“Sì, e secondo me è stato un errore ridurre la cilindrata da 1000 a 800 cc: non dico che queste moto possono guidarle tutti, perché portarle al limite comunque non è facile, però ormai tutti i piloti riescono ad adattarsi molto velocemente, a differenza di quanto accadeva con le mille… Io, personalmente, avrei fatto una 1200, altro che 800! La MotoGP è un po’ come la Formula 1, deve rappresentare il massimo della tecnologia e della guida, mentre si è visto chiaramente che queste moto sono, tra virgolette, facili. Con la 500 i ragazzi in arrivo dalla 250 avrebbero dovuto fare la gavetta, invece adesso al pronti via già battagliano con i primi. È vero che stiamo parlando di piloti che in 250 erano protagonisti ad ogni Gran Premio, però vederli già così vicini alla vittoria, significa che queste moto non sono poi così difficili…”.
Quindi neanche i vari parametri elettronici, a cui in 250 non erano abituati, rappresentano una difficoltà per i debuttanti…
“No, anzi: attraverso tutti i dispositivi elettronici che abbiamo a disposizione, possiamo di fatto dare a un pilota tutto ciò di cui ha bisogno. Non direi che sono difficili da gestire, anzi per un pilota questi controlli sono un ulteriore aiuto. Come le mappature, per esempio: il pilota ne ha a disposizione un certo numero e può cambiarle mentre è in pista; se la moto inizia a scivolare, si può impostare una mappa che toglie un po’ di potenza e di conseguenza la moto si guida meglio.
Fonte: http://www.gpone.com/
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