martedì 13 maggio 2008

SBK - Bayliss: “Non tornerò più in moto, nel mio futuro ci sono le auto”

Pensi che le modifiche regolamentari siano state necessarie per rendere la Ducati competitiva ?
“Senza dubbio. L’anno scorso quando salivo in sella ero abbastanza arrabbiato, perché a prescindere dal gran lavoro che potevi fare ai box, perdevamo comunque in accelerazione sui rettilinei. L’anno scorso ci sono stati un paio di circuiti dove la 999 era ancora una buona moto, ma anche molti altri dove abbiamo sofferto. Ora sento che siamo tornati, la potenza c’è. Ad Assen ero settimo o ottavo alla speed trap, che però non sono significative perché solitamente posizionate in punti di frenata. So che non abbiamo la moto più veloce del lotto, ma so anche che non perdiamo più in accelerazione come accadeva lo scorso anno, e questa è la cosa che mi fa più contento”.

La 999 quindi era in ogni caso alla fine della sua carriera…
“Sicuramente, a mio parere anche all’inizio dello scorso anno. Sapevo che avremmo potuto vincere qualche gara, ma dentro di noi sapevamo che non sarebbe stato possibile vincere il titolo. A volte è stato scoraggiante”.

Sei uno di quelli a cui piace vincere i campionati, o le gare sono sufficienti?
“Amo entrambe le cose… Amo vincere le gare, non c’è niente di meglio che vincerle – a parte vincere il campionato! Vincere diverse gare e poi il campionato è la cosa migliore. L’anno scorso abbiamo vinto qualche gara, e dobbiamo essere contenti per questo”.

Quest’anno, il tuo ultimo prima del ritiro, sei partito molto forte. Ti senti gi di dover lasciare da campione?
“Lo sto pensando, sì. È quello che mi piacerebbe fare, e ci sono tante cose a cui sto pensando a proposito. Una cosa è che sono già stato abbastanza fortunato a vincere con la 996 e la 999, e ora voglio vincere anche con la 1098. In questo riuscirei a vincere su tre generazioni di Ducati, sarebbe molto bello! Un’altra cosa a cui penso è che pochi piloti si ritirano al top, quando ancora vincono, e possono dire: “Ok, è stato bello, ora è tempo di andarsene perché non posso stare qui per sempre”.

Sapere che questa è l’ultima volta, ti fa apprezzare di più i weekend di gara?
“Sì e no. Uno dei miei più cari amici, Axel Merckx, faceva il ciclista: si è ritirato un paio di anni fa. Parlavamo di questo e mi ha detto nel suo ultimo anno di attività era talmente rilassato che se lo è goduto tanto, ed è esattamente come mi sento io adesso. Mi sto semplicemente divertendo. Onestamente, anche se non dovessi vincere il titolo, so che continuerò ad essere al top e che vincerò ancora alcune gare. La pressione c’è, come sempre, ma come ho già detto, so già che vincerò altre gare. Dovessi vincere anche il campionato, sarà un bonus”.

Nella tua carriera ci sono stati dei momenti fantastici: i titoli mondiali, la vittoria in MotoGP. Qual è il tuo preferito?
“Sono più di uno: ricordo la prima vittoria in assoluto, la prima vittoria in Superbike, in Australia, la mia pole position in America, la prima vittoria in Inghilterra e la prima vittoria nel Mondiale Superbike, a Hockenheim. E poi ancora la prima gara in MotoGP, il primo mondiale nel 2001, la sconfitta nel 2002, contro Colin Edwards, e il mondiale del 2006. Ci sono tante belle cose che ricordo nella mia carriera, non potrei dirne soltanto una: sono successe tante cose incredibili…”.

Cose che avresti preferito fare meglio?
“No, non mi posso lamentare. Ho iniziato a correre molto tardi e, onestamente, non ne faccio un problema. Potrei forse guardare indietro al mio periodo in MotoGP… è stato un po’ altalenante, ma ho comunque accumulato esperienza, e alla fine credo che mi abbia reso un pilota migliore, in ogni caso”.

Come vedi il resto della stagione?
“Onestamente, abbiamo avuto un avvio incredibile, ma penso che un paio di piloti non abbiamo dato il meglio nelle prime due gare. Anche Biaggi è stato un po’ sfortunato, e la Honda è rimasta un po’ indietro con la nuova moto, perciò credo che inizierà ad essere man mano più competitiva. Vedremo come il regolamento sulle zavorre inciderà sulla Ducati: siamo stati vicini a vederci aggiungere del peso, ma a Valencia in verit saremmo stati quarti, se Checa e Neukirchner non fossero caduti. Non ci meritavamo alcuna zavorra e non ci è stata data, e credo che non ci debba essere neanche adesso, perché le altre marche giapponesi stanno crescendo molto forte. Il resto della stagione sarà molto più combattuto”.

Qual è la tua opinione sul regime di monogomma?
“Quando sono tornato in Superbike nel 2006, ero un po’ preoccupato perché non avevo mai provato le Pirelli, però in ogni caso avevamo tutti le stesse gomme. Questo contribuisce a rendere la lotta pi accesa: ad Assen, nelle libere del venerdì, c’erano 20 piloti in un secondo. Sembrava di essere nella 600 Supersport, per quanto eravamo vicini… la gente vuole vedere questo: competizione, azione, ed è questo che vedono”.

La competizione aiuta a trovare più motivazioni per vincere?
“Sì, a volte mi piacciono le lotte, però prendo su sempre le vittorie come vendono… (ride). Guardando al passato, si ricordano sempre le grandi battaglie, ma quando si tratta di raccogliere punti, va bene anche vincere di cinque secondi… L’anno scorso ad Assen ho ottenuto una delle vittorie più tirate della mia carriera, contro James Toseland all’ultima chicane: sono gare che si ricordano”.

Come Imola 2002…
“Già, io e Colin… Ho lottato tante volte con Colin, e quel giorno ha vinto lui: comunque, è stata una gran bella gara”.

Guardando dopo il 2008, quale sarà il tuo prossimo obiettivo?
“Beh, sono stato – siamo stati – lontani dall’Australia dal 1998. Mia moglie e i miei figli hanno volato in tutto il mondo per un bel po’ di tempo. È stato divertente, ma l’anno prossimo ce ne torneremo a casa, in Australia: faremo base a Surfer’s Paradise. Se questa stagione andrà bene, rimarrò coinvolto con la Ducati, per cui tornerò un paio di volte in Europa in occasione di eventi speciali. Ho poi in programma di correre nella V8 Supercars in Australia, giusto per vedere com’è; potrebbe diventare una cosa seria. Però, in generale, voglio stare di più con i miei figli, senza viaggiare in tutto il mondo”.

Hai mai corso nella V8 Supercars?
“No, ma ho già fatto qualcosa in Europa, con una Aston Martin e con altre auto. A novembre, poi, farò anche il Rally di Monza su una WRC. In ogni caso adoro le V8: tutti, in Australia, tifano per la Ford o per la Golden, e tutti impazziscono per la gara di Bathurst (una 1000 Km, la più importante in calendario, ndr). Voglio provarla”.

Quindi, per te le corse non finiscono quest’anno…
“No, ma con le moto sì. Qualche volta tornerò in sella, magari in Europa, su una Superbike, per fare show e riderci sopra, ma non tornerò in gara, questo è sicuro”.Hai avuto la possibilità di chiudere l’era delle MotoGP 990 con una vittoria.

Non ti piacerebbe avere la possibilità di correre con la 800?
“No: ho già avuto la mia occasione. Valencia 2006 è stato un bel modo di chiudere una storia iniziata nel 2002 assieme a Loris sulla Desmosedici. Ero a Valencia all’inizio, e c’ero anche alla fine. Sono stato fortunato di concludere quel capitolo in quel modo, e ora non ho alcuna aspirazione di tornare. La Ducati mi ha offerto un test sulla 800, ma penso che abbiano capito che mi devo concentrare sul mondiale Superbike. Se vogliono effettuare un test, hanno Biaggi, o altri piloti che possono farlo. Sono molto più interessato a fare il mio lavoro qui dove sono”.


Fonte: http://www.gpone.com/

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