mercoledì 18 giugno 2008

MotoGp - Un nome, una garanzia!

Mandare avanti un team in MotoGP è cosa impegnativa di questi tempi.
Lo sa bene Gresini che ha recentemente incontrato i vertici dei suoi partners economici, per un business-meeting orientato al futuro. Lo sa bene la Ducati che da sempre è molto attenta alla voce "budget" e propone a Gibernau un "cambio merce": lo spagnolo può provare l'emozione di tornare in sella alla rossa, prodigandosi in consigli e opinioni, ma senza guadagnarci un euro.
Se poi Sete dovesse dimostrare di avere ancora lo smalto giusto, allora magari un posto in un team satellite o come collaudatore potrebbe anche scapparci.
Di certo gli sponsor del Motomondiale pretendono risultati e ritorni di immagine che, al momento, solo la metà alta della classifica sembra poter garantire.
Chiedetelo a D'Antin che rischia di veder sparire la scritta 'Alice' dalle carene delle Ducati clienti di Elias e Guintoli, e per questo deve lavorare nell'ottica di un nome che possa dare lustro all'investimento. Così ri-salta fuori gente già rodata, in grado di alzare la bandiera del business e che potrebbe tornare nel circus. Ecco allora che, insieme alla pioggia delle ultime settimane, spuntano come funghi fuori stagione: Gibernau, Biaggi.
Quasi come si facesse fatica a sganciarsi da quei nomi-certezza, per cui onestamente il tempo buono sembra finito.
Anche perchè, nell'orbita dei team Ducati e nel Motomondiale in genere, dei baldi giovani desiderosi di buttarsi nella mischia ci sarebbero anche: vedi Canepa, che da tester gira meglio di Melandri, vedi Spies, che debutterà con la Suzuki a Donington al posto dell'infortunato Capirossi - che sarà comunque presente a monitorare la situazione... - ma anche i protagonisti della 250cc come Bautista, Simoncelli o Kallio che iniziano a piaccere molto a chi paga la MotoGP.
Attenzione però a non forzare i tempi, perchè i "salti nel vuoto" di Vermeulen e soprattutto di West, attratti dai canti dalle procaci sirene della massima categoria, hanno prodotto più delusioni e malcontenti, che risultati.
Quindi meglio restare con i piedi per terra. Un po' come ha fatto Toseland che dopo aver vinto il mondiale Superbike, è approdato nel team Tech 3 Yamaha con la grinta e la testa giusta per poter fare bene. Inoltre James troverà a Donington una valanga di tifosi pronti a sostenerlo. Il giusto mix di immagine, sostanza e talento, di cui la moderna MotoGP ha bisogno di "splamare" su tutto lo schieramento.

Fonte: http://www.sportmediaset.it/

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