giovedì 12 giugno 2008

Intervista a Max Biaggi: il ritorno in MotoGP ? “Solo voci!"

Ogni tanto, ciclicamente, il suo nome ritorna a galla come possibile sostituto di un altro pilota, come tester d’eccezione, o per qualche polemica nella quale è tirato per i capelli.
Già perché Max Biaggi ormai parla poco, anche quando le situazioni lo richiederebbero. Il fatto è che, come pilota e come personaggio, Biaggi fa ancora parlare.
A tre anni dalla sua uscita dalla MotoGP si può discutere fino alla nausea se sarebbe o meno ancora in grado di tenere il passo dei migliori, nessuno però si sognerebbe di negare che il suo ritorno avrebbe un incredibile interesse mediatico. E ciò nonostante il fatto che dopo una prima stagione in Superbike nella quale ha corso il rischio di vincere il mondiale, al secondo tentativo le cose stanno andando decisamente meno bene.
Il fatto è che Max, come uomo, come pilota e come personaggio, suscita sentimenti forti: lo si può amare od odiare, ma non lascia in ogni caso indifferenti. Ed in un momento storico in cui alcuni piloti sono convinti che basti scimmiottare Valentino Rossi per avere il suo seguito, ciò fa pensare.

Già perché Biaggi è, invece, rimasto eguale solo a sé stesso ed ormai nemmeno leggere il suo nome sui giornali o le riviste, quando lo danno per l’ennesima volta in procinto di rientrare in MotoGP, lo scalfisce.
“Chissà perché negli ultimi giorni non ho ricevuto alcuna telefonata – risponde, con tono ironico, quando gli si chiede se veramente stia meditando un rientro in MotoGP, poi aggiunge – sono solo voci. Io non ho parlato con nessuno e nessuno ha parlato con me. Intendiamoci: se viene qualcuno con due milioni in mano ed una proposta seria io l’ascolto. Ma l’ultima volta è stata in occasione della proposta di Fausto Gresini, l’anno passato. Sappiamo come è andata a finire…figuriamoci, con la Honda, i principali artefici della mia uscita dalla MotoGP. Cosa faccio in questo momento? mi sto preparando per il GP di Germania della Superbike. Mi presenterò al Nurburgring, che è stato parzialmente rinnovato e dunque è una novità per tutti, nel fine settimana, per fare il massimo, cioè per provare a vincere. Onestamente per quanto riguarda la mia posizione in classifica, sono in ritardo, ma non mi era mai capitato in carriera di subire due fratture in cinque gare. Non recrimino assolutamente la duplice caduta in Australia: ci ho provato, volevo vincere. Come è andata a finire Monza, sì: nemmeno se ci si fosse messo d’impegno Smrz sarebbe riuscito a centrarmi così bene”.

Quantomeno non ha perso il senso dell’umorismo, Max Biaggi. I suoi tifosi si dovranno dunque adattare all’idea che le voci di un suo rientro in MotoGP sono l’ennesima bufala.
“Da quel che ho visto il livello attuale in MotoGP non è altissimo. Credo che con le attuali 800 potrei ancora dire la mia, ma il problema è un altro: per tornare in MotoGP dovrei sentirmi desiderato, esserci per forza non avrebbe senso. Inoltre quando sono arrivato in Superbike, nel 2007, mi sono trovato molto, molto bene, per cui credo di poter dire che penso di avere più possibilità, e voglia, di restare in Superbike. Ovviamente per provare a vincere, perché correre per correre, in mezzo al gruppo, non mi interessa. Dunque non credo che tornerò sui miei passi, anche perché non credo che possano arrivare proposte da squadre di vertice”.

Le parole di Biaggi suonano come un epitaffio per il desiderio di Luis D’Antin di riportarlo in MotoGP con la Ducati. Il team manager spagnolo lo vorrebbe, e non ne fa mistero. Il motivo è semplice: senza un pilota veloce ed in grado di dare imagine al suo team, Alice nel 2009 se ne andrà. Ma dal tono di voce di Max, sembra di capire che quello è un problema di D’Antin, non suo.
"Io corro con una Ducati, ma non sono un pilota Ducati, corro per una squadra privata, il team Sterilgarda e continuerò ad onorare questo accordo sino alla fine della stagione. A breve termine il mio obiettivo è quello di vincere altre gare…e farlo correndo per un piccolo team da una soddisfazione particolare, per il futuro ovviamente spero in una situazione tecnica migliore”.

Con l’arrivo in Superbike di BMW ed Aprilia potrebbe essere questione di poco tempo.
“L’importante è che sia un progetto vincente. Da subito od in un tempo ragionevolmente breve”.
"Ancora una cosa: il fatto che si parli ancora di me per la MotoGP non mi dispiace. Si vede che c’è gente che non si ferma all’apparenza”.

Fonte: http://www.gpone.com/

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