Il ritiro improvviso della Kawasaki dalla MotoGP ha lasciato di sasso non solo gli appassionati ed i supporters della verdona, ma anche lo stesso Carmelo Epzeleta, numero uno della società spagnola organizzatrice del motomondiale.
Tutto cominciò il 27 dicembre scorso:
“Mi trovavo a casa dopo l’operazione all’anca. Mi hanno telefonato dalla Kawasaki dicendomi che non avrebbero corso. Il 29 è arrivata una lettera che lo confermava e diceva che lo avrebbero annunciato il 6 gennaio. Ho replicato che c’era un contratto per correre”.
Contratto che però sembra non vincolare giuridicamente la casa di Akashi:
“È un accordo fino al 2011 che la Dorna ha con l’associazione delle Case: a settembre ciascuno ha comunicato con quante moto avrebbe corso, Kawasaki compresa. Non c’è nessuna penale, ma non si può rompere un impegno. Poi ho chiesto un incontro ma non hanno più chiamato. Il 6 mi hanno annunciato che avrebbero fatto il comunicato il 9 e che l’8 avremmo potuto incontrarci”.
Una riunione organizzata in fretta e furia ad Osaka per cercare una soluzione al problema:
“Ho ribadito che non avrei accettato la rottura di un contratto. E, dato che dicevano che tutte le spese erano coperte, gli ho proposto di correre nel 2009. In cambio li avrei lasciati liberi per il 2010 e 2011. Dicono di avere motori per il 25% del campionato e che non volevano fare lo sviluppo degli altri. Così ho cercato una struttura, in Francia, in grado di fare questo lavoro. L’ultimo ostacolo è che i giapponesi incontrino queste persone e accettino il programma di lavoro”.
Ad oggi l’allarme sembra essere in parte rientrato. Olivier Jacque sta girando ad Eastern Creek e Phillip Island e Michael Bartholemy, secondo lo stesso Ezpeleta, avrebbe dato la propria disponibilità per quanto riguarda la direzione tecnica del team.
“Credo sia importante che si salvaguardino John Hopkins e Marco Melandri, che sono un patrimonio del campionato: al di là del fatto che vengano pagati, non è giusto che debbano restare fermi un anno. Comunque il problema è della Kawasaki: se non correranno, li porterò in tribunale”.
Nel frattempo si parla concretamente di un riassetto vero e proprio della classe regina in vista della stagione 2010:
“Ci sarà un incontro con l’associazione dei costruttori per varare provvedimenti per diminuire i costi. Si discuterà su una riduzione dei test, dell’abolizione dei test del lunedì, sessioni di prove ridotte, motori che durino 2 gare per il 2009, 3 per il 2010, un solo muletto per ciascuna scuderia.”
Fonte: http://www.motoblog.it/
Nessun commento:
Posta un commento