venerdì 9 gennaio 2009

MotoGp ex-Kawasaki: Bartholemy cerca acquirenti. Futuro ancora incerto per Melandri e Hopkins

La telenovela Kawasaki continua: la comunicazione ufficiale del ritiro da parte della Casa di Akashi dalla MotoGP, giunta questa mattina, non è affatto servita a chiarire la situazione, tanto che al momento ancora non si sa che fine faranno né le ZX-RR né i piloti che avrebbero dovuto portarle in pista in veste ufficiale, Marco Melandri e John Hopkins.
Escluso un coinvolgimento del team di Aspar Martinez (a cui aveva chiesto aiuto Ezpeleta in persona ma che, eventualmente, avrebbe potuto schierare soltanto un pilota, magari spagnolo: Debon), la palla è finita in mano a Michael Bartholemy, il team manager belga al timone della squadra verde.

Le prime notizie erano abbastanza rassicuranti sia per Melandri che per Hopkins: perso il sostegno ufficiale da parte dei giapponesi, sembrava che tutto sarebbe comunque continuato in forma privata, con Bartholemy che avrebbe mantenuto in piedi tutto il team rilevando il materiale Kawasaki e spuntando anche la disponibilità da parte della Casa costruttrice di effettuare le revisioni periodiche dei motori.
Niente di eccezionale, ma almeno sia il ravennate che “Hopper” sarebbero rimasti al loro posto.

Una soluzione che ha però fatto venire qualche dubbio a molti: come farà Bartholemy, senza i soldi Kawasaki, a portare avanti il tutto?
E, infatti, poche ore dopo è arrivata la puntualizzazione all’agenzia Afp da parte di Bartholemy stesso, appena rientrato dal Giappone:
“La squadra ufficiale Kawasaki non esiste più ma i nostri prototipi non resteranno in garage: stiamo lavorando per metterli nelle mani di una struttura privata”.
In sostanza, Bartholemy sta cercando un acquirente.
Che, però, ancora non si vede all’orizzonte. “Non parlo con Martinez da ottobre”, ha poi aggiunto il belga confermando che Aspar non sarà coinvolto nell’operazione. “In ogni caso, chi mi conosce sa che non abbasso mai le braccia”.
A questo punto la palla passa per forza di cose alla Dorna e a Carmelo Ezpeleta: se Bartholemy non riuscirà a trovare una struttura pronta a rilevare il tutto, la MotoGP rischia veramente di rimanere con sole 17 moto al via, e soprattutto rischia di perdere sia Melandri che Hopkins, di fatto al momento ancora a piedi.
Il problema, come sempre, sono i soldi: per mettere in pista due Kawasaki per Melandri e Hopkins servono, come minimo, 10 milioni di euro.
Ammesso che ci siano sponsor come Monster (che, però, pare che non sborsi poi così tanti quattrini) ed Elf, chi può permetterselo, al giorno d’oggi? Ezpeleta dovrà mettere mano al portafoglio e dare una gran mano…

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