domenica 8 febbraio 2009

MotoGP - La Suzuki è stata vicinissima al ritiro


La Suzuki è stata sul punto di ritirarsi. A dirlo, a Sepang, è stato Shinichi Sahara, responsabile del reparto corse della Suzuki, l’uomo su cui Capirossi conta per tentare l’assalto al mondiale.

“Praticamente nello stesso periodo in cui la Kawasaki ha ufficializzato il suo ritiro ci stava pensando anche la Suzuki. Perché siamo rimasti? Perché ad Hamamatsu sono convinti che le competizioni siano nel nostro DNA ed importantissime per la nostra immagine. Alla fine però la parola definitiva l’ha detta il nostro Presidente, Osamu Suzuki. Non c’erano problemi contrattuali con la Dorna, avremmo potuto dire basta, ma è stato deciso diversamente, con mia grande soddisfazione”.

Recentemente la General Motors di Rick Wagoner ha rimesso sul mercato oltre sedici milioni di azioni ordinarie Suzuki che sono state comperate dalla casa giapponese con un investimento vicino ai 185 milioni di euro.

“Per questo risparmiare, ritiro a parte, è importante. Anche nel futuro io non vedo più di due Suzuki sullo schieramento di partenza, Nel futuro più lontano non si può dire, ovviamente”.

Ci sono diverse proposte per la riduzione dei costi.

“Siamo d’accordo, ma alcune le troviamo controproducenti: pensiamo ai test del lunedì successivi ai Gran Premi, per esempio: sono la soluzione più economica per fare sviluppo e vogliono eliminarli. Alla fine ci adegueremo, se è proprio necessario, ma avendo sole due moto in pista soffriremo più degli altri”.

La Suzuki gareggia con successo anche nella Superbike, avete pensato di ridurre i costi anche lì?

“Naturalmente, ma SBK e MotoGP sono indipendenti, stiamo parlando di moto completamente diverse. La Superbike è il top per la produzione, l’altra per i prototipi”.

Nel passato anche i prototipi, quando la classe regina si chiamava 500, erano venduti e non ceduti in leasing. C’è stato un periodo in cui sulla linea di partenza c’erano tutte Suzuki RG.

“Purtroppo quello era il passato, è impossibile pensare di vendere le attuali MotoGP”.

Come siete riusciti a migliorare la moto di Capirossi?

“Le persone del reparto corse sono le stesse, ed anche il collaudatore, Nobuatsu Aoki che ci da buoni consigli anche quando non guida personalmente, semplicemente andando ad osservare le moto in pista. E’ stato però riorganizzato il reparto corse. Il target era migliorare potenza, accelerazione e velocità. Poi ovviamente abbiamo rifatto anche il telaio ed ora entrambi i piloti sono soddisfatti”.

Il monogomma vi ha favorito o sfavorito?

“Il monogomma è una soluzione accettabile”.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...