mercoledì 9 aprile 2008

SBK - Valencia, review: Il Biaggi che ci piace

Tranquilli, nessuna provocazione, il titolo dell'articolo non è riferito ai risultati ottenuti da Max Biaggi sul circuito Ricardo Tormo, non ci piace assolutamente vedere un campione della sua levatura concludere sedicesimo in gara 1 ed ottavo in gara 2.
Il Biaggi che ci piace è quello che lotta con un braccio non ancora guarito da una frattura, che rifiuta gli antidolorifici, che va in pista e spalanca il gas per agguantare un piazzamento, che non smuove di tanto la classifica ma che dà un segnale forte ai suoi avversari, che se in una pista alla fine sfavorevole alla sua moto e in non perfette condizioni fisiche conclude a dieci secondi dal vincitore, allora da Assen dovranno vedersela di nuovo con lui.
Ma questo Biaggi che ci piace parte dalla prova precedente, proprio da Phillip Island
, la pista dove è incorso nell'incidente e nel conseguente infortunio: l'arrivio di Max in Superbike è stato accolto da molti con scetticismo, con qualche sorriso di circostanza circa l'adattabilità del romano alla bagarre del mondiale delle derivate di serie, senza ricordare le sue lotte all'arma bianca in 250 con Waldmann e Capirossi, oppure i duelli in 500 e MotoGP, a volte vinti a volte persi.
Il romano in Australia, sfavorito da un regolamento discutibile in caso di guasto tecnico in Superpole, è partito con il coltello tra i denti cercando la rimonta fino alla vetta, senza calcoli, lottando gomito a gomito con gli avversari, compiendo sorpassi mozzafiato, anche decisi, come spesso ci hanno abituato i protagonisti di queste gare.
Certo col senno di poi non è stata la tattica vincente, ma non c'eravamo noi - per fortuna - in sella alla Ducati 1098 del team Sterilgarda ed il pilota, quando abbassa la visiera del casco, diventa un tutt'uno con il suo mezzo con un solo obiettivo: vincere.
Dopo sedici round di mondiale Superbike possiamo affermare che Max Biaggi è entrato al 100% nello spirito delle derivate di serie, e a noi questo Max piace parecchio.

Fonte: http://www.racingworld.it/

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