Troy Bayliss e la Ducati arrivano dunque ai cancelli del Nurburgring, per il GP di Germania, con appena 28 punti di vantaggio sul secondo in classifica, Carlos Checa, che era partito per l'America con ben 78 punti a sfavore rispetto all'avversario.
Nessuno ha contrastato lo spagnolo al Miller Park di Sal Lake City, così nel momento a lui più favorevole ha anche portato a casa il punteggio massimo: i 50 punti frutto della sua prima doppietta nel mondiale Superbike.
Il campionato insomma, giunto esattamente a metà del suo percorso 2008, riparte quasi da zero.
Ci dispiace per la Ducati e per Bayliss, ma la cosa in fondo ci fa piacere. E' come se la prima parte del campionato fosse stata concessa a Yamaha, Honda e Suzuki per prendere bene le misure alla coppia terribile italo-australiana, e adesso, a parità raggiunta, tutti siano finalmente pronti a fare sul serio mettendo il casco sotto il cupolino.
Ventotto punti sono praticamente nulla in un campionato come quello della Superbike. Il che significa che Bayliss dovrà lottare coi denti, cosa che peraltro ha sempre fatto spontaneamente anche quando il suo vantaggio era ben superiore. Ma soprattutto 28 punti sono un traguardo alla portata di Carlos Checa, un pilota che sbaglia poco, va molto forte ed ha a disposizione una Honda vincente. Al momento la moto del Team Ten Kate appare leggermente superiore alle altre quattro cilindri, ma forse si tratta solo di una sensazione derivante dallo straordinario risultato dell'ultimo gran premio. Monza ci ha dimostrato che anche la Suzuki e la Yamaha hanno margine per vincere.
L'equilibrio dei valori tecnici – al di là delle polemiche fra quattro e due cilindri, che ultimamente sembrano sopite – appare quasi perfetto alla luce dei risultati, anzi, leggermente propendente ad una minima superiorità dei quattro cilindri, che la Ducati controbilancia con quel talento unico che è Bayliss.
L'australiano alla fine della stagione dirà addio alle corse in moto. Ormai è definitivo anche se a Borgo Panigale sarebbero disposti a svenarsi per trattenerlo ancora un paio d'anni.
E arriviamo così al pilota che nelle intenzioni della Ducati (e della FGSport) avrebbe dovuto sostituire Bayliss alla fine della corrente stagione: parliamo naturalmente di Max Biaggi.
Il campione di cui più si è discusso nella storia del motociclismo (e questo è comunque un altro primato di cui può vantarsi) è stato trattenuto in Superbike con una sostanziosa iniezione di euro, parcheggiato al Team satellite della Ducati, Borciani-Sterilgarda, cui la Casa bolognese ha fornito in appoggio personale del suo reparto corse interno, con l'evidente scopo, ormai neanche più nascosto, di farlo passare al Team Xerox nel 2009 dopo una stagione che ci si aspettava degna dell'investimento effettuato nel 2008.
Le prospettive sembrano essere cambiate. La prima parte del campionato non è andata secondo le aspettative, in più ci sono state polemiche. Ora le probabilità di vedere Biaggi l'anno prossimo numero Uno della Ducati si sono drasticamente ridotte e l'impressione è che solo un cambiamento radicale nei prossimi otto gran premi, a partire proprio da quello che sta per disputarsi al Nurburgring, possa rimettere in discussione la faccenda.
Il nostro Masetti, attentissimo come sempre, annuncia su Motonline che il futuro di Biaggi potrebbe essere in MotoGP. Bene.
Ma che possa essere la Ducati a volerlo sulla sua Desmosedici ci appare molto improbabile.
Più facile che uno sponsor importante, come Alice, sempre alla poco produttiva ricerca del nome già noto, sogni di avere Biaggi nel team che finanzia, immaginando di catalizzare l'immancabile attenzione dei media sul personaggio. In questo modo la gestione del pilota ricadrebbe sul team D'Antin e non sulla Ducati, che però avrebbe fatto un grosso favore allo sponsor. E vissero tutti felici e contenti...
Il GP di Germania sarà dunque un Gran Premio particolarmente interessante e acceso. Nessuno forse si aspettava la battuta a vuoto di Bayliss in America, ed è quindi da questo evento tedesco che si rifaranno i conti. Haga, il terribile Haga, quest'anno altalenante fra grandi prestazioni e grandi errori, ha comunque gudagnato dieci punti in America e deve recuperarne ancora 72. Difficilissimo pensare che possa farlo al Nurburgring, dove correrà in condizioni fisiche precarie avendo appena subito un intervento chirurgico per sistemare la clavicola fratturata al Miller.
Meglio di lui farà senz'altro Neukirchner, campione che gioca in casa e che rientra senz'altro nella rosa dei favoriti, magari capace anche di una doppietta che lo porterebbe a ridosso dei primi due in classifica di campionato, per la gioia di Batta e della Suzuki, che certamente meritano il regalino... E' quasi incredibile constatare come la squadra – Ducati a parte – che appare complessivamente più forte sia proprio quella di Batta, che prima del via del campionato 2008 era universalmente – ma non da noi (scripta-manent) – sottostimata.
Il Team Ten Kate infatti, senza Checa annasperebbe, quanto alla Yamaha, il potenziale è enorme, ma per ora la classifica vede Haga e Corser alle spalle di Nieto e Neukirchner.
Fonte: http://www.motonline.com/
Nessun commento:
Posta un commento