Troy Bayliss e la Ducati 1098 F08 varcheranno l'accesso allo stesso paddock in ben altra condizione rispetto al 2007: l'australiano è in testa alla classifica iridata con 70 punti di margine su Carlos Checa e la sua Honda Fireblade: su otto corse già disputate, ne ha vinte cinque e due volte è arrivato secondo.
Un vero rullo compressore.
Ma anche Checa non scherza: era ottavo in campionato dopo il GP d'apertura, in Qatar, ancora ottavo dopo Gara-1 in Australia, quarto dopo Gara-2, terzo alla fine del GP di Spagna e secondo al ritorno da Assen. Una progressione degna di un campione vero che in poco tempo si è impossessato dei segreti della sua nuova moto e comincia a sfruttarli al massimo.
A Monza la Honda si è sempre dimostrata velocissima, ma più volte ha dovuto rinunciare all'affermazione eclatante, che era alla sua portata, per guasti al motore.
Il trionfatore dello scorso GP d'Italia fu Noriyuki Haga, autore di una sonora doppietta con la Yamaha messa a punto pochi chilometri oltre il muro del parco di Monza.
Non gli è andata per niente bene all'inizio di questa stagione, e le prime cinque corse sono letteralmente da dimenticare, però chiunque sia in pista nel GP d'Italia sa benissimo che Haga non molla mai e che dove c'è bagarre, lui ci va a nozze.
E di bagarre a Monza ce ne sarà tanta da mandare in delirio il pubblico.
La pista veloce è favorevole alla Honda e alla Suzuki, ritenute le più rapide in rettilineo? Nessun problema: ci pensa la scia, che annulla le differenze. Così nel vecchio autodromo si formano i grupponi, con sette-otto piloti a strettissimo contatto, con frequenti sorpassi davanti ai box per arrivare davanti alla staccata della stretta variante che anticipa il curvone.
Brividi ad ogni giro, per i piloti e per il pubblico. Monza in questo senso è unica.
Bayliss, Checa, Haga. Monza se la giocheranno loro e sarà difficile intromettersi. Vediamo chi potrebbe farlo.
Innanzitutto Max Biaggi. Lasciamo perdere ogni polemica in merito al mistero che ha avvolto la sua prestazione ad Assen. Lui dice che non è riuscito a mettere a punto la moto e noi gli concediamo piena fiducia. Lui dice che fisicamente già in Olanda si sentiva a posto, e se lo dice lui, non vedo perché dovremmo metterlo in dubbio noi. Bene, Max. A Monza ci aspettiamo da te una grande gara. Non dico altro. A te la parola.
In pista.Stessa squadra, la Sterilgarda di Marco Borciani, altro pilota: Ruben Xaus. Lo spagnolo è costantemente coi primi, e non ci meraviglieremmo che anche nella corrente stagione gli riuscisse lo stesso scherzetto che giocò ai big lo scorso anno a Valencia, portandosi a casa Gara-1. Il suo 2008 è pieno di stimoli: dalla presenza al suo fianco di Max Biaggi, alla consapevolezza che nel 2009, con l'arrivo di Aprilia e BMW e con l'uscita di scena di Bayliss si scatenerà una lotta addirittura feroce per aggiudicarsi i pochissimi talenti veri disponibili sulla piazza.
Rientra d'autorità fra i favoriti di Monza anche Max Neukirchner, forte di una moto eccellente, di un team che non mancherà di dargli il massimo e, come Xaus, più di Xaus, di prospettive di carriera formidabili, sia dov'è – se continuerà ad andare come va – sia in un'altra squadra. Magari di lingua tedesca.
La lista dei possibili ospiti almeno del podio non finisce naturalmente qui. Vi rientrano d'autorità Nieto e Corser, anche se non sembrano ultimamente nella loro forma migliore, Lanzi, ricaricatosi con la vittoria di Valencia, Kagayama, se sarà in giornata, e Fabrizio.
Il giovane romano della Ducati è stato operato la settimana scorsa a Forlì dal dott. Giorgio Gondolini per eliminare le fastidiosissime conseguenze della sindrome del tunnel carpale. Gli sono state praticate 4 incisioni che hanno comportato l'applicazione di 26 punti. A Monza comunque ci sarà, e Davide Tardozzi è convinto che farà vedere subito la differenza.
"Non sarà certo al 100% - ha detto il manager della Ducati – ma al 70-80% direi proprio di sì".
Fonte: http://www.motonline.com/
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