giovedì 4 dicembre 2008

Tamburini lascia la MV!

Come un fulmine a ciel sereno è arrivata la notizia del "pensionamento" di Massimo Tamburini.
Il celebre designer romagnolo, fondatore della Bimota e della CRC di San Marino, da cui sono uscite moto che stanno ancora scrivendo la storia dello stile motociclistico, lascia quindi il Gruppo MV e per la quarta volta nella sua carriera ricomincia daccapo.Appena ricevuto il comunicato diramato dalla MV, lo abbiamo cercato e lo abbiamo raggiunto telefonicamente.

"Che cosa ci combini, Massimo?" – gli abbiamo chiesto con la confidenza che ci è permessa da una conoscenza e amicizia personale che ha passato i trent'anni. "Perché – ha risposto – si sa già? Cosa vuoi che ti dica – ha continuato – penso di aver preso la decisione giusta. Ho dedicato tutta la mia vita alla motocicletta, qualcosa di buono penso di aver fatto, e adesso ho ritenuto che fosse il momento giusto per fermarsi un attimo. Non sono più giovane e mi prendo un anno di libertà per aiutare i miei figli a realizzare nel modo migliore le loro iniziative, poi mi occuperò ancora di design, magari non solo di motociclette, perché a me piace creare oggetti di design anche al di fuori del mondo della moto".Qualcosa si è rotto, perché l'ultima volta che avevamo incontrato Tamburini, qualche mese fa, sembrava molto sereno e si era dichiarato pronto a impegnarsi al massimo, anche da consulente, non più da socio, per rilanciare quel marchio che da quarant'anni è al primo posto nella graduatoria della sua inesauribile passione motociclistica. Gli chiediamo spiegazioni, ma Tamburini si chiude a riccio e non parla. Precisa solo: "Mi ero dimesso già molto tempo fa, ho condotto poi trattative con alti dirigenti della Harley Davidson, gente che peraltro mi ha fatto un'ottima impressione, ma alla fine mi sono convinto che la cosa migliore per me fosse uno stop almeno momentaneo".Massimo Tamburini fece il suo ingresso nel grande mondo della moto, in cui militava già da tempo come appassionato, realizzando nel 1973 una serie di special bellissime su base Honda 750. Il successo, inatteso e alimentato da entusiastiche recensioni sulla stampa specializzata di tutta Europa, lo convinse, assieme all'amico Giuseppe Morri, a fondare la Bimota, che in breve divenne la più prestigiosa fabbrica di special supersportive e da corsa del mondo. Le soluzioni stilistiche, ma anche tecniche, ideate da Tamburini fecero scuola e non è affatto esagerato affermare che dalla Bimota i giapponesi attinsero a piene mani per far progredire in modo significativo le loro moto, capaci di grandi prestazioni, ma ancora acerbe nella ciclistica e nella linea.Dopo la Bimota, il passaggio alla Ducati, dove disegnò diverse moto, tra cui la "Paso", e il suo capolavoro, la "916", un punto fermo nella storia del design motociclistico. Poi, dalla Ducati alla MV Agusta dove creò altre due moto stupende: la Cagiva Mito 125 e la MV F4, tuttora una delle moto più belle del mondo.Nel 2000 un'importante e antica rivista specializzata olandese promosse un sondaggio fra i lettori chiedendo loro chi fossero i personaggi più rappresentativi del motociclismo del 1900. Il risultato fu: al primo posto Soichiro Honda, al secondo Massimo Tamburini.La MV nel suo comunicato, che potete leggere nella pagina che segue, fa intendere che Tamburini si dedicherà ad altro, non più alle moto. Noi invece aspettiamo il suo prossimo capolavoro a due ruote e (tanto) motore.

Fonte: http://www.motonline.com/

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