Ottavo giro, Gara 2 del Mondiale Superbike a Monza. Troy Bayliss, in piena bagarre nel gruppetto di testa, inizia a rallentare su "segnalazione" di Noriyuki Haga. La sua Ducati 1098 comincia a perder colpi, oltre che disperdere olio in pista. L'australiano si guarda dietro, vede una gran fumata, non può far altrimenti: rientro ai box, gara finita.
Il bicilindrico 1200cc è cotto, stressato dai lunghi rettifili dell'autodromo brianzolo o, più semplicemente, per un banale problema causato da una rottura di un pezzo da pochi spiccioli. L'analisi e le verifiche post-gara all'interno del box Xerox hanno servito alla stampa una versione ufficiale: problema al motore, perdita d'olio. Già. Più nello specifico? Lecito, da parte degli uomini in Rosso, tener sotto stretto riserbo le cause di questa fumata del bicilindrico. Giustificato, da parte di chi racconta il Mondiale Superbike, trovare le ragioni in materia. Come da copione, molte voci per mezze verità. In una visione semplicistica, la Ducati ha "spinto" troppo il proprio motore. Si sapeva sin dal principio che le 1098 avrebbero sofferto in quel di Monza, si è dunque cercato di limare il gap con le giapponesi preparando al massimo i propri motori.
Più nello specifico, si parla di una mappatura elettronica studiata proprio per Monza, in grado di concedere qualche cavallo in più al bicilindrico 1200cc. Maggiori prestazioni, inevitabili rischi al seguito.
Si pianifica il 2009, affidando la 1098 Factory a Michel Fabrizio, Brendan Roberts e Niccolò Canepa, il quale dovrebbe dividersi anche sulla Desmosedici GP8 MotoGP per i test per conto della Bridgestone. Una manche andata a vuoto, si pensa al futuro, forti di un vantaggio abissale in classifica.
Fonte: http://www.motograndprix.it/
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