mercoledì 16 aprile 2008

Test Novità - Harley Davidson XR 1200

COME VA - Sportiva ma sempre Harley, europea ma sempre Sportster. Così va approcciata la XR 1200 che comunque, va detto, rappresenta davvero un passo avanti notevolissimo per come si guida e per le prestazioni che offre. Coda a parte (che mi pare non all'altezza del resto) la moto è davvero affascinante. Guidandola appare chiaro che non era certo nelle intenzioni dei suoi padri snaturarne l'anima Yankee, piuttosto c'era l'intenzione di avvicinare la loro filosofia alle nostre strade. Qui non ci sono Highway da migliaia di chilometri lisce come biliardi e senza una curva. Da noi ci sono curve, passi di montagna, strade strette. Da noi la moto “si guida” non ci trasporta.

SUPER SPORTSTER - L'impegno per ottenere questo risultato è evidente guidando la XR, che va in pratica considerata una Sportster all'ennesima potenza dalla guida decisamente più attuale. In sella la posizione è comoda, con il manubrione da Flat Track che a vedersi appare molto largo ma in effetti assicura una postura delle braccia molto naturale. MANCA QUALCOSA? Gradita anche l'assenza del classico filtro dell'aria a destra che, finendo sotto il serbatoio, ha lasciato spazio per le gambe. Piuttosto sono le pedane (sprovviste di molla di ritorno e per questo restano spesso e volentieri sollevate) ad essere un po' larghe, il che va un po' in contrasto con la silouhette snellissima del serbatoio che costringe a chiudere fin troppo le ginocchia per “sentire” la moto. Così si finisce per avere le gambe un po' “a X” posizione non molto naturale che comunque si nota soprattutto quando si guida sul dritto in autostrada a velocità costante.

DURA AI LATI - La sella è ben imbottita in centro, non altrettanto ai lati e il risultato è che si finisce per appoggiarsi un po' sul duro della scocca il che non favorisce al massimo il comfort sulle lunghe distanze. Pulsante start e il V2 americano inizia ad agitarsi nel telaio (il fissaggio elastico è il medesimo delle Sportster) facendo sentire la sua voce inconfondibile. Il carattere, è evidente, è sempre Harley ma già dalle prime accelerate in folle il 1200 di Milwaukee mostra una vivacità prima sconosciuta.

UN TIPO GRINTOSO - Sembra prendere i giri con maggior decisione e soprattutto con altrettanta decisione li perde (come se ci fossero minori inerzie interne) mostrando subito un temperamento grintoso. Un temperamento che la XR non nasconde nemmeno in movimento, cavalleria e coppia non fanno difetto a questa 1200 che grazie anche alla rapportatura accorciata (corta davvero, a 200 indicati entra il limitatore!) è ben dotata sia in accelerazione sia in ripresa non facendo rimpiangere le prestazioni delle concorrenti.
7000

TUTTI BUONI - Elasticissimo, come al solito, il 1200 Harley spinge con convinzione a tutti i regimi, già poco oltre il minimo si fa trovare pronto e il bello è che la nuova configurazione fa sì che il motore non si sieda agli alti, rendendo possibile insistere fino alla zona rossa senza che la potenza cali in modo considerevole. Un carattere sicuramente più grintoso e sportivo, anche se il V2 dà comunque il meglio di sé dai 3.000 ai 5.500 giri, range a cui corrispondono risposte decise alle sollecitazioni dell'acceleratore, che però ha una corsa un po' troppo lunga.

CAMBIO CON CALMA - Insomma un motore che non si tira indietro e che trova nella ciclistica una degna alleata quando c'è da guidare “allegri” ed ha l'unico limite in un cambio non velocissimo e un po' duro negli innesti. Va lodato l'impegno dei tecnici americani per quanto riguarda la definizione della taratura delle sospensioni. É qui che la XR mostra il suo lato europeo. Forcella e ammortizzatori lavorano in buona sintonia, ma non solo: scorrono, assorbono e offrono il sostegno che serve anche quando si alza il ritmo.

PRONTA PER LE CURVE - Le strade a curve non fanno più paura all'Harley che anzi riesce ad essere anche divertente e a tenere ritmi tutt'altro che trascurabili. Alla faccia dei suoi 250 kg e dei 1515 mm di interasse (comunque meno della Griso...) la XR riesce ad essere anche piuttosto maneggevole, e svelta quanto basta nei cambi di direzione, perché ha anche un baricentro piuttosto basso. Certo il peso si può nascondere ma non scompare, così se la guida diventa troppo aggressiva o si vuole forzare la staccata fin dentro la curva la Harley si scompone un po' e fatica a scendere in piega.

VA GUIDATA COME LE PIACE - Meglio cambiare strategia, mollare i freni in anticipo, buttarsi in piega e usare il freno posteriore per gestire la percorrenza. In questo modo la XR mette in mostra una efficacia sconosciuta a qualsiasi Harley-Davidson raggiungendo ritmi impensabili per una moto di Milawaukee. Oltretutto la luce a terra è tutt'altro che trascurabile, i 40 gradi di inclinazione promessi ci sono tutti e sono più che sufficienti per assecondare una guida più che brillante (i piolini comunque arrivano a strisciare spesso e volentieri) confortata anche da freni di ottimo livello sia all'anteriore (però la leva è grossa e troppo lontana), sia al posteriore che su questa moto assume parecchia importanza.

SEMPRE HARLEY, MA DIVERSA - Una Harley nuova e diversa, quindi, davvero più vicina ai gusti di chi la moto la guida da questa parte dell'oceano. Look e carattere sono da americana vera ma prestazioni e guida ora sono all'altezza delle aspettative. Chi prima era attratto dal mondo H-D ma non trovava le moto di Milwaukee sufficientemente sportive per i propri gusti potrebbe trovare in questa XR la risposta a ciò che cerca. Lei corre, piega e frena come una moto europea, smentendo con i fatti tutti i luoghi comuni sulle moto americane. Benvenuta tra noi.

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