A questo punto, la domanda è lecita: vista la situazione ne potrà risentire, in futuro, anche l’attività in MotoGP ?
Del resto il Presidente della Honda, Takeo Fukui, ha detto che “le risorse vanno spese in maniera responsabile”, e che la Honda “deve proteggere il proprio core business per assicurarlo a lungo termine, considerata la crisi economica mondiale”.
La preoccupazione, insomma, è seria anche per quanto riguarda l’attività a due ruote, anche perché la Honda non si è fatta scrupoli quando ha deciso da un momento all’altro di chiudere baracca e burattini in 250 cc, considerando i motori a due tempi ormai morti. E si parla di investimenti infinitamente inferiori a quelli necessari per competere in Formula 1…E’ poi bene ricordare che, di fatto, la Honda non è più presente in forma ufficiale neanche nel Mondiale Superbike: se le moto dell’Ala corrono ancora nel mondiale delle derivate dalla serie dobbiamo essere grati soltanto a team come il Ten Kate, che si prepara da solo in casa le CBR. I risultati, però, a prescindere dal buon lavoro che può fare il team, non sono certo al livello delle altre Case impegnate in prima persona.Ormai è chiaro che nel quartier generale della Honda si stanno prendendo delle decisioni importantissime per pianificare il futuro: Carmelo Ezpeleta farebbe bene a preoccuparsi, perché se un giorno a Tokyo dovessero decidere che non vale più la pena investire nella MotoGP, il campionato collasserebbe: le moto, dalle attuali 18, scenderebbero a 12, un numero troppo limitato per pensare di tenere in piedi un Mondiale.
Fonte: http://www.gpone.com/
In superbike due anni fa la honda Ten-Kate ha vinto un mondiale con toseland(ndr)
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