Niccolò Canepa ha solo 19 anni (è nato a Genova il 14 maggio del 1988), ma può già fregiarsi di un alloro mondiale, quello appena conquistato nella combattutissima Superstock 1000 in sella alla Ducati 1098S del Ducati Xerox Junior Team.
Nel 2008 prenderà parte ad alcune prove del Mondiale Superbike in qualità di wild card e avrà la responsabilità di portare avanti lo sviluppo delle Bridgestone destinate alla Desmosedici GP8 che corre nella Motogp.
Uno dei pochi piloti, forse l'unico, a seguire lo sviluppo delle moto che partecipano ad entrambi i campionati.
Sei giovanissimo, ma conosci già sia la SBK che la Motogp.
"Alla mia età mi reputo davvero fortunato, sviluppare la moto di Stoner è una grande soddisfazione. Inoltre in sella alla GP8 ho modo di conoscere le piste del Motomondiale e di valutare bene cosa fare nel 2009. Sia la Motogp, all'interno di un team satellite Ducati, che la Superbike nella squadra ufficiale sarebbero un traguardo fantastico".
Preferisci guidare la SBK o la MotoGp?
"Mi piacciono entrambe. Ma sono molto diverse. Con la SBK mi sento a casa, non mi mette mai in difficoltà. La Motogp è decisamente più difficile, ma correre a contatto diretto di Valentino e Casey ti fa crescere, è un'esperienza incredibile (Niccolò si riferisce ai test invernali, nda)".
Da quanto tempo corri con Ducati?
"Sono con loro da 3 anni, credono in me e mi stanno dando una grande opportunità. Tra l'altro fare il collaudatore della Motogp ti consente di conoscere il mezzo e le piste senza la pressione della gara, con maggiore serenità".
I tuoi obiettivi per il 2008?
"Cercherò di ben figurare alle gare del mondiale SBK in cui correrò come wild card. E soprattutto proseguirò il lavoro di collaudo delle gomme Bridgestone destinate alla Motogp per fare vincere la Ducati".
Raccontaci di te. Usi la moto nei tuoi spostamenti?
"No, non ho nemmeno la patente per le maxi moto. Potrei guidarne una depotenziata, ma non è il caso...".
Domandona di rito. Desmosedici GP8, è lei la più veloce in Motogp, non si discute (lo dice la classifica). Ma è così difficile da condurre al limite, visti i risultati di Melandri, Guintoli ed Elias?
"La GP8 credo che sia un'ottima moto, anche se, escluso Stoner, gli altri stanno facendo fatica a guidarla. Le MotoGP comunque non sono moto facili, e hanno tantissime possibilità di regolazioni differenti, che possono portare fuori strada il pilota e gli ingegneri che lavorano per lui. Credo che stia succedendo proprio questo a Marco e agli altri piloti Ducati".
Fonte: http://www.moto.it/
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