara, ma soprattutto c'è stata una simulazione di gara che ha lasciato a bocca aperta anche il suo box. Una raffica di giri (venti) attorno ai due minuti e un secondo, con rari sforamenti verso i 2 e 2. Per capirci meglio, gli altri di media prendevano un secondo abbondante e Valentino in questa simulazione ha fatto meglio di Stoner nella sessione di gennaio, sempre su questa pista.Il pilota è giustamente euforico: "Sono felice perché questa è la reazione a una riunione fatta a Valencia, nel novembre scorso dopo la gara. E' stato un confronto duro e senza esitazioni nel corso del quale ci siamo detti tutto in faccia. E da quel momento ho visto la reazione della Yamaha. Adesso ci siamo, magari manca ancora qualche cavallo, ma sono molto soddisfatto della moto che sto guidando. Stoner è in condizioni stellari e noi non possiamo essere da meno. Quindi la moto, le gomme e anch'io dobbiamo metterci qualcosa in più. C'è da fare, ma non ho paura di farmi il mazzo".E con Rossi, ricordiamo, a Sepang c'era lo stato maggiore tecnico della Yamaha, con Furusawa in testa e seguire i progressi della moto e con loro anche tutti i responsabili dello sviluppo Bridgestone. La sfida di Rossi, cioè la lotta per il mondiale, interessa anche ai gommisti giapponesi.Tutto questo impegno e ottimismo da parte della Yamaha trova il suo lato opposto nella Honda che ha chiuso i test lasciando Hayden libero di tornare a casa. I problemi restano: motore a valvole pneumatiche o meccaniche, ma anche la direzione dello sviluppo che non è chiara. Insomma, la Honda non ha ancora idee molto precise sul suo immediato futuro e le voci di Pedrosa che- dalla Spagna dove si sta curando la mano rotta - ha fatto capire di non apprezzare le scelte di Hayden, non fanno che confermare il difficile equilibrio in squadra.Buone le prove dei piloti del team Gresini, Nakano e De Angelis, che fanno vedere un buon passo, anche se non riescono a sfruttare al massimo le gomme da tempo. A questo proposito De Angelis ha una sua teoria: "In questo test sono rimasto impressionato dal ritmo di Valentino, mi ha fatto addirittura più impressione di Stoner che nei test di Phillip Island volava. Qui a Sepang mi sentivo più distante da lui rispetto a quanto non lo fossi da Stoner in Australia. Ci ha massacrato. Resta il problema delle qualifiche: anch'io come altri piloti Bridgestone non riesco a migliorare quando le monto. Ci sono solo due che vanno forte con le Bridgestone da qualifica: Stoner e Rossi sono davvero due fenomeni".Bravo Alex, invece di alimentare sospetti su trattamenti diversi, il pilota di San Marino lascia il merito ai piloti. Del resto questo precampionato, fino ad oggi ha detto una cosa sola: Rossi e Stoner sono i favoritissimi nella lotta per il mondiale.
I tempi della terza giornata
1. Lorenzo (Yamaha) 2.00.705 al 72° (73)
2. Rossi (Yamaha) 2.01.190 al 23° (48 giri)
3. Nakano (Honda) 2.02.135 al 14° (23)
4. De Angelis (Honda) 2.02.194 al 12° (20)
5. Jacque (Kawasaki) 2.03.021 al 17° (50)
6. Serizawa (Kawasaki) 2.03.623 al 29° (31)
7. Fujiwara (Yamaha Test Team) 2.06.000 al 26° (27)
8. Yoshikawa (Yamaha Test Team) 2.06.040 al 28° (44)
Fonte: http://www.motonline.com
giovedì 7 febbraio 2008
Valentino: "i test a Sepang tra i più positivi della mia carriera"
Se quel ragazzo nato a Tavullia che di nome fa Valentino Rossi ieri era felice, oggi dopo il terzo giorno di test sulla pista di Sepang se possibile lo è ancora di più. Certo in cima alla lista del più veloce oggi c’è la sorpresa - ma neanche troppo - di quel suo nuovo compagno che di nome fa Lorenzo e che di fatto è “por fuera” e va già fortissimo, ma come raccontato nel report della giornata anche Rossi oggi è andato ancora una volta forte, fortissimo.
E per tanti giri. A dimostrazione che il pesarese ha lavorato sul passo di gara e che quest’anno ne vedremo delle belle: il paragone con i tempi di Casey Stoner nel corso dei primi test e tanto facile quanto i tempi dei due sono sovrapponibili. Ma la cosa si fa ancora più interessante se si considera che il pilota del Team Fiat Yamaha ha completato nella parte più calda della giornata 14 giri sul passo del 2.01 con un best di 2:01.437 al suo 20esimo passaggio. Che vuol dire 0.9 secondi più veloce del suo best lap nel GP Malase l’anno scorso.
Insomma c’è di che sorridere, come racconta lui stesso, che definisce la sua simulazione di gara “molto bella”.
“Sono molto felice per la simulazione di oggi e, in generale, per come sono andati questi test. Tutto ha funzionato bene nella simulazione di gara ed è stato un miglioramento rispetto all’ultima volta. Ora abbiamo un’idea precisa del punto in cui ci troviamo. Abbiamo lavorato su diversi aspetti ricevendo in generale risposte positive.
Ho avuto la possibilitá di capire meglio le gomme e di raccogliere informazioni sul loro comportamento in gara. Oggi ci siamo concentrati sul set-up della moto per farla rendere al meglio con le nuove gomme, ma abbiamo lavorato anche sul motore e sull’elettronica. Abbiamo ancora molto lavoro da fare perchè abbiamo dei grandi rivali come Casey ma, finora, le cose stanno andando bene“.
Deciso insomma il passo avanti rispetto a “Sepang1″: “Siamo partiti subito bene e abbiamo risolto una vibrazione della ruota anteriore che era stato un grosso problema per me i test precedenti. E siamo finalmente migliorati anche con le gomme da tempo - il suo miglior tempo con queste gomme durante i test è stato di ben 2.1 secondi più veloce di quanto aveva fatto con le Michelin alla fine della stagione, n.d.r. - ma soprattutto era tanto tempo che non provavo un piacere simile alla guida”.
Questi sono stati tra i test più positivi che mi ricordo nella mia carriera: sono stato molto consistente e altrettanto veloce con le gomme da gara. Adesso non vedo l’ora di andare a Jerez per i prossimi test e confrontarmi con i nostri avversari. Penso che abbiamo le potenzialità per vincere.”
Fonte: http://www.motoblog.it
E per tanti giri. A dimostrazione che il pesarese ha lavorato sul passo di gara e che quest’anno ne vedremo delle belle: il paragone con i tempi di Casey Stoner nel corso dei primi test e tanto facile quanto i tempi dei due sono sovrapponibili. Ma la cosa si fa ancora più interessante se si considera che il pilota del Team Fiat Yamaha ha completato nella parte più calda della giornata 14 giri sul passo del 2.01 con un best di 2:01.437 al suo 20esimo passaggio. Che vuol dire 0.9 secondi più veloce del suo best lap nel GP Malase l’anno scorso.
Insomma c’è di che sorridere, come racconta lui stesso, che definisce la sua simulazione di gara “molto bella”.
“Sono molto felice per la simulazione di oggi e, in generale, per come sono andati questi test. Tutto ha funzionato bene nella simulazione di gara ed è stato un miglioramento rispetto all’ultima volta. Ora abbiamo un’idea precisa del punto in cui ci troviamo. Abbiamo lavorato su diversi aspetti ricevendo in generale risposte positive.
Ho avuto la possibilitá di capire meglio le gomme e di raccogliere informazioni sul loro comportamento in gara. Oggi ci siamo concentrati sul set-up della moto per farla rendere al meglio con le nuove gomme, ma abbiamo lavorato anche sul motore e sull’elettronica. Abbiamo ancora molto lavoro da fare perchè abbiamo dei grandi rivali come Casey ma, finora, le cose stanno andando bene“.
Deciso insomma il passo avanti rispetto a “Sepang1″: “Siamo partiti subito bene e abbiamo risolto una vibrazione della ruota anteriore che era stato un grosso problema per me i test precedenti. E siamo finalmente migliorati anche con le gomme da tempo - il suo miglior tempo con queste gomme durante i test è stato di ben 2.1 secondi più veloce di quanto aveva fatto con le Michelin alla fine della stagione, n.d.r. - ma soprattutto era tanto tempo che non provavo un piacere simile alla guida”.
Questi sono stati tra i test più positivi che mi ricordo nella mia carriera: sono stato molto consistente e altrettanto veloce con le gomme da gara. Adesso non vedo l’ora di andare a Jerez per i prossimi test e confrontarmi con i nostri avversari. Penso che abbiamo le potenzialità per vincere.”
Fonte: http://www.motoblog.it
SBK: Ultimi test in Qatar!
La settimana prossima più della metà dei piloti che correranno nel prossimo Mondiale SBK sarà impegnata nell'ultimo test pre-campionato, in programma in Qatar.
Nelle giornate del 10 e 11 febbraio scenderanno in pista Regis Laconi e Makoto Tamada (team Kawasaki PSG-1 Corse), Max Biaggi e Ruben Xaus (Team Ducati Sterilgarda Go Eleven), Ayrton Badovini e Vittorio Iannuzzo (Team Kawasaki Pedercini), Lorenzo Lanzi (Team Ducati RG), Karl Muggeridge e Russel Holland (Team Honda DFX), Gregorio Lavilla (Team Honda Paul Bird) e Shinichi Nakatomi (Team Yamaha France).
Il Team PSG-1 proverà anche nella giornata del 12 febbraio, insieme al Team Ducati Xerox (Troy Bayliss e Michel Fabrizio) e al Team Yamaha Motor Italia (Noriyuki Haga e Troy Corser), che saranno in pista anche il 13 febbraio.
Fonte: http://www.sportautomoto.it
Nelle giornate del 10 e 11 febbraio scenderanno in pista Regis Laconi e Makoto Tamada (team Kawasaki PSG-1 Corse), Max Biaggi e Ruben Xaus (Team Ducati Sterilgarda Go Eleven), Ayrton Badovini e Vittorio Iannuzzo (Team Kawasaki Pedercini), Lorenzo Lanzi (Team Ducati RG), Karl Muggeridge e Russel Holland (Team Honda DFX), Gregorio Lavilla (Team Honda Paul Bird) e Shinichi Nakatomi (Team Yamaha France).
Il Team PSG-1 proverà anche nella giornata del 12 febbraio, insieme al Team Ducati Xerox (Troy Bayliss e Michel Fabrizio) e al Team Yamaha Motor Italia (Noriyuki Haga e Troy Corser), che saranno in pista anche il 13 febbraio.
Fonte: http://www.sportautomoto.it
Moto Gp Sepang, 3^ giorno: Il più veloce è Lorenzo
Jorge Lorenzo chiude in crescita la tre giorni di test della Moto Gp a Sepang.
Il pilota spagnolo della Yamaha infatti oggi è stato il più veloce, avendo montato ben quattro gomme da tempo nel finale della giornata: il suo tempo però è sensibilmente più alto rispetto a quelli fatti segnare da Valentino Rossi nei giorni scorsi.
Il grande protagonista della giornata però è stato proprio Valentino che ha mostrato degli evidenti progressi quando ha effettuato la simulazione di gara.
Nei test del mese scorso infatti il suo passo era stato sensibilmente più alto rispetto a quello intorno al 2:01 alto mostrato oggi.
Dunque, la Yamaha è migliorata tantissimo in tutte le condizioni rispetto a meno di un mese fa e Vale comincia finalmente ad essere a suo agio con le gomme Bridgestone.
Terzo e quarto tempo per le due Honda del Team Gresini, con Alex De Angelis che oggi è riuscito a stare su tempi molto simili a quelli del compagno di squadra Shinya Nakano ed è risalito appunto al quarto posto approfittando del ritorno a casa anticipato di Nicky Hayden.
Chiudono la classifica le due Kawasaki: anche Olivier Jacque ha tentato una simulazione di gara, ma i suoi risultati sono stati molto meno confortanti rispetto a quelli di Rossi, visto che nel finale girava intorno al 2:06.
MOTO GPSepang (MAL), 7 febbraio 20083^ giorno di test
1. Lorenzo Yamaha 2:00.705, 73 giri
2. Rossi Yamaha 2:01.190, 48
3. Nakano Honda 2:02.135, 23
4. De Angelis Honda 2:02.193, 20
5. Jacque Kawasaki 2:03.021, 50
6. Serizawa Kawasaki 2:03.623, 31
Fonte: http://www.sportautomoto.it
Il pilota spagnolo della Yamaha infatti oggi è stato il più veloce, avendo montato ben quattro gomme da tempo nel finale della giornata: il suo tempo però è sensibilmente più alto rispetto a quelli fatti segnare da Valentino Rossi nei giorni scorsi.
Il grande protagonista della giornata però è stato proprio Valentino che ha mostrato degli evidenti progressi quando ha effettuato la simulazione di gara.
Nei test del mese scorso infatti il suo passo era stato sensibilmente più alto rispetto a quello intorno al 2:01 alto mostrato oggi.
Dunque, la Yamaha è migliorata tantissimo in tutte le condizioni rispetto a meno di un mese fa e Vale comincia finalmente ad essere a suo agio con le gomme Bridgestone.
Terzo e quarto tempo per le due Honda del Team Gresini, con Alex De Angelis che oggi è riuscito a stare su tempi molto simili a quelli del compagno di squadra Shinya Nakano ed è risalito appunto al quarto posto approfittando del ritorno a casa anticipato di Nicky Hayden.
Chiudono la classifica le due Kawasaki: anche Olivier Jacque ha tentato una simulazione di gara, ma i suoi risultati sono stati molto meno confortanti rispetto a quelli di Rossi, visto che nel finale girava intorno al 2:06.
MOTO GPSepang (MAL), 7 febbraio 20083^ giorno di test
1. Lorenzo Yamaha 2:00.705, 73 giri
2. Rossi Yamaha 2:01.190, 48
3. Nakano Honda 2:02.135, 23
4. De Angelis Honda 2:02.193, 20
5. Jacque Kawasaki 2:03.021, 50
6. Serizawa Kawasaki 2:03.623, 31
Fonte: http://www.sportautomoto.it
Pedrosa potrebbe rientrare nei test di Jerez
Dani Pedrosa potrebbe tornare in azione nei test della Moto Gp di Jerez che scatteranno il 16 febbraio: l'infortunio alla sua mano infatti starebbe guarendo molto bene.
Il pilota della Honda si era fratturato la mano destra in una caduta avvenuta nel corso del primo test del 2008, il mese scorso a Sepang.
Lo spagnolo è stato anche sottoposto ad un intervento chirurgico, in seguito al quale si temeva che sarebbe dovuto rimanere fermo fino all'inizio del mondiale.
Tuttavia, oggi è stato visitato a Barcellona dal Dottor Mir, che gli ha anche rimosso i punti, ed ha ricevuto delle notizie confortanti.
Infatti il sito ufficiale della Moto Gp riporta il parere del dottore, secondo il quale appunto Pedrosa non dovrebbe avere particolari problemi a tornare in moto per i test spagnoli.
Fonte: http://www.sportautomoto.it
Il pilota della Honda si era fratturato la mano destra in una caduta avvenuta nel corso del primo test del 2008, il mese scorso a Sepang.
Lo spagnolo è stato anche sottoposto ad un intervento chirurgico, in seguito al quale si temeva che sarebbe dovuto rimanere fermo fino all'inizio del mondiale.
Tuttavia, oggi è stato visitato a Barcellona dal Dottor Mir, che gli ha anche rimosso i punti, ed ha ricevuto delle notizie confortanti.
Infatti il sito ufficiale della Moto Gp riporta il parere del dottore, secondo il quale appunto Pedrosa non dovrebbe avere particolari problemi a tornare in moto per i test spagnoli.
Fonte: http://www.sportautomoto.it
Hayden: “Il telaio adesso è ok. Attendo novità di motore”
Nicky Hayden e la Honda HRC hanno completato oggi i test di Sepang: l’americano e il team ufficiale Honda non saranno infatti della partita domani, a differenza della Yamaha che invece resterà e con Rossi proverà una simulazione di gara.Ciò non significa che Hayden e la Honda hanno già risolto tutti i problemi, anzi. In ogni caso, tra ieri e oggi Nicky, provando diverse configurazioni di telaio e diverse gomme Michelin, è riuscito a trovare la strada giusta almeno per quanto riguarda la ciclistica. A questo punto, in attesa dei test IRTA di Jerez (dal 16 al 18 febbraio), dove tra l’altro dovrebbe rientrare in azione Dani Pedrosa, Nicky aspetta che vengano apportate le necessarie migliorie al nuovo motore a valvole pneumatiche, che per il momento ancora non lo soddisfa…“Nel complesso è stata una sessione di test positiva – ha commentato Kentucky Kid - Il team, i meccanici e gli ingegneri della HRC hanno lavorato duramente fin dal primo giorno della nuova stagione. Oggi abbiamo continuato il lavoro sul telaio, effettuando prove comparative e provato diverse gomme per Michelin. La temperatura dell’asfalto era altissima, ciononostante le gomme hanno lavorato bene e abbiamo ottenuto sensazioni molto positive. In particolare, abbiamo provato un pneumatico posteriore che presenta una buona aderenza alla massima inclinazione. Anche la copertura anteriore che abbiamo provato andava bene, ma siamo ritornati alla gomma che avevamo usato nei test precedenti. Adesso il telaio mi soddisfa, mentre il nuovo motore sarà pronto per i prossimi test di Jerez”.
mercoledì 6 febbraio 2008
Test a Sepang II: Rossi sfiora il suo record!
Nicky Hayden non si tira mai indietro quando c’è da lavorare e l’ha dimostrato questa mattina a Sepang. Nel suo programma di oggi la Michelin ha inserito le prove di alcune nuove gomme da qualifica ed alle 14 locali Kentucky Kid si è già esibito in tre giri lanciati. Nel primo ha realizzato un 2.01.090, nel secondo 2.01.029 e nel terzo, il migliore, in 2.00.900. Un tempo ancora superiore a quello da lui fatto due settimane fa su questo stesso circuito ma che conferma che la nuova RC212V non sarà ancora a punto, ma con le gomme francesi è capace di volare.I tempi realizzati di passo dal pilota americano, però, non sono entusiasmanti: al momento Nicky non fa quasi mai meglio del 2.02.alto.Valentino Rossi, dal canto suo, gira quando vuole sotto questo limite. La sua migliore successione, per il momento va dal 26° al 29° giro quando ha inanellato quattro ottimi passaggi: 2.02.544, 2.01.770, 2.01.644 e 2.01.838.Il suo migliore, comunque, l’ha centrato al termine di tre giri veloci, dunque senza gomme da qualifica, realizzando consecutivamente 2.02.530, 2.01.800 ed appunto 2.01.598 al 23° giro.Complessivamente su 70 tornate Rossi ne ha fatte 19 sul passo del 2.01, incluso il penultimo giro quando messa la gommetta ha ribaltato la giornata a suo favore avvicinando il tempo di ieri con 2.00.472.Un chiaro segno, questo, che le gomme Bridgestone da tempo inizia a saperle usare…Anche Nakano fa progressi, ma con l’attuale motore 2007 più di così non si può fare.Il passo è quello che è: 2.03 alto e solo grazie ad una gomma da qualifica il giapponese è sceso sul 2.02 basso.Si è un po’ fermato, sulla strada del progresso, anche Jorge Lorenzo che ha fatto 12 giri non consecutivi su 59 sul passo del 2.02. Il suo miglior tempo, comunque, è stato fatto con gomme da gara in una successione di cinque giri.Dopo i botti di ieri si è ripreso De Angelis che è stato in sella per 57 giri. Per lui un unico 2.02 realizzato con gomme da tempo.Più tardi il commento della giornata. I tempi - FINALE- :
1. Rossi (Yamaha-Fiat) 2.00.472 al 69° (70 giri)
2. Hayden (Honda-Repsol) 2.00.900 al 36° (90)
3. Nakano (Honda-Gresini) 2.02.049 al 58° (59)
4. Lorenzo (Yamaha-Fiat) 2.02.396 al 47° (55)
5. De Angelis (Honda-Gresini) 2.02.646 al 54° (57)
6. Jacque (Kawasaki) 2.03.513 al 31° (50)
7. Yamaha Test Team T 2.05.647 all’41° (65)
8. Serizawa (Kawasaki) 2.06.027 al 19° (69)
9. Yamaha Test Team P 2.06.244 all’52° (53)
Fonte: http://www.gpone.com
1. Rossi (Yamaha-Fiat) 2.00.472 al 69° (70 giri)
2. Hayden (Honda-Repsol) 2.00.900 al 36° (90)
3. Nakano (Honda-Gresini) 2.02.049 al 58° (59)
4. Lorenzo (Yamaha-Fiat) 2.02.396 al 47° (55)
5. De Angelis (Honda-Gresini) 2.02.646 al 54° (57)
6. Jacque (Kawasaki) 2.03.513 al 31° (50)
7. Yamaha Test Team T 2.05.647 all’41° (65)
8. Serizawa (Kawasaki) 2.06.027 al 19° (69)
9. Yamaha Test Team P 2.06.244 all’52° (53)
Fonte: http://www.gpone.com
La Yamaha vuole il titolo 2008 SBK!
Un team molto forte
Noriyuki Haga: "Abbiamo di fronte quest'anno 30 gare, e piloti molto competitivi sono arrivati in SBK, incluso sei giapponesi, con i quali non vedo l'ora di confrontarmi! Ritengo che il Mondiale SBK sarà molto più avvincente ed eccitante della MotoGP, e di questo se ne gioverà il pubblico presente nei circuiti, perché non mancheranno certo i duelli. La mia prima impressione è che il livello generale sia molto cresciuto e ora come ora è difficile indicare chi sia il più pericoloso. Credo anzi che sarà necessaria più di una gara per capire il reale valore delle forze in campo. Suzuki e Ducati sono state molto consistenti nei test di Phillip Island, ma ancora non abbiamo visto la nuova Honda. Da parte nostra, ritengo che la Yamaha abbia lavorato molto bene. L'introduzione dei cornetti di aspirazione a lunghezza variabile comandati elettronicamente ha portato consistenti miglioramenti a livello di accelerazione ed ha reso più lineare l'erogazione della potenza a tutti i regimi. Posso dire che la R1 è una moto già ora molto competitiva, ma è nostra intenzione continuare a migliorarne le prestazioni da qui fino alla fine della stagione".
Troy Corser: “Il nostro test in Qatar è stato particolarmente positivo e anche le novità tecniche testate in Australia hanno dato risposte importanti. A cominciare dal motore, decisamente più performante, ma i miglioramenti ci sono stati in tutti i settori. A Phillip Island non siamo andati a caccia del tempo sul giro perché l'importante era valutare che tutte le novità funzionassero bene. Adesso ci aspetta un'altra due giorni di test in Qatar e credo che spenderò un po' di tempo per testare a fondo il nuovo forcellone che mi sembra abbia portato consistenti benefici. Poi saremo pronti per l'inizio del campionato che si annuncia molto duro, ma decisamente stimolante".
Massimo Meregalli, coordinatore del Team: "Sia il test in Qatar che quello successivo in Australia sono stati positivi, ed alla fine i progressi della moto in fatto di prestazioni sono stati evidenti. La cosa che ci ha fatto molto piacere è che non avevamo mai girato così forte a Phillip Island, pista rivelatasi un po' ostica per noi in questi anni. In generale, pensiamo di avere ad inizio un campionato un piccolo vantaggio rispetto a chi utilizzerà moto nuove, e aspettiamo le gare per capire il reale potenziale del bicilindrico 1200 cc perché i test hanno un valore relativo. Quello che ci rende ottimisti è il fatto di sapere che la nostra moto ha fatto notevoli progressi rispetto a quella che ha chiuso con una doppietta la scorsa stagione. Uno riguarda la riduzione di peso prevista dal nuovo regolamento e siamo stati in grado di alleggerire la moto fino al limite dei 162 kg. Un altro è l'utilizzo di un nuovo forcellone, che ha fornito subito sensazioni positive ad entrambi i piloti.Ora come ora siamo pronti, concentrati al punto giusto sul nostro principale obiettivo, che tutti noi sappiamo chiaramente qual è. Abbiamo in squadra due grandissimi piloti ed è mia opinione che sia la miglior coppia del campionato. Nori e Troy hanno una grande esperienza e sono molto motivati a raggiungere l'obiettivo. Per dimostrarlo, devo dire che non avevamo mai visto Noriyuki così volenteroso durante i test. Ha effettuato più di un long run al giorno e questo è un grande segnale".
Fonte: http://www.motonline.com
Noriyuki Haga: "Abbiamo di fronte quest'anno 30 gare, e piloti molto competitivi sono arrivati in SBK, incluso sei giapponesi, con i quali non vedo l'ora di confrontarmi! Ritengo che il Mondiale SBK sarà molto più avvincente ed eccitante della MotoGP, e di questo se ne gioverà il pubblico presente nei circuiti, perché non mancheranno certo i duelli. La mia prima impressione è che il livello generale sia molto cresciuto e ora come ora è difficile indicare chi sia il più pericoloso. Credo anzi che sarà necessaria più di una gara per capire il reale valore delle forze in campo. Suzuki e Ducati sono state molto consistenti nei test di Phillip Island, ma ancora non abbiamo visto la nuova Honda. Da parte nostra, ritengo che la Yamaha abbia lavorato molto bene. L'introduzione dei cornetti di aspirazione a lunghezza variabile comandati elettronicamente ha portato consistenti miglioramenti a livello di accelerazione ed ha reso più lineare l'erogazione della potenza a tutti i regimi. Posso dire che la R1 è una moto già ora molto competitiva, ma è nostra intenzione continuare a migliorarne le prestazioni da qui fino alla fine della stagione".
Troy Corser: “Il nostro test in Qatar è stato particolarmente positivo e anche le novità tecniche testate in Australia hanno dato risposte importanti. A cominciare dal motore, decisamente più performante, ma i miglioramenti ci sono stati in tutti i settori. A Phillip Island non siamo andati a caccia del tempo sul giro perché l'importante era valutare che tutte le novità funzionassero bene. Adesso ci aspetta un'altra due giorni di test in Qatar e credo che spenderò un po' di tempo per testare a fondo il nuovo forcellone che mi sembra abbia portato consistenti benefici. Poi saremo pronti per l'inizio del campionato che si annuncia molto duro, ma decisamente stimolante".
Massimo Meregalli, coordinatore del Team: "Sia il test in Qatar che quello successivo in Australia sono stati positivi, ed alla fine i progressi della moto in fatto di prestazioni sono stati evidenti. La cosa che ci ha fatto molto piacere è che non avevamo mai girato così forte a Phillip Island, pista rivelatasi un po' ostica per noi in questi anni. In generale, pensiamo di avere ad inizio un campionato un piccolo vantaggio rispetto a chi utilizzerà moto nuove, e aspettiamo le gare per capire il reale potenziale del bicilindrico 1200 cc perché i test hanno un valore relativo. Quello che ci rende ottimisti è il fatto di sapere che la nostra moto ha fatto notevoli progressi rispetto a quella che ha chiuso con una doppietta la scorsa stagione. Uno riguarda la riduzione di peso prevista dal nuovo regolamento e siamo stati in grado di alleggerire la moto fino al limite dei 162 kg. Un altro è l'utilizzo di un nuovo forcellone, che ha fornito subito sensazioni positive ad entrambi i piloti.Ora come ora siamo pronti, concentrati al punto giusto sul nostro principale obiettivo, che tutti noi sappiamo chiaramente qual è. Abbiamo in squadra due grandissimi piloti ed è mia opinione che sia la miglior coppia del campionato. Nori e Troy hanno una grande esperienza e sono molto motivati a raggiungere l'obiettivo. Per dimostrarlo, devo dire che non avevamo mai visto Noriyuki così volenteroso durante i test. Ha effettuato più di un long run al giorno e questo è un grande segnale".
Fonte: http://www.motonline.com
martedì 5 febbraio 2008
A Sepang Rossi super!
Come volevasi dimostrare. Valentino Rossi si sta preparando al più difficile dei suoi tentativi di riconquistare la corona nel migliore dei modi: attaccando. Lo ha fatto a Sepang andando sotto il record della pista fin dal primo giorno. Una prestazione eccezionale anche se questo è il secondo dei test malesi ed è dato per scontato che ci si arrivi già con un assetto quasi definitivo.Ha iniziato la giornata al rallentatore, il pesarese, concedendo anche a Jorge Lorenzo di mettergli le ruote davanti sino all’ora di pranzo. Subito dopo, però, il 7 volte iridato ha iniziato una successione di giri devastante: al 42° passaggio ha iniziato un run vincente: 2.02.854, 2.01.775, 2.01.444,2.01.775, 2.01.770.Dal 49° al 53° giro ha infilato un’altra bella successione: 2.02.568, 2.01.897, 2.01.731. 2.01.856, 2.01,891. Come se non bastasse Rossi alla fine ha messo una bella gommetta da tempo scendendo a 2.00.300. Un tempo che migliora il 2.00.326 realizzato (egualmente con pneumatici da qualifica) da Nicky Hayden nel corso dell’ultimo dei tre giorni precedenti di prove in Malesia. In quella occasione Casey Stoner fece 2.00.660.Prestazioni di questo tipo lasciano capire che la Yamaha M1 ha fatto giganteschi passi avanti rispetto a Sepang 1, sia dal punto di vista motoristico che telaistico. Da non sottovalutare neanche la maggiore confidenza di Vale con le gomme Bridgestone da tempo grazie alle quali ha abbassato il primato della pista.L’unico a tentare di inseguire Rossi è stato ancora una volta il volitivo Nicky Hayden che, oltre a far segnare il record di giri della giornata – ben 80 - ha fatto registrare un ottimo tempo se si pensa che non è stato ottenuto con gomme da qualifica. Kentucky Kid infatti è sceso a 2.01.949 al termine di un run di 6 giri: 2.03.460, 2.02.571, 2.02.092, 2.02.418, 2.02.207 e appunto 2.01.949.Complessivamente Nicky ha migliorato il suo passo nel corso della giornata, ma è evidente che la RC212V ancora non lo soddisfa.Più difficili da giudicare i tempi di Nakano. Anche lui, apparentemente ha centrato la sua migliore prestazione senza ricorrere a gomme da qualifica “pure”. Il suo 2.02.317 è infatti arrivato alla fine di una successione di tre giri.Jorge Lorenzo, dopo lo sprint iniziale, si è assestato su tempi attorno al 2.03. In tutto ha effettuato solo quattro tornate arrivando al limite del 2.02 alto.Per il momento è tutto qui. Altri aggiornamenti nel corso della giornata.I tempi:
1. Rossi (Yamaha-Fiat) 2.00.300 al 62° (64 giri)
2. Hayden (Honda-Repsol) 2.01.949 al 80° (80)
3. Nakano (Honda-Gresini) 2.02.317 al 54° (55)
4. Lorenzo (Yamaha-Fiat) 2.02.654 al 24° (57)
5. De Angelis (Honda-Gresini) 2.03.231 al 33° (41)
6. Jacque (Kawasaki) 2.03.655 al 54° (55)
7. Yamaha Test Team*T 2.06.356 al 65° (66)
8. Serizawa (Kawasaki) 2.06.874 al 21° (55)
9. Yamaha Test Team*P 2.07.319 al 32° (58)
Fonte: http://www.gpone.com
1. Rossi (Yamaha-Fiat) 2.00.300 al 62° (64 giri)
2. Hayden (Honda-Repsol) 2.01.949 al 80° (80)
3. Nakano (Honda-Gresini) 2.02.317 al 54° (55)
4. Lorenzo (Yamaha-Fiat) 2.02.654 al 24° (57)
5. De Angelis (Honda-Gresini) 2.03.231 al 33° (41)
6. Jacque (Kawasaki) 2.03.655 al 54° (55)
7. Yamaha Test Team*T 2.06.356 al 65° (66)
8. Serizawa (Kawasaki) 2.06.874 al 21° (55)
9. Yamaha Test Team*P 2.07.319 al 32° (58)
Fonte: http://www.gpone.com
lunedì 4 febbraio 2008
Video Test HONDA CBR 1000 RR 2008
Dopo aver vinto il mondiale Superbike, Honda cambia tutto sulla CBR 1000 RR.
Più compatta ma soprattutto molto più leggera sfodera prestazioni migliorate e una guida efficace grazie ad un buon bilanciamento tra motore e ciclistica. Una maxi sportiva dalle grandi prestazioni ma sempre alla mano.
http://www.injectiontv.it/index.php?idMenu=39&play=427
Fonte: http://www.injectiontv.it
Più compatta ma soprattutto molto più leggera sfodera prestazioni migliorate e una guida efficace grazie ad un buon bilanciamento tra motore e ciclistica. Una maxi sportiva dalle grandi prestazioni ma sempre alla mano.
http://www.injectiontv.it/index.php?idMenu=39&play=427
Fonte: http://www.injectiontv.it
Interviste esclusive Top rider SBK 2008!
Ecco in ordine di link le interviste alla presentazione del Mondiale SBK 2008 a Milano di Troy Bayliss, Max Biaggi, Carlos Checa.
http://www.motonline.com/video/video.cfm?cod=1059&arg=12
http://www.motonline.com/video/video.cfm?cod=1060&arg=12
http://www.motonline.com/video/video.cfm?cod=1058&arg=12
Fonte: http://www.motonline.com
http://www.motonline.com/video/video.cfm?cod=1059&arg=12
http://www.motonline.com/video/video.cfm?cod=1060&arg=12
http://www.motonline.com/video/video.cfm?cod=1058&arg=12
Fonte: http://www.motonline.com
Presentazione Superbike 2008!
Cinque marche schierano dodici moto ufficiali e altre cinque super-assistite. Un 2008 incredibile, preludio a un 2009 pazzesco, quando ci saranno anche Aprilia, KTM, MV e BMW. In Supersport debutta la Triumph e già spaventa tutti.
La Yamaha-Italia, che schiera Troy Corser e Noriyuki Haga, è l'unica a non aver cambiato nulla rispetto allo scorso anno. Due piloti vincenti, una squadra formidabile ed espertissima, una moto, la R1, che si è assicurata il Mondiale Marche e a cui nel 2007 il titolo piloti è sfuggito solo per un soffio e che punta alla rivincita. Due moto ufficiali.Rivoluzione invece nel Team Ten Kate, vincitore del mondiale 2007 con Toseland, passato alla MotoGP. I rappresentanti della Honda Europa quest'anno saranno il "debuttante" Carlos Checa - un pilota che non ha bisogno certo di presentazione – affiancato dal campione giapponese Ryuichi Kiyonari e dal detentore del titolo SS 2007, il bravissimo turco Kenan Sofuoglu. La CBR 1000 RR è rinnovata e debutta in questi giorni sul circuito di Almeria; il suo obiettivo non può che essere la replica delle imprese di Toseland. Tre moto ufficiali.In casa Suzuki la novità è l'arrivo di Fonsi Nieto, che sostituisce Max Biaggi, ma l'arrivo dello spagnolo porta a tre i piloti in squadra. L'esperto titolare del Team Alstare, Francis Batta, ha scelto di schierare una squadra che non annoveri il pilota di primissimo livello – o ritenuto tale – e ciò costituisce un'evidente sfida e una contrapposizione netta, e certamente voluta, rispetto alla politica seguita lo scorso anno con l'arrivo di Biaggi e conclusasi in modo traumatico per entrambi. Con Nieto sulla Suzuki GSX-R 2008 saranno il collaudatissimo Yukio Kagayama e l'emergente asso tedesco Max Neukirchner, dal quale è lecito attendersi anche grosse sorprese. Tre moto ufficiali.La Kawasaki è stanca del ruolo di comprimaria e punta dichiaratamente in alto con la nuova ZX-10R. Il Team PSG-1, rappresentante diretto della Kawasaki-Europa e con un occhio di riguardo dal Giappone, ha rinnovato il contratto al francese Regis Laconi ed assunto un bel calibro della MotoGP, Makoto Tamada, su pressione della Kawasaki stessa che lo ha preferito ad Alex Barros. La squadra, che non sarà più diretta da Virginio Ferrari, che ha rinunciato per motivi personali, avrà un satellite nel team Pedercini, che gestirà due moto semi-ufficiali affidate ai piloti Ayrton Badovini, dimostratosi già un vincente nella STK 1000 in sella alla MV F4, e Vittorio Iannuzzo, un pilota sul cui potenziale non ci sono dubbi e che meritava la grande occasione. Due moto ufficiali, più due moto semi-ufficiali.Infine la Ducati. Sulla squadra ufficiale di Borgo Panigale sono puntati i riflettori, visto che la desmo 1200, al debutto, ha già fatto intendere di essere pronta a ribadire la superiorità che ha reso leggendaria la 1000. C'è solo da sperare che questa superiorità non sia eccessiva, come già qualcuno certifica dopo i primi test, perché scatenerebbe una polemica che non farebbe affatto bene alla Superbike. Troy Bayliss è ovviamente il primo rappresentante della marca, mentre Michel Fabrizio, che ha sostituito Lanzi, ha il compito di prepararsi a sostituirlo degnamente nel 2009. La brutta caduta di Bayliss in Australia non dovrebbe avere alcuna ripercussione sulla forma del pilota, la cui energia fisica e morale è superiore a queste "sciocchezze". La squadra ufficiale, sponsorizzata ancora dalla Xerox, avrà a disposizione le 1098 siglate F08, ma ci saranno anche altre due 1098, siglate invece "R" – ma assistite con particolare cura ed aggiornate continuamente – gestite dal Team Sterilgarda di Marco Borciani, e guidate da Max Biaggi e Ruben Xaus. Un'ultima 1098 R "molto vicina" sarà affidata dal Team RG a Lorenzo Lanzi, un pilota che, dopo due anni di crisi e scaricato del "peso" di Bayliss, potrebbe ritrovarsi fra i protagonisti. Due moto ufficiali e tre moto semi-ufficiali.
Per finire, non può passare inosservata la presenza – per la prima volta in Superbike – del Team Hannspree Honda Althea, che la Honda Italia, con l'appoggio diretto della Honda Europa, ha voluto per offrire una nuova opportunità a Roberto Rolfo, un campione che il Team Ten Kate lo scorso anno non è riuscito a valorizzare. La presenza della Honda nel 2008 sarà particolarmente nutrita ed agguerrita: oltre ai due team super assistiti, il Ten Kate e l'Althea, sono in lizza infatti anche il DFX Racing, con i due australiani Karl Muggeridge e Russel Holland, l'Alto Evolution con Luca Morelli e Shuhei Ayoama, infine il Team Paul Bird con il forte spagnolo Gregorio Lavilla.
11 Troy Corser AUS Yamaha YZF R1 Yamaha Motor Italia WSB Team
41 Noriyuki Haga JPN Yamaha YZF R1 Yamaha Motor Italia WSB Team
7 Carlos Checa ESP Honda CBR1000RR Hannspree Ten Kate Honda
23 Ryuichi Kiyonari JPN Honda CBR1000RR Hannspree Ten Kate Honda
54 Kenan Sofuoglu TUR Honda CBR1000RR Hannspree Ten Kate Honda Jr
21 Troy Bayliss AUS Ducati 1098R Ducati Xerox Team
84 Michel Fabrizio ITA Ducati 1098R Ducati Xerox Team
76 Max Neukirchner GER Suzuki GSX-R1000 K8 Team Alstare Suzuki
10 Fonsi Nieto ESP Suzuki GSX-R1000 K8 Team Suzuki Alstare
34 Yukio Kagayama JPN Suzuki GSX-R1000 K8 Team Suzuki Alstare
55 Régis Laconi FRA Kawasaki ZX 10R Kawasaki PSG-1 Corse
100 Makoto Tamada JPN Kawasaki ZX 10R Kawasaki PSG-1 Corse
3 Max Biaggi ITA Ducati 1098R Sterilgarda Go Eleven
111 Ruben Xaus ESP Ducati 1098R Sterilgarda Go Eleven
31 Karl Muggeridge AUS Honda CBR1000RR D.F Racing
83 Russel Holland AUS Honda CBR1000RR D.F Racing
22 Luca Morelli ITA Honda CBR1000RR Alto Evolution Honda
88 Shuhei Aoyama JPN Honda CBR1000RR Alto Evolution Honda
38 Shinichi Nakatomi JPN Yamaha YZF R1 YZF Yamaha
13 Vittorio Iannuzzo ITA Kawasaki ZX 10R Team Pedercini
86 Ayrton Badovini ITA Kawasaki ZX 10R Team Pedercini
96 Jakub Smrz CZE Ducati 1098R Guandalini Racing by Grifo's
77 Loic Napoleone FRA Yamaha YZF R1 Grillini Racing Team
44 Roberto Rolfo ITA Honda CBR1000RR Hannspree Honda Althea
36 Gregorio Lavilla ESP Honda CBR1000RR Paul Bird Motorsport
57 Lorenzo Lanzi ITA Ducati 1098R R.G.Team
94 David Checa ESP Yamaha YZF R1 Yamaha France - GMT 94
194 Sébastien Gimbert FRA Yamaha YZF R1 Yamaha France - GMT 94
Fonte: http://www.motonline.com
La Yamaha-Italia, che schiera Troy Corser e Noriyuki Haga, è l'unica a non aver cambiato nulla rispetto allo scorso anno. Due piloti vincenti, una squadra formidabile ed espertissima, una moto, la R1, che si è assicurata il Mondiale Marche e a cui nel 2007 il titolo piloti è sfuggito solo per un soffio e che punta alla rivincita. Due moto ufficiali.Rivoluzione invece nel Team Ten Kate, vincitore del mondiale 2007 con Toseland, passato alla MotoGP. I rappresentanti della Honda Europa quest'anno saranno il "debuttante" Carlos Checa - un pilota che non ha bisogno certo di presentazione – affiancato dal campione giapponese Ryuichi Kiyonari e dal detentore del titolo SS 2007, il bravissimo turco Kenan Sofuoglu. La CBR 1000 RR è rinnovata e debutta in questi giorni sul circuito di Almeria; il suo obiettivo non può che essere la replica delle imprese di Toseland. Tre moto ufficiali.In casa Suzuki la novità è l'arrivo di Fonsi Nieto, che sostituisce Max Biaggi, ma l'arrivo dello spagnolo porta a tre i piloti in squadra. L'esperto titolare del Team Alstare, Francis Batta, ha scelto di schierare una squadra che non annoveri il pilota di primissimo livello – o ritenuto tale – e ciò costituisce un'evidente sfida e una contrapposizione netta, e certamente voluta, rispetto alla politica seguita lo scorso anno con l'arrivo di Biaggi e conclusasi in modo traumatico per entrambi. Con Nieto sulla Suzuki GSX-R 2008 saranno il collaudatissimo Yukio Kagayama e l'emergente asso tedesco Max Neukirchner, dal quale è lecito attendersi anche grosse sorprese. Tre moto ufficiali.La Kawasaki è stanca del ruolo di comprimaria e punta dichiaratamente in alto con la nuova ZX-10R. Il Team PSG-1, rappresentante diretto della Kawasaki-Europa e con un occhio di riguardo dal Giappone, ha rinnovato il contratto al francese Regis Laconi ed assunto un bel calibro della MotoGP, Makoto Tamada, su pressione della Kawasaki stessa che lo ha preferito ad Alex Barros. La squadra, che non sarà più diretta da Virginio Ferrari, che ha rinunciato per motivi personali, avrà un satellite nel team Pedercini, che gestirà due moto semi-ufficiali affidate ai piloti Ayrton Badovini, dimostratosi già un vincente nella STK 1000 in sella alla MV F4, e Vittorio Iannuzzo, un pilota sul cui potenziale non ci sono dubbi e che meritava la grande occasione. Due moto ufficiali, più due moto semi-ufficiali.Infine la Ducati. Sulla squadra ufficiale di Borgo Panigale sono puntati i riflettori, visto che la desmo 1200, al debutto, ha già fatto intendere di essere pronta a ribadire la superiorità che ha reso leggendaria la 1000. C'è solo da sperare che questa superiorità non sia eccessiva, come già qualcuno certifica dopo i primi test, perché scatenerebbe una polemica che non farebbe affatto bene alla Superbike. Troy Bayliss è ovviamente il primo rappresentante della marca, mentre Michel Fabrizio, che ha sostituito Lanzi, ha il compito di prepararsi a sostituirlo degnamente nel 2009. La brutta caduta di Bayliss in Australia non dovrebbe avere alcuna ripercussione sulla forma del pilota, la cui energia fisica e morale è superiore a queste "sciocchezze". La squadra ufficiale, sponsorizzata ancora dalla Xerox, avrà a disposizione le 1098 siglate F08, ma ci saranno anche altre due 1098, siglate invece "R" – ma assistite con particolare cura ed aggiornate continuamente – gestite dal Team Sterilgarda di Marco Borciani, e guidate da Max Biaggi e Ruben Xaus. Un'ultima 1098 R "molto vicina" sarà affidata dal Team RG a Lorenzo Lanzi, un pilota che, dopo due anni di crisi e scaricato del "peso" di Bayliss, potrebbe ritrovarsi fra i protagonisti. Due moto ufficiali e tre moto semi-ufficiali.
Per finire, non può passare inosservata la presenza – per la prima volta in Superbike – del Team Hannspree Honda Althea, che la Honda Italia, con l'appoggio diretto della Honda Europa, ha voluto per offrire una nuova opportunità a Roberto Rolfo, un campione che il Team Ten Kate lo scorso anno non è riuscito a valorizzare. La presenza della Honda nel 2008 sarà particolarmente nutrita ed agguerrita: oltre ai due team super assistiti, il Ten Kate e l'Althea, sono in lizza infatti anche il DFX Racing, con i due australiani Karl Muggeridge e Russel Holland, l'Alto Evolution con Luca Morelli e Shuhei Ayoama, infine il Team Paul Bird con il forte spagnolo Gregorio Lavilla.
11 Troy Corser AUS Yamaha YZF R1 Yamaha Motor Italia WSB Team
41 Noriyuki Haga JPN Yamaha YZF R1 Yamaha Motor Italia WSB Team
7 Carlos Checa ESP Honda CBR1000RR Hannspree Ten Kate Honda
23 Ryuichi Kiyonari JPN Honda CBR1000RR Hannspree Ten Kate Honda
54 Kenan Sofuoglu TUR Honda CBR1000RR Hannspree Ten Kate Honda Jr
21 Troy Bayliss AUS Ducati 1098R Ducati Xerox Team
84 Michel Fabrizio ITA Ducati 1098R Ducati Xerox Team
76 Max Neukirchner GER Suzuki GSX-R1000 K8 Team Alstare Suzuki
10 Fonsi Nieto ESP Suzuki GSX-R1000 K8 Team Suzuki Alstare
34 Yukio Kagayama JPN Suzuki GSX-R1000 K8 Team Suzuki Alstare
55 Régis Laconi FRA Kawasaki ZX 10R Kawasaki PSG-1 Corse
100 Makoto Tamada JPN Kawasaki ZX 10R Kawasaki PSG-1 Corse
3 Max Biaggi ITA Ducati 1098R Sterilgarda Go Eleven
111 Ruben Xaus ESP Ducati 1098R Sterilgarda Go Eleven
31 Karl Muggeridge AUS Honda CBR1000RR D.F Racing
83 Russel Holland AUS Honda CBR1000RR D.F Racing
22 Luca Morelli ITA Honda CBR1000RR Alto Evolution Honda
88 Shuhei Aoyama JPN Honda CBR1000RR Alto Evolution Honda
38 Shinichi Nakatomi JPN Yamaha YZF R1 YZF Yamaha
13 Vittorio Iannuzzo ITA Kawasaki ZX 10R Team Pedercini
86 Ayrton Badovini ITA Kawasaki ZX 10R Team Pedercini
96 Jakub Smrz CZE Ducati 1098R Guandalini Racing by Grifo's
77 Loic Napoleone FRA Yamaha YZF R1 Grillini Racing Team
44 Roberto Rolfo ITA Honda CBR1000RR Hannspree Honda Althea
36 Gregorio Lavilla ESP Honda CBR1000RR Paul Bird Motorsport
57 Lorenzo Lanzi ITA Ducati 1098R R.G.Team
94 David Checa ESP Yamaha YZF R1 Yamaha France - GMT 94
194 Sébastien Gimbert FRA Yamaha YZF R1 Yamaha France - GMT 94
Fonte: http://www.motonline.com
Acque agitate in Casa Yamaha Factory e Tech3!
Sia nel team ufficiale che nel team satellite ci sono segnali da non sottovalutare.
In occasione dei test di Sepang, infatti, è scoppiata la prima scintilla che ha scatenato la prima discussione tra i responsabili delle due M1 (quella gommata Bridgestone dell''italiano e l'altra gommata Michelin dello spagnolo). Il telemetrista di Valentino Rossi - Matteo Flamigni - entrando nel box riservato a Lorenzo è stato subito allontanato dal team manager del pilota - Daniele Romagnoli -, segno che la tensione inizia a farsi sempre più forte e fastidiosa da entrambe le parti.
Come se non bastasse, a rincarare la dose ci ha pensato lo stesso campione della 250 che, commentando le sue prestazioni durante i test, ha dichiarato: "Non so se Rossi è rimasto innervosito dai risultati di Sepang. Io di certo al posto suo non lo sarei anche se non mi piacerebbe molto questo risultato essendo un campione di alto livello. La cosa certa è che a Valentino non fa piacere vedermi davanti a lui, ma questo non è un problema mio".Non temendo il "compagno di squadra", chi è quindi il principale avversario di Lorenzo? "Stoner. Lo vedo più forte di tutti. E' capace di rifilarci tra il mezzo secondo ed i sette decimi al giro con molta facilità e questo dipende molto da lui e non dalla moto. Se non ne siete convinti, andate a vedere dove sono gli altri tre piloti che guidano una Ducati...", ha concluso Lorenzo.
Acque agitate anche in casa Yamaha Tech 3 con Edwards che pare non abbia gradito la notizia che solo dalla terza gara avrà il motore con le valvole pneumatiche. L'annuncio dato era di quattro Yamaha identiche al via della stagione e invece ce ne saranno due pneumatiche e due meccaniche. Come a dire: serie A e serie B.
Fonti http://www.motonline.com e http://www.racingworld.it
In occasione dei test di Sepang, infatti, è scoppiata la prima scintilla che ha scatenato la prima discussione tra i responsabili delle due M1 (quella gommata Bridgestone dell''italiano e l'altra gommata Michelin dello spagnolo). Il telemetrista di Valentino Rossi - Matteo Flamigni - entrando nel box riservato a Lorenzo è stato subito allontanato dal team manager del pilota - Daniele Romagnoli -, segno che la tensione inizia a farsi sempre più forte e fastidiosa da entrambe le parti.
Come se non bastasse, a rincarare la dose ci ha pensato lo stesso campione della 250 che, commentando le sue prestazioni durante i test, ha dichiarato: "Non so se Rossi è rimasto innervosito dai risultati di Sepang. Io di certo al posto suo non lo sarei anche se non mi piacerebbe molto questo risultato essendo un campione di alto livello. La cosa certa è che a Valentino non fa piacere vedermi davanti a lui, ma questo non è un problema mio".Non temendo il "compagno di squadra", chi è quindi il principale avversario di Lorenzo? "Stoner. Lo vedo più forte di tutti. E' capace di rifilarci tra il mezzo secondo ed i sette decimi al giro con molta facilità e questo dipende molto da lui e non dalla moto. Se non ne siete convinti, andate a vedere dove sono gli altri tre piloti che guidano una Ducati...", ha concluso Lorenzo.
Acque agitate anche in casa Yamaha Tech 3 con Edwards che pare non abbia gradito la notizia che solo dalla terza gara avrà il motore con le valvole pneumatiche. L'annuncio dato era di quattro Yamaha identiche al via della stagione e invece ce ne saranno due pneumatiche e due meccaniche. Come a dire: serie A e serie B.
Fonti http://www.motonline.com e http://www.racingworld.it
Analisi Test Phillip Island: Stoner non fa prigionieri!
L'australiano terrorizza il paddock con prestazioni fantascientifiche. Ma le Bridgestone funzionano solo sulla sua Ducati. In crisi Melandri, giornata no per Capirossi
Alla fine di questa tre giorni di test in Australia la verità viene a galla e ci sono verdetti molto interessanti che possono avere riflessi anche sulla stagione della MotoGP. Ad esempio Casey Stoner che non solo fa paura e spavento, ma sembra molto più forte rispetto alla passata stagione. Fa letteralmente quello che vuole il campione del mondo: entra in pista, fa il tempo, poi sta nel box, fa lottare gli altri del branco, e poi esce di nuovo e li massacra. Oggi a Phillip Island la Ducati numero 1 non ha fatto prigionieri, e non solo per il gran tempo fatto con le qualifiche, ma soprattutto per una fantascientifica simulazione di gara nel corso della quale Stoner ha sempre girato sull' 1 e 30 basso, anzi bassissimo. Tempi da qualifiche ripetuti per una ventina di giri. E gli altri a guardarsi attorno terrorizzati. Diciamo che se si corresse domani i bookmaker non accetterebbero un solo centesimo sulla vittoria, scontatissima, di Casey.Ma la performance del campione mette in crisi anche i gommisti. Se non fosse per Stoner, con le qualifiche montate, sarebbe un monogomma Michelin. Infatti Hayden, il bravissimo Toseland (un altro che impara in fretta), Dovizioso, Edwards, sono tutti gommati francese. Ma davanti a tutti c'è la sola Bridgestone che funziona. Il verdetto di Phillip Island ci dice che le coperture da qualifiche Bridgestone per ora non ci sono: non si migliora rispetto alle gomme da gara e certe volte non finiscono nemmeno il giro prima di degradarsi senza pietà. Ma anche con le gomme da gara, la Bridgestone ha problemi, soprattutto di durata, cosa che invece non succede con la Ducati. C'è chi sospetta un trattamento di serie A per la Casa italiana e chi un setting particolare che stressa meno le gomme, ma resta un fatto: la Bridgestone - Stoner a parte - è in crisi.Ma i mugugni arrivano anche da altre parti, da Hayden, ad esempio. L'americano ha lavorato come un pazzo, ma alla fine ha fatto capire all'HRC che forse sarebbe meglio iniziare il mondiale con il motore tradizionale a valvole meccaniche e non con quello pneumatico. Con il nuovo propulsore la moto scivola moltissimo quando si tocca il gas, segno che l'erogazione è ancora sgarbata e mette in crisi gomme e ciclistica: un problema evidenziato dai curvoni veloci di Phillip Island. Come "premio", Hayden è stato spedito a Sepang dove girerà la prossima settimana in compagnia delle Yamaha ufficiali di Rossi e Lorenzo e di De Angelis che vuole arrivare al mondiale con molti chilometri sulle spalle. Sarà interessante vedere se la Bridgestone porterà materiale nuovo e se la Honda affiancherà qualche tester ad Hayden. Pedrosa infatti potrebbe saltare i test di Jerez a causa della mano fratturata a Sepang e presentarsi solo in Qatar, in pratica perdendo tutto il precampionato. Brutta situazione per la Honda: ma una telefonata a Barros (tanto per fare un nome che lo scorso anno è andato sul podio) la potevano fare o no?Melandri è staccato e di parecchio da Stoner, ma è anche dietro ai satellite del team Alice Elias e Guintoli. Un test che conferma i problemi di adattamento dell'italiano con la Ducati, una moto che va interpretata e capita, ma che non dà troppa confidenza.Per Capirossi una giornata poco produttiva: con le qualifiche Bridgestone non si va da nessuna parte e la Suzuki conferma di non digerire la pista australiana. Forse ci sono anche i postumi della caduta di ieri, ma alla Suzuki resta solo la consolazione di Vermeulen che un giro buono è almeno riuscito a farlo.
Ecco i Run delle simulazioni gara:
Stoner: 1.31.382, 1.30.394, 1.30.272, 1.30.221, 1.30.475, 1.30.302, 1.30.836, 1.30.437, 1.30.758, 1.30.613, 1.30.658, 1.30.329, 1.30.116, 1.30.328, 1.30.431, 1.30.265, 1.30.230, 1.30.332, 1.30.258, 1.30.413, 1.30.423, 1.30.352, 1.30.596, 1.30.931
HAYDEN: Giri dal 7° al 21°: 1.56.728, 1.32.883, 1.31.803, 1.31.707, 23.00.561, 1.48.538, 1.32.665, 1.31.817, 1.31.684, 5.52.113, 1.42.698, 1.32.040, 1.31.662, 1.31.474, 1.32.179Giri dal 46° a 55°: 1.46.791, 1.32.394, 1.31.893, 1.31.564, 1.32.166, 9.22.318, 1.45.844, 1.32.330, 1.32.047, 1.32.694
MELANDRI: Giri dal 76° al 103°: 1.50.281, 1.33.637, 1.32.161, 1.32.115, 1.32.103, 1.31.937, 1.32.336, 1.32.003, 1.31.925, 1.31.922, 1.32.374, 1.31.907, 1.32.365, 1.32.045, 1.31.991, 1.32.033, 1.31.871, 1.31.973, 1.31.861, 1.32.170, 1.31.979, 1.31.946, 1.32.757, 1.32.418, 1.32.295, 1.32.156, 1.32.026, 1.32.005
TOSELAND: Giri 27 consecutivi: 1.44.170, 1.32.332, 1.32.136, 1.31.938, 1.31.928, 1.31.420, 1.31.501, 1.31.656, 1.31.897, 1.31.656, 1.31.458, 1.31.613, 1.31.840, 1.31.840, 1.32.494, 3.19.638, 1.42.816, 1.32.324, 1.31.985, 1.31.820, 1.31.799, 1.31.935, 1.31.816, 1.31.807, 1.32.297, 1.32.153, 1.32.399.
EDWARDS: Giri 19 di simulazione: 1.59.573, 1.32.477, 1.31.294, 1.31.177, 1.31.126, 1.31.015, 1.31.171, 1.31.161, 1.31.016, 1.31.231, 1.31.279, 1.31.165, 1.31.224, 1.31.651, 1.31.913, 1.31.849, 1.31.868, 1.32.526, 1.35.883
DOVIZIOSO: Non ha fatto una simulazione intera: Dal 10° al 21°. 1.31.672, 1.31.289, 1.31.244, 1.31.198, 11.03.370, 1.44.775, 1.32.228, 1.31.056, 1.30.452, 1.30.597, 1.30.614, 1.31.081. Dal 23° al 39°. 1.45.653, 1.31.965, 1.30.813, 1.30.618, 1.30.557, 1.30.756 12.45.556, 1.46.188, 1.32.428, 1.31.622, 1.31.194, 13.02.210, 1.44.623, 1.32.419, 1.31.445, 1.31.198, 1.30.809CAPIROSSI: Loris dal 6° al 17°: 1.45.236, 1.32.516, 1.32.075, 1.31.679, 1.38.719, 1.31.528, 10.56.636, 1.45.668, 1.32.992, 1.31.764, 1.31.803, 1.32.072
Fonti www.motonline.com / http://www.gpone.com
Alla fine di questa tre giorni di test in Australia la verità viene a galla e ci sono verdetti molto interessanti che possono avere riflessi anche sulla stagione della MotoGP. Ad esempio Casey Stoner che non solo fa paura e spavento, ma sembra molto più forte rispetto alla passata stagione. Fa letteralmente quello che vuole il campione del mondo: entra in pista, fa il tempo, poi sta nel box, fa lottare gli altri del branco, e poi esce di nuovo e li massacra. Oggi a Phillip Island la Ducati numero 1 non ha fatto prigionieri, e non solo per il gran tempo fatto con le qualifiche, ma soprattutto per una fantascientifica simulazione di gara nel corso della quale Stoner ha sempre girato sull' 1 e 30 basso, anzi bassissimo. Tempi da qualifiche ripetuti per una ventina di giri. E gli altri a guardarsi attorno terrorizzati. Diciamo che se si corresse domani i bookmaker non accetterebbero un solo centesimo sulla vittoria, scontatissima, di Casey.Ma la performance del campione mette in crisi anche i gommisti. Se non fosse per Stoner, con le qualifiche montate, sarebbe un monogomma Michelin. Infatti Hayden, il bravissimo Toseland (un altro che impara in fretta), Dovizioso, Edwards, sono tutti gommati francese. Ma davanti a tutti c'è la sola Bridgestone che funziona. Il verdetto di Phillip Island ci dice che le coperture da qualifiche Bridgestone per ora non ci sono: non si migliora rispetto alle gomme da gara e certe volte non finiscono nemmeno il giro prima di degradarsi senza pietà. Ma anche con le gomme da gara, la Bridgestone ha problemi, soprattutto di durata, cosa che invece non succede con la Ducati. C'è chi sospetta un trattamento di serie A per la Casa italiana e chi un setting particolare che stressa meno le gomme, ma resta un fatto: la Bridgestone - Stoner a parte - è in crisi.Ma i mugugni arrivano anche da altre parti, da Hayden, ad esempio. L'americano ha lavorato come un pazzo, ma alla fine ha fatto capire all'HRC che forse sarebbe meglio iniziare il mondiale con il motore tradizionale a valvole meccaniche e non con quello pneumatico. Con il nuovo propulsore la moto scivola moltissimo quando si tocca il gas, segno che l'erogazione è ancora sgarbata e mette in crisi gomme e ciclistica: un problema evidenziato dai curvoni veloci di Phillip Island. Come "premio", Hayden è stato spedito a Sepang dove girerà la prossima settimana in compagnia delle Yamaha ufficiali di Rossi e Lorenzo e di De Angelis che vuole arrivare al mondiale con molti chilometri sulle spalle. Sarà interessante vedere se la Bridgestone porterà materiale nuovo e se la Honda affiancherà qualche tester ad Hayden. Pedrosa infatti potrebbe saltare i test di Jerez a causa della mano fratturata a Sepang e presentarsi solo in Qatar, in pratica perdendo tutto il precampionato. Brutta situazione per la Honda: ma una telefonata a Barros (tanto per fare un nome che lo scorso anno è andato sul podio) la potevano fare o no?Melandri è staccato e di parecchio da Stoner, ma è anche dietro ai satellite del team Alice Elias e Guintoli. Un test che conferma i problemi di adattamento dell'italiano con la Ducati, una moto che va interpretata e capita, ma che non dà troppa confidenza.Per Capirossi una giornata poco produttiva: con le qualifiche Bridgestone non si va da nessuna parte e la Suzuki conferma di non digerire la pista australiana. Forse ci sono anche i postumi della caduta di ieri, ma alla Suzuki resta solo la consolazione di Vermeulen che un giro buono è almeno riuscito a farlo.
Ecco i Run delle simulazioni gara:
Stoner: 1.31.382, 1.30.394, 1.30.272, 1.30.221, 1.30.475, 1.30.302, 1.30.836, 1.30.437, 1.30.758, 1.30.613, 1.30.658, 1.30.329, 1.30.116, 1.30.328, 1.30.431, 1.30.265, 1.30.230, 1.30.332, 1.30.258, 1.30.413, 1.30.423, 1.30.352, 1.30.596, 1.30.931
HAYDEN: Giri dal 7° al 21°: 1.56.728, 1.32.883, 1.31.803, 1.31.707, 23.00.561, 1.48.538, 1.32.665, 1.31.817, 1.31.684, 5.52.113, 1.42.698, 1.32.040, 1.31.662, 1.31.474, 1.32.179Giri dal 46° a 55°: 1.46.791, 1.32.394, 1.31.893, 1.31.564, 1.32.166, 9.22.318, 1.45.844, 1.32.330, 1.32.047, 1.32.694
MELANDRI: Giri dal 76° al 103°: 1.50.281, 1.33.637, 1.32.161, 1.32.115, 1.32.103, 1.31.937, 1.32.336, 1.32.003, 1.31.925, 1.31.922, 1.32.374, 1.31.907, 1.32.365, 1.32.045, 1.31.991, 1.32.033, 1.31.871, 1.31.973, 1.31.861, 1.32.170, 1.31.979, 1.31.946, 1.32.757, 1.32.418, 1.32.295, 1.32.156, 1.32.026, 1.32.005
TOSELAND: Giri 27 consecutivi: 1.44.170, 1.32.332, 1.32.136, 1.31.938, 1.31.928, 1.31.420, 1.31.501, 1.31.656, 1.31.897, 1.31.656, 1.31.458, 1.31.613, 1.31.840, 1.31.840, 1.32.494, 3.19.638, 1.42.816, 1.32.324, 1.31.985, 1.31.820, 1.31.799, 1.31.935, 1.31.816, 1.31.807, 1.32.297, 1.32.153, 1.32.399.
EDWARDS: Giri 19 di simulazione: 1.59.573, 1.32.477, 1.31.294, 1.31.177, 1.31.126, 1.31.015, 1.31.171, 1.31.161, 1.31.016, 1.31.231, 1.31.279, 1.31.165, 1.31.224, 1.31.651, 1.31.913, 1.31.849, 1.31.868, 1.32.526, 1.35.883
DOVIZIOSO: Non ha fatto una simulazione intera: Dal 10° al 21°. 1.31.672, 1.31.289, 1.31.244, 1.31.198, 11.03.370, 1.44.775, 1.32.228, 1.31.056, 1.30.452, 1.30.597, 1.30.614, 1.31.081. Dal 23° al 39°. 1.45.653, 1.31.965, 1.30.813, 1.30.618, 1.30.557, 1.30.756 12.45.556, 1.46.188, 1.32.428, 1.31.622, 1.31.194, 13.02.210, 1.44.623, 1.32.419, 1.31.445, 1.31.198, 1.30.809CAPIROSSI: Loris dal 6° al 17°: 1.45.236, 1.32.516, 1.32.075, 1.31.679, 1.38.719, 1.31.528, 10.56.636, 1.45.668, 1.32.992, 1.31.764, 1.31.803, 1.32.072
Fonti www.motonline.com / http://www.gpone.com
venerdì 1 febbraio 2008
MotoGP - Test Phillip Island Day 3 - Stoner, Hayden, Toseland
Continua la cavalcata del campione del mondo che mette tra se' ed il diretto inseguitore 1" (!!!!). Quest'ultimo e' lo statunitense Hayden, Campione del Mondo 2006, gommato Michelin, seguito da un Toseland in palla a soli 2 centesimi.
Molto bene Dovizioso (4), male Melandri a un secondo e mezzo da Stoner e in crisi le Suzuki soprattutto sulla costanza di rendimento.
Di seguito i tempi:
01- Casey Stoner - Ducati Desmosedici GP8 - 1'28.777 (51 giri)
02- Nicky Hayden - Honda RC212V - 1'29.734 (102 giri)
03- James Toseland - Yamaha YZR M1 - 1'29.754 (89 giri)
04- Andrea Dovizioso - Honda RC212V - 1'29.780 (90 giri)
05- Colin Edwards - Yamaha YZR M1 - 1'29.795 (56 giri)
06- Chris Vermeulen - Suzuki GSV-R - 1'30.216 (73 giri)
07- Alex De Angelis - Honda RC212V - 1'30.438 (91 giri)
08- Shinya Nakano - Honda RC212V - 1'30.728 (89 giri)
09- Toni Elias - Ducati Desmosedici GP8 Sat - 1'30.966 (97 giri)
10- Randy De Puniet - Honda RC212V - 1'30.978 (115 giri)
11- Sylvain Guintoli - Ducati Desmosedici GP8 Sat - 1'30.983 (58 giri)
12- Marco Melandri - Ducati Desmosedici GP8 - 1'31.377 (108 giri)
13- Loris Capirossi - Suzuki GSV-R - 1'31.508 (75 giri)
14- Anthony West - Kawasaki ZX-RR - 1'31.957 (90 giri)
Prossimo appuntamento dal 5 all'8 febbraio in Malesia a Sepang.
Molto bene Dovizioso (4), male Melandri a un secondo e mezzo da Stoner e in crisi le Suzuki soprattutto sulla costanza di rendimento.
Di seguito i tempi:
01- Casey Stoner - Ducati Desmosedici GP8 - 1'28.777 (51 giri)
02- Nicky Hayden - Honda RC212V - 1'29.734 (102 giri)
03- James Toseland - Yamaha YZR M1 - 1'29.754 (89 giri)
04- Andrea Dovizioso - Honda RC212V - 1'29.780 (90 giri)
05- Colin Edwards - Yamaha YZR M1 - 1'29.795 (56 giri)
06- Chris Vermeulen - Suzuki GSV-R - 1'30.216 (73 giri)
07- Alex De Angelis - Honda RC212V - 1'30.438 (91 giri)
08- Shinya Nakano - Honda RC212V - 1'30.728 (89 giri)
09- Toni Elias - Ducati Desmosedici GP8 Sat - 1'30.966 (97 giri)
10- Randy De Puniet - Honda RC212V - 1'30.978 (115 giri)
11- Sylvain Guintoli - Ducati Desmosedici GP8 Sat - 1'30.983 (58 giri)
12- Marco Melandri - Ducati Desmosedici GP8 - 1'31.377 (108 giri)
13- Loris Capirossi - Suzuki GSV-R - 1'31.508 (75 giri)
14- Anthony West - Kawasaki ZX-RR - 1'31.957 (90 giri)
Prossimo appuntamento dal 5 all'8 febbraio in Malesia a Sepang.
Iscriviti a:
Post (Atom)