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Il derby spagnolo infiamma la giornata, ma in prima fila c'è anche l'uomo dei miracoli, Rossi. Quasi mezzo secondo di distacco, ma una certezza: la M1 funziona e con le Bridgestone da qualifica, distanti anni luce dalle Michelin (sette moto nei primi otto) solo Vale mostra i muscoli.
Lorenzo analizza a caldo la giornata: "Terza pole di fila, è un gran momento e sono ovviamente felice, ma adesso devo stare tranquillo e pensare a guidare bene".
E pensare che Jorge si sta per operare alle braccia per un problema che lo limita a fine gara: "Non cerco scuse, ma non sono al massimo, ma riuscirò a resistere per tutta la gara, poi penserò ad operarmi".
Quindi, prima fila con due Yamaha e una Honda, e anche in seconda non cambia nulla con Hayden davanti a Edwards e Toseland. Un risultato che dice chiaro e tondo una cosa: la Yamaha, anche satellite, va forte e ha ricevuto in regalo le valvole pneumatiche come le moto ufficiali e la conferma da parte della Casa per i prossimi due anni.
Non va male neanche Dovizioso, settimo tempo, miglior privato Honda e finalmente autorevole con le qualifiche. Andrea esulta perché in un turno solo ha battuto l'altra satellite di De Puniet ed è davanti alla moto del campione del mondo, solo nono a un secondo e mezzo.
Stoner, in pista lo si vede subito, ha un avantreno ribelle e reazioni imprevedibili. La Ducati su queste piste (Jerez e Estoril) fatica più del solito e Stoner lo conferma: "Spero di risolvere la situazione nel warm up". Ma questa, si sa, è la speranza di chi soffre.
Dietro Stoner, ecco in fila Hopkins con la fragorosa Kawasaki screamer (non male a cavalleria), poi la Honda di Nakano e la Suzuki di Capirossi. Loris merita un discorso a parte: ha un buon passo di gara, si è rovinato il turno con una caduta, ma sta cambiando faccia alla sua moto. Un lavoraccio, ma Capirex ha i mezzi per farcela.
Siamo già a 2 secondi e passa dalla vetta, ed ecco Vermeulen, Elias, West, De Angelis che si sta riprendendo dalla febbre ma non è riuscito a far volare la sua moto.
In fondo, a una vita, circa 3 secondi e mezzo, Melandri, oramai in piena crisi e il francese Giuntoli, vittima di una caduta.
Un consiglio: domani non perdete la gara, sarà una grande battaglia.
Fonte: http://www.motonline.com
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