Al terzo tentativo Jorge Lorenzo ha centrato la prima vittoria in MotoGP: su un circuito dove non aveva mai ottenuto prima né la pole position né la vittoria, il maiorchino è stato autore di un weekend praticamente perfetto. Scattato dalla pole, “Por Fuera” ha mantenuto il comando per un giro, facendosi poi sorprendere da Rossi, al secondo giro, e da Pedrosa, all’undicesimo. Rimasto in terza posizione per un paio di tornate, a metà gara esatta ha infilzato nello spazio di poche curve prima Pedrosa e poi, con una bellissima manovra alla famosa chicane in salita, Valentino Rossi.
Un sorpasso che il maiorchino ha definito pazzo, come quelli che si fanno in 125.
“Però era il momento di agire – ha detto Jorge - Dovevo provare ad andarmene, anche perché non sapevo se il braccio avrebbe retto fino alla fine”.
Da quel momento in poi, Lorenzo si è trasformato in quello già visto parecchie volte in azione in 250: lo spagnolo è stato un vero e proprio martello pneumatico, bombardando Pedrosa e Rossi con un ritmo sempre sotto il minuto e 38 secondi. Tredici giri conditi dal record in gara, 1’37”404, che migliora di 89 millesimi quello ottenuto da Hayden nella passata edizione del GP. Un passo che ha consentito a Jorge di costruire un vantaggio sempre più ampio su Pedrosa (lo spagnolo non ha comunque mai mollato fino alla fine, pagando sul traguardo 1”8), ma soprattutto su Rossi, incapace di scendere sotto il minuto e 38 secondi (ci è riuscito solo una volta, al 17° giro in 1’37”975).
Una vittoria importante, che non lascia dubbi: Lorenzo, di fatto, è già in lotta per il titolo. La classifica del mondiale dice che i migliori sono lui e Pedrosa, curiosamente a pari punti (61) dopo tre gare in cui si sono sempre ritrovati a battagliare corpo a corpo. La sfida in salsa spagnola, insomma, è appena iniziata, e l’impressione è che Rossi, d’ora in poi, dovrà fare sempre i conti con loro, anche su piste che si prospettano più favorevoli per la Bridgestone.
La vittoria di Lorenzo ha un grande significato: la Yamaha, infatti, non vinceva un Gran Premio della classe regina con un pilota che non fosse Rossi da sei anni. L’ultimo a riuscirci era stato Max Biaggi, a Sepang nell’ottobre del 2002… E proprio con Max Biaggi ha parlato al telefono Jorge Lorenzo dopo la gara: il romano si è voluto complimentare con lo spagnolo, suo grande tifoso, e da parte sua “Por Fuera” avrebbe detto a Max di voler continuare il lavoro che lui aveva lasciato a metà… Come dire: prima lottavi tu con Rossi, ora ci penso io, e proverò a “vendicarti” vincendo.
Per Valentino Rossi non c’è stato nulla da fare: a fine gara ha stimato il gap tra lui e Lorenzo in mezzo secondo al giro. “Ed è tutto di gomme”, ha detto.
Un’affermazione che farebbe pensare a un pentimento del pesarese riguardo alla scelta delle gomme giapponesi, ma non è così.
Valentino sapeva che l’Estoril sarebbe stata una gara sofferta sul fronte pneumatici, non essendo mai stata una pista amica delle Bridgestone.
“Non sono pentito – ha infatti detto – Aspettiamo altre piste più favorevoli: i conti si fanno sempre alla fine”.
In una situazione del genere, con le Michelin in vantaggio, Rossi ha tratto vantaggio dalle scivolate di Andrea Dovizioso e Nicky Hayden, avvenute a distanza di pochi secondi una dall’altra. Sia il forlivese che l’americano, infatti, avrebbero potuto impensierirlo seriamente nel finale, considerato che il loro passo era simile a quello di Valentino, fino a quando sono rimasti in gara, se non leggermente migliore (Hayden prima di cadere ha effettuato il suo miglior giro in 1’37”8, inferiore al miglior crono di Rossi).
Il distacco in campionato di Rossi dai leader Lorenzo e Pedrosa è al momento di 14 punti. Un divario minimo, considerato che mancano ancora 15 gare, ma dopo aver sempre indicato in Stoner il rivale numero uno, ora Vale ammette che il mondiale 2008 sarà un affare a quattro. “Tra me, Lorenzo, Pedrosa e Stoner”.
Casey Stoner ha portato a casa punti comunque importanti in un weekend complicato, con il sesto posto. Un inconveniente incredibile lo ha rallentato nelle fasi iniziali, nelle quali è scivolato in undicesima posizione. Dalla Ducati di Casey si è infatti staccato un particolare della on-board camera utilizzata dagli organizzatori per le riprese TV (nella foto a lato). Rimasto attaccato alla carenatura tramite il filo di collegamento, il pezzo muovendosi andava a bloccare a volte lo sterzo, a volte la leva della frizione. Un guasto sicuramente inconsueto, che ha inizialmente rallentato Stoner, riuscito però in seguito a rimontare (tutte le volte che passava sul rettilineo, cercava di sistemare dentro al cupolino il pezzo…) negli ultimi 12 giri da undicesimo a sesto superando De Puniet, Vermeulen e Toseland.La gara di Stoner può quindi essere considerata tutto sommato positiva, anche se ovviamente l’australiano spera di tornare a Shanghai ai livelli mostrati in Qatar. La partita, del resto, è ancora tutta da giocare: il pilota della Ducati è attualmente quarto in classifica con 40 punti, a meno 21 da Lorenzo e Pedrosa, e a sole 7 lunghezze da Rossi.
Davanti a Stoner hanno chiuso gli yankee Colin Edwards, quarto, e John Hopkins, che porta un po’ di ossigeno in casa Kawasaki con il quinto posto. Le due posizioni ai piedi del podio sarebbero potute finire in mano a Dovizioso e Hayden, scivolati però rispettivamente al 16° e al 17° giro.
Rimane però la prestazione molto concreta di “Dovi”, partito alla grande (tra l’altro il pilota del team Scot allo start fa tutto da solo, preferendo non utilizzare il launch control) e riuscito a mantenere il contatto con Lorenzo, Pedrosa e Rossi fino al momento della caduta.
Una performance di tutto rispetto, visto che Andrea è stato di gran lunga il migliore in pista tra i piloti satellite, e che dovrebbe far pensare la HRC sull’eventualità di sostituire Hayden (a fine anno in scadenza di contratto) proprio con il forlivese, che del resto è legato al proprio team da un contratto con una opzione che gli consente di liberarsi nel 2009, se la HRC dovesse chiamarlo…
Domani, si torna già in pista per i test: per tutti al centro dei programmi di lavoro ci saranno come sempre le gomme, ma Lorenzo deve ancora decidere se partecipare alle prove.
Lo spagnolo sta infatti valutando se farsi operare subito al braccio destro, per risolvere il problema della sindrome compartimentale (cioè l’indebolimento del braccio dovuto ai muscoli che, contraendosi spesso durante la gara, si ingrossano rendendo difficile la circolazione del sangue).
Peccato per Loris Capirossi, convinto di poter tenere in gara un buon ritmo, ma fermato dal freddo: con l’asfalto arrivato ad appena 21° (nei primi giri del resto è anche stata esposta la bandiera bianca, che segnalava la possibilità di cambiare moto col flag-to-flag, dato che è scesa qualche goccia di pioggia), la Suzuki non è riuscita a rendere come aveva fatto ieri col sole (e l’asfalto più caldo di 5 gradi) e l’imolese si è dovuto accontentare del nono posto.
Nei test in programma domani, Loris si concentrerà per capire perché la Suzuki non riesce a rendere col freddo.
Indietro anche Alex De Angelis, undicesimo dietro al compagno di squadra Nakano: il sammarinese, azzoppato per tutto il weekend dall’influenza, ha dimostrato di saper andare forte, quando nel warm-up umido ha segnato il secondo tempo. Non a caso, è andato forte in una condizione che favoriva le gomme Bridgestone: tra le formazioni satellite Honda, il team Gresini è quella che sta pagando di più il fattore pneumatici, e per questo domani proverà del nuovo materiale in arrivo dal Giappone con l’obiettivo di ritrovare la competitività dimostrata nei test invernali.
Fonte: http://www.gpone.com/
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